Megadeth
04/03/2008 - Alcatraz - Milano
Gran serata quella del 4 marzo, data del primo dei due concerti italiani dei Megadeth previsti per il “United Abominations” tour, dopo l’esibizione al Gods of Metal dello scorso giugno.
In un Alcatraz decisamente poco assediato data l’importanza dell’evento, tocca agli Inglesi (l’accento è inconfondibile) Evile a scaldare l’atmosfera.




Gli Evile sono quattro ragazzi che sembrano essere appena usciti dal liceo con una manciata di canzoni in cui le influenze di Metallica e Slayer sono inequivocabili. Finita l’iniziale timidezza, i quattro svolgono appieno il loro ruolo di guests, e al momento del saluto, sollevano il coro che appella a gran voce gli headliners.
Sono le 21.15 quando il palco si oscura, e da una porticina sul retro che da al backstage sbuca Shawn Drover, che corre alla sua postazione dietro alla sua macchina da guerra. Parte l’arpeggio iniziale di Sleepwalker e il Megadave seguito dagli altri due componenti, finalmente apre le danze. La novità dell’anno è il nuovo axeman, Chris Broderick, ex Nevermore, che oltre ad essere un chitarrista molto abile ha grande presenza scenica e carisma da vendere. Lui e James LoMenzo si danno un gran da fare, oltre che a maneggiare i loro strumenti, a rendere più movimentato lo show, perché si sa che Mustaine è per natura freddo e distaccato. I primi quattro pezzi si susseguono a velocità massima, Wake Up Dead, Take No Prisoners e Skin o’my Teeth sembrano costituire un’unica canzone con l’opener, e si scatena un mezzo delirio tra i fans.
La sorpresa della serata, annunciata da Dave si rivela essere l’ospite d’onore Cristina Scabbia, presente sul palco per il duetto di A Tout le Monde, ma purtroppo si verifica un problema tecnico che ben presto diviene chiaro per tutti: la voce della singer italiana è completamente assente dagli altoparlanti e si sente leggermente solo in spia. Peccato per questo incidente che ha privato noi fans di goderci dal vivo la collaborazione tra i due artisti.
Il resto dei pezzi è suonato con maestria da tutti i componenti, e Chris fa anche un brevissimo guitar solo mentre i colleghi si abbeverano. Poi parte Tornado of Souls che apre una sorta di seconda parte del concerto e da lì in poi la voce di Mustaine, finora un po’ traballante qui e là, e quella del pubblico diventano una sola, fino all’uscita dei quattro dopo le ultime note di Peace Sells.
Dopo qualche minuto fuori dalla scena, mentre il coro dei fan chiama a gran voce la band, Dave e colleghi rientrano per regalare una Holy Wars velocissima ed eseguita con la solita impeccabile maestria, stavolta da parte di tutti (chi è stato al Gods Of Metal capirà cosa s'intende). Il concerto si conclude alle 22.40 circa con un You’ve been great, we’ve been Megadeth e lancio di plettri, polsini e bacchette da parte della band, e tutti i fans più o meno soddisfatti si dirigono all’uscita.

Susanna Moro

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