Peaches
03/09/2009 - Magnolia - Segrate (MI)

La discesa in Italia della canadese Peaches, una dei rappresentanti emergenti dell'Elettronica d'oltreoceano, ha visto l'organizzazione di tre tappe, di cui una al Circolo Magnolia di Milano. Show più unico che raro quello della nuova regina dell'Electro, che ha saputo divertire e trascinare il pubblico del locale con il suo stile ribelle ed anticonformista...


Già durante il viaggio di andata mi preparavo al concerto con l’album The Teaches of Peaches, sperando che oltre ai nuovi pezzi, the Queen of Electroclash sfoderasse anche il repertorio più datato. Arrivati al Magnolia, il concerto, già iniziato da pochi minuti, si prospettava delirante.
Una donna (lei, sì proprio lei) con abito rosa cangiante si agitava sul palco accompagnata da musicisti altrettanto eccentrici: un batterista già sudato dopo cinque minuti di performance, una chitarrista bionda, con corpetto nero, calze a rete e stivali di pelle, e un uomo tuttofare (tastiera, basso, consolle) con pantaloni simil pailette catarifrangenti.
Senza neanche aspettare l’inizio della canzone seguente, già l’outfit è cambiato, body con maniche a mo’ di ali con strani strascichi che paiono capelli.
In questa mise, azzeccata per lo stile electro-chillout di Lose You, mi godo dal vivo uno dei pezzi migliori del nuovo album I Feel Cream, traccia particolare per i suoi suoni elettronici, conciliati a un sound non troppo aggressivo e voce pacata.

Lo show continua con un altro travestimento: Peaches sparisce per 30 secondi per poi ricomparire in assetto after shower, con accappatoio e asciugamano a turbante, canta una canzone e a seguire abbandona il look casalingo per sfoggiare un’altra serie di body (saranno almeno quattro), uno sotto l’altro, pronti per essere sfilati durante le pause tra le canzoni.
Il pubblico sembra apprezzare lo stile provocatorio; come sempre, in mezzo proprio sotto il palco si scorge una maggiore agitazione, dovuta alla presenza della Queen sulle transenne e per un po' anche sulle mani della gente che la reggeva.
Molti pezzi nuovi tra cui Talk To Me si alternano a brani più vecchi, parte il momento di delirio con Set It Off, direttamente da The Teaches Of Peaches, l’album che ha consacrato Peaches come una degli esponenti più validi di questo lato dell'elettronica. Notevole anche il coinvolgimento del pubblico, invitato a intonare il verso “come on let’s get it off, come on let’s get it off”; prima lentamente e poi accelerando progressivamente fino allo stremo del batterista.

Davvero un gran concerto, troppo breve forse, anche se allietato da un bis con scena finale trash (Peaches che sputa del vino rosso sul pubblico entusiasta); un live da vedere e sentire anche per la varietà dei pezzi e per la modalità di esecuzione lontana dal conformismo di concerti che sembrano la riproduzione di un cd. Quello che può definirsi uno show electroclash, ambiguo, osceno, provocatorio; si torna a nomi noti già da una decina di anni per sentire qualcosa che non sia scontato e troppo “alla moda”.

Elisabetta Bono

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