Tying Tiffany
Magnolia - Milano
Tying Tiffany non è di certo un nome nuovo nel panorama indie italiano: 2 album full length alle spalle, Undercover (2005) e Brain For Breakfast (2007) e uno nuovo in uscita proprio questo mese, Peoples Temple. Il nuovo sound, di influenza darkwave e anni '80, abbandona parzialmente le precedenti atmosfere techno/elettroniche per un rinnovamento a favore di una nuova aspirazione alla melodia.

 


GALLERY DELL'EVENTO

 

La serata, organizzata come di frequente nel locale di Segrate da Kiss This!, prevedeva quindi musica live ed a seguire un dj set danzereccio di Sir Lancelot e Lady Violet, incentrato su musica dance anni '90 ed elettronica: il tutto alla modica cifra di 10 euro, che in realtà equivale alla quota annua di iscrizione al Circolo Arci.


Per l'ex Suicide Girl un Circolo Magnolia ancora in versione invernale, quindi palco interno e uno spazio notevolmente più piccolo rispetto all'ampliamento estivo, illuminato di rosso e dall'atmosfera festaiola del post finale di Champions League: la performance live è infatti slittata di più di un'ora, il che ha permesso una più folta partecipazione di spettatori.

Come immaginabile, il live è stato indirizzato alla presentazione dei pezzi di Peoples Temple, che sono stati suonati praticamente tutti e 10. Il palco molto spesso era illuminato unicamente dalle proiezioni visionarie alle spalle dei musicisti, che rappresentavano folle in marcia, particolari anatomici come occhi oppure alcuni alcuni lavori filmici di Man Ray meglio noti come rayogrammes. Il risultato di questo era una sorta di spettacolo ad ombre cinesi in cui i protagonisti, invece che le mani di un prestigiatore, erano Tying Tiffany e soci, ossia una batterista che percuoteva una batteria elettronica e periodicamente imbracciava un basso e un chitarrista che curava anche i suoni al synth.

Il concerto si è aperto con 3 circle, prima traccia anche di Peoples Temple, introduzione alla nuova sonorità che strizza l'occhio a Siouxsie and The Banshees, in particolare nelle atmosfere della malinconica Arabian Night. Dello stesso mood Storycide ma in particolare Cecille, cantato con voce spesso quasi sussurrata, oppure Borderline, di influenza più palesemente anni '80, vicina ai suoni dei Kraftwerk. Pazza, unico pezzo in italiano di tutta la sua discografia, era sì presente in scaletta ma probabilmente all'ultimo si è deciso di non suonarlo. Miracle è invece il pezzo di stampo più elettronico del nuovo album, che però ha comunque perso la sorprendente maleducazione di Shake a Snake, tipicamente techno e ripreso dall'album del 2007 con bassi da fare male alla bocca dello stomaco.

L'unica pecca del live riguardava l'aspetto fonico: la voce, anche se energica e grintosa à la Kathleen Hanna versione Bikini Kill, era spesso talmente bassa da essere confusa con uno dei tanti effetti di synth. Praticamente assente invece il coro del chitarrista. In generale, però, 45 minuti di ottima musica eclettica ma pur sempre di nicchia.


Setlist concerto:
01 - 3 circle
02 - Black Neon
03 - Storycide
04 - I wanna be your
05 - Lost Way
06 - Still in my head
07 - Borderline
08 - I'm not a peach
09 - Pazza
10 - Miracle
11 - One breath
12 - Shake a Snake
13 - Cecille
14 - Wake up
15 - Ghoul
16 - Show me what you've got
17 - Slow motion



Laura Pronestì

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