Fire Trails + Nerve
25/02/2007 - Thunder Road - Codevilla (PV)
Torna Pino Scotto, una delle icone dell'hard-rock in Italia, con una serie di date in attesa della pubblicazione del successore di Third Moon  lavoro di debutto del suo nuovo progetto musicale, i Fire Trails. Domenica 25 Febbraio, al Thunderoad di Codevilla (PV), il quintetto guidata dal carismatico singer di quelli che furono i Vanadium, ha offerto un'ottima prova live, supportato egregiamente da un'interessantissima formazione al suo debutto, i Nerve, five-piece dedito ad un thrash-death violentissimo e tecnico, che spesso ricorda Meshuggah e Darkane; ma andiamo con ordine.



Causa la defezione improvvisa dei milanesi Lifend, per motivi logistici, il concerto inizia un po' in ritardo e viene aperto dalla prova distruttiva e rivelatrice di una band nascente e di notevole talento, i genovesi Nerve. Pronti ad assaltare i presenti (non molti, purtroppo) con le munizioni tratte dal loro album di debutto Getting Nervous e prodotto da Tommy Talamanca, il quintetto ligure mostra subito enormi capacità tecniche ed originalità compositiva, unendo la schizofrenia virtuosistica e brutale dei Meshuggah, con quel dinamismo che ricorda i Darkane di Rusted Angel e l'aggressione dei Carnal Forge. Pure Hate Method o la devastante 3 Seconds Of Madness, per la quale è stato girato anche un video, aggrediscono e sviscerano muscoli e pensieri, con strutture complesse, tempi dispari e spezzati i quali, però, si riuniscono successivamente in una fluidità e dinamica che riporta alla mente i Forbidden dell'ultimo periodo (Distortion, Green); grandiosi, pertanto, tutti i musicisti, dalle due chitarre di Ermal e Ricky, incredibili nel cesellare trame contorte e violente, impreziosite da bellissimi assoli, alla sessione ritmica del bassista Jacopo e del batterista Massi, vero motore di 'rigorosa irregolarità', fino ad arrivare al front-man Fabio, asciutto nel suo tenere il palco, quanto dilaniante e spettacolare in tutti i suoi cambi di vocal estreme, che hanno ricordato, per lo stile, Lawrence MacKrory, primo singer dei già citati Darkane. Una band da seguire, per una colonna sonora degna dei migliori incubi.

Di Pino Scotto si dice tutto ed il contrario di tutto, perchè prima che un singer storico, è soprattutto un personaggio, per molti versi scomodo, ma sicuramente onesto nelle sue idee e che non ha mai cercato di farsi piacere a tutti. Quello che, però, ci si dimentica, specie negli ultimi tempi, è che oltre ad essere una sorta di icona in Italia ed un pioniere dell'hard-rock e del metal classico nel nostro paese, Pino è un ottimo cantante ed un gran compositore. Lo ha dimostrato con i Vanadium, con i progetti Sinergia ed i dischi solisti e lo sta dimostrando oggi con i Fire Trails e lo ha proprio nella data del Thunder: voce grezza ma incisiva, tagliente quando sale ed inconfondibile. Assieme agli altri musicisti del quintetto di Milano, ha dato vita ad un ottimo concerto, riuscendo, come suo solito, ad accendere entusiasmo nel pubblico. Fighter e la title-track del loro (finora) ultimo lavoro, sono tra i primi highlight di questa serata, dove i Fire Trails mostrano di essere un gruppo e non il gruppo di Pino Scotto. Il loro hard-rock/metal classico dalle forti sfumature sinfonico, che vede nel tastierista Larsen Premoli uno dei motori compositivi, assieme alla chitarra del bravissimo Steve Angarthal, dall'ottimo gusto solista. I brani della loro release, non eccezionali su disco per una sorta d'incompatibilità tra lo stile di Pino e l'impostazione a volte molto malmsteeniana della parte strumentale, diventano, dal vivo, incredibilmente coinvolgenti e godibili, grazie ad un arrangiamento più energico che valorizza la performance di Scotto, specie in brani come Silent Heroes (dedicata a Falcone e Borsellino) e Brave Heart. Frank Coppolino al basso da quel pulsare ritmico che fa da perfetto collante con la batteria di Mario Giannini, ottimo nell'essere lineare ed efficace, senza per questo cadere nel mero lavoro di routine. Il concerto si avvia così al termine, un concerto ricco di entusiasmo e di buona musica suonata e cantata con classe, dove Pino va a rispolverare uno dei cavalli di battaglia di quello che lui definisce 'un sogno che non sarebbe sembrato possibile in Italia', quella A Race With The Devil, title-track del secondo album dei Vanadium, che ancora oggi vibra di un'energia incredibile e che sembra, più che mai, dannatamente attuale ed incendiaria. Pino ed i Fire Trails concludono così una serata all'insegna della musica di classe ed energia...poco pubblico, è vero, ma per conto di chi vi scrive, i Fire Trails, la loro gara con il diavolo, l'hanno vinta un'altra volta...da sempre, in corsa lanciati verso un sogno ed un domani.

Andrea "Vash_Delapore" Evolti

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente