Katatonia + Novembre
08/05/2006 - Rainbow - Milano
Piacevolissima serata al Rainbow di Milano, che ha visto le esibizioni di Novembre e Katatonia. RockLine.it, dopo aver intervistato i Novembre, ha assistito al concerto organizzato dalla Live in Italy, una data che ha visto un buon afflusso da parte dei fans milanesi.




The Great Cold Distance e Materia: tra marzo e maggio questi due album hanno scosso il panorama internazionale perché hanno costituito il ritorno in scena di due realtà celebri come gli svedesi Katatonia e gli italiani Novembre. La serata dell’8 maggio al Rainbow Club di Milano, compresa nella lista delle date del The Great Cold Distance Tour, ha riacceso gli animi di tutti coloro che hanno scelto di lasciarsi trasportare dalle sonorità romantiche dei Novembre e da quelle oscure e penetranti dei Katatonia.
Il Rainbow a partire dalle ore 20 ha visto aumentare esponenzialmente il suo pubblico, giungendo ad un numero cospicuo di spettatori intorno alle ore 21.30, cioè in occasione dell’inizio dell’esibizione degli svedesi.

Alle 20 i romani Novembre fanno il loro ingresso sul palco, il primo palco italiano che sperimentano dopo due mesi di date organizzate all’estero per la promozione di Materia. I due fratelli Carmelo e Giuseppe Orlando salutano accolti dagli applausi dei presenti e da subito, notiamo con piacere che Giuseppe indossa la T-shirt di RockLine.it, da noi regalatagli prima dell’esibizione durante l’intervista concessaci.
Il repertorio esibito dal trio capitolino, supportato dal bassista Roberto Fasciani, comprende tutta la discografia della band, fatta eccezione per Arte Novecento, full lenght risalente al 1996: particolare attenzione è stata data all’ultima opera Materia, da cui sono state tratte canzoni come l’opener Verne, il nuovo singolo Memoria Storica / Vetro, la stupenda, onirica Aquamarine e la title-track Materia.
Il sound dei Novembre è pieno e sognante, ricco di arpeggi e ben strutturato nella suddivisione dei quattro strumenti: non mancano inserti di tastiera aggiunti dall’esterno attraverso samples, ma il risultato è già di per sé ottimo e coinvolgente.
Non mancano le rivisitazioni di tanti brani datati della formazione italiana, come The Dreams of the Old Boats (l’unica da Wish I Could Dream It Again), Nostalgiaplatz e L’Epoque Noir (da Classica), Child of the Twilight e Venezia Dismal (dal tanto amato Novembrine Waltz), per il totale di quasi un’ora di esibizione sentita e profonda nel feeling.
Quando i quattro ragazzi escono di scena il calore del pubblico milanese si fa sentire per ringraziare i Novembre sia della bella serata, sia per l’essere una delle colonne portanti della musica made in Italy all’estero nell’ambito Metal.

Dopo un repentino cambio di scena, ecco apparire due teli raffiguranti la copertina di The Great Cold Distance ai lati del palco, rivolti vero il pubblico sempre più numeroso. Alle 21.30 circa i cinque svedesi fanno la loro entrata e subito si scorge che in loro è cambiato qualcosa da quell’ultimo tour del 2004: Renske e Nystrom, i due personaggi più celebri e carismatici del five-piece scandinavo sembrano portare sul proprio fisico il peso degli anni (e ormai sono ben 15 gli anni che separano il 2006 dalla nascita del progetto Katatonia) ma non per questo risultano meno coinvolgenti nell’approccio con il pubblico.
Si parte con lo spettrale attacco di Leaders, opener del nuovo disco che scuote i presenti con le sue sonorità Alternative derivate dalle opere degli americani Tool; il gruppo punta alle sonorità più forti e dirette proponendo un’inedita versione live della devastante e diabolica Wealth (da Viva Emptiness) per poi tornare al presente con la decadente Soil’s Song.
In questa prima parte dello show Jonas Renske sembra provato e la sua voce non risulta la soffice, melodica e triste che da sempre lo contraddistingue nello scenario Alternative/Depressive Rock.
I suoni però sono eccezionali e Nystrom alla chitarra genera gli effetti elettronici che avvolgono l’ascoltatore trascinandolo nella scia di disperazione musicale esibita dalla band: prima di deliziare il pubblico con il nuovo splendido singolo Deliberation, ecco che i Katatonia vanno a ricavare nel proprio passato con Deadhouse (dal tanto sottovalutato Discouraged Ones), il classico Teargas e la delicata Sweet Nurse (entrambe tratte da Last Fair Deal Gone Down).
A Deliberation succede la fulminante Ghost of the Sun (il singolo di Viva Emptiness), che permette a Renske di riprendersi completamente nell’impatto vocale e di dare il meglio di sé in episodi come il primo singolo di The Great Cold Distance, ovvero My Twin, nella cupa e ghiacciata Criminals (Viva Emptiness) e nel migliore binomio di Last Fair Deal Gone Down, cioè The Future of Speech e Tonight’s Music, acclamate dal pubblico sempre maggiormente esaltato dalla performance.
Il finale del concerto è affidato a perle come la memorabile For My Demons (Tonight’s Decision), la deprimente Sleeper (Viva Emptiness) e dalle due nuove July e In the White, dotate di un mordente unico e di soluzioni geniali dal punto di vista di song-writing. I suoni dei Katatonia rimangono impeccabili anche in quest’ultima fase dell’esibizione e la band, soddisfatta, esce di scena proprio con In the White: richiamato poi fuori dal pubblico per la tradizionale canzone finale di saluto, il quintetto svedese sorprende con la commovente Evidence (Viva Emptiness) e la tanto attesa Murder, unico capitolo legato al passato Death/Doom Metal così lontano dalla moderna proposta musicale dei Katatonia. Il growl di Renske non è dei migliori ma questo elemento è perdonabile per il fatto che la band si è ormai inserita in un contesto stilistico totalmente differente.

Si conclude così una bella serata all’insegna di una musica meditata e riflessiva, che ha fatto volare lontana l’immaginazione degli ascoltatori nella prima parte del concerto e che successivamente ha fatto racchiudere ciascuno nelle tonalità più grigie della propria interiorità.
Grandissimo momento che ha visto una buona, ma non eccessiva partecipazione da parte del pubblico milanese, forse ancora troppo poco interessato a scoprire due realtà significative come Novembre e Katatonia.

Edoardo "Opeth" Baldini
Riccardo "Gravenimage" Carcano Casali

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