Aucan
09/04/11 - TPO, Bologna

Al TPO di Bologna si esibiscono gli Aucan, una delle più promettenti band nostrane di elettronica. Il loro ultimo album, Black Rainbow, ha riscosso un certo successo, soprattutto oltralpe, lanciandoli verso una maggiore notorietà anche in terra italica, grazie alla pubblicazione tramite La Tempesta, stessa etichetta di Le Luci della Centrale Elettrica e Il Teatro degli Orrori.


GALLERY DELL'EVENTO

 

La virata verso la dubstep e le suggestioni elettroniche che hanno ormai preso il sopravvento sugli elementi rock del trio bresciano lasciavano l’incognita dell’esibizione live. Ma i 150 e più concerti in giro per l’Europa e gli entusiastici commenti degli addetti ai lavori avevano già reso l’idea che ci si potesse aspettare qualcosa di davvero memorabile.

L’amalgama sapiente di basi e strumenti risulta infatti un vero schiacciasassi in sede live. Rapiti dall’estasi, Giovanni e Francesco si dividono invasati tra chitarre e synth, mentre Dario con la sua batteria tiene i bpm come un metronomo. L’atmosfera si scalda, pochi ballano ma l’aria è densa e rovente. La resa dei brani, che vedono un prevalere di Black rainbow e dell’EP DNA che lo aveva preceduto, è ancora migliore che su disco. I suoni avvolgono come serpenti, le vibrazioni sconquassano, la voce di Giovanni è sciamanica attraverso il vocoder.

Pezzi come Heartless, Away! (giustamente posta a violenta chiusura) e Crisis svelano dal vivo tutta la loro abbacinante maestosità.
Per gli Aucan (lo hanno dichiarato in diverse interviste) la dimensione quasi rituale, da rave party, della loro musica è importante, e gli sforzi compiuti in questo senso si esplicitano in sede live, dove dominano suggestioni inimmaginabili dall’ascolto su disco., tanto che anche un attento ascoltatore, alla sua prima esperienza live, non può che rimanere affascinato. Roba che ti prendi un sorso di vodka di troppo e non ti si chiude più la bocca. Di pure estasi mistiche ne ho viste almeno una decina, gli Aucan possono sorridere.

Reviewer: 
Riccardo Carcano, foto di Anna Bassan
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