Voto: 
10.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Etichetta: 
Atlantic
Anno: 
1972
Line-Up: 

- Jon Anderson - voce
- Chris Squire - basso e voce
- Rick Wakeman - tastiera
- Bill Bruford - batteria
- Steve Howe - chitarra e voce

Tracklist: 


1. Close to the Edge (18:43)
- The Solid Time of Change
- Total Mass Retain
- I Get Up I Get Down
- Seasons of Man
2. And You and I (10:08)
- Cord of Life
- Eclipse
- The Preacher the Teacher
- Apocalypse
3. Siberian Khatru (08:55)

Yes

Close to the Edge

Close to the Edge è il Progressive Rock. Gli Yes, con una strabiliante media di un album all’anno, pubblicano quest’opera dopo il favoloso Fragile e quindi a cavallo tra il 1972 e il 1973, ponendosi ai massimi vertici della scena inglese. Tra le innumerevoli bands nate in quel periodo, solo alcune riuscirono a stare al passo con il gruppo di J. Anderson e soci, capaci di creare il disco chiave per comprendere a fondo il genere.
La nascita dello stile più caratteristico dell’Inghilterra dei ’70, portò alla stesura di splendidi lavori, tutti usciti contemporaneamente e tutti così speciali per le emozioni che riescono a trasmettere nelle loro melodie ricercate e mai banali: il 1972 in particolare resterà nella storia come l’anno più emblematico e significativo per la storia del Progressive, poiché troppi capolavori si sovrapposero e definirono un fattore d’analisi della musica dei Settanta. Close to the Edge è l’ultimo di questa serie positiva di pubblicazioni, quello che corona i primi tre anni di produzione di quasi tutte le formazioni attive.

Gli Yes scelsero di inserire solo tre tracce per formare Close to the Edge ed è proprio tale soluzione strutturale a determinare la bellezza del full-lenght: l’eleganza del tipico sound inglese è qui massima e la difficoltà di comporre quelle tre perle che rappresentano il Progressive supera ogni altro “concorrente” dell’epoca.
Già un anno prima gli Emerson, Lake & Palmer si erano cimentati con la stesura di un lunghissimo e complesso pezzo, il celebre Tarkus, risultando sorprendenti e ottenendo momentaneamente la corona di “gruppo più innovatore” del panorama mondiale. I Genesis avevano risposto proprio nel 1972 con Foxtrot, altro caposaldo intriso di melodia e di passione musicale, distanziandosi enormemente dai canoni introdotti dalla sinfonia del virtuoso terzetto.
Gli Yes attuano il passo finale in tale evoluzione, decidendo di proseguire sulla scia di Fragile, consolidando così il proprio sound, ma cercando di inserire nuovi elementi provenienti da entrambe le bands sopra citate.

Close to the Edge è sentimento e desiderio di esprimere il proprio pensiero attraverso un approccio intricato ma melodico: le sezioni contorte si ritrovano nella prima mastodontica traccia, l’omonima Close to the Edge e nel brano di chiusura, Siberian Khatru, cioè il capitolo più connesso a Fragile. Le distensioni di sonorità avvengono nella gemma centrale, chiamata And You And I, una ballata di enorme rilievo che conferisce un tono maggiore di emozione all’interno dell’album.
I quattro strumenti di supporto all’acuta voce di J. Anderson sono suonati con raffinatezza e delicatezza e il tessuto musicale che sgorga dall’interpretazione dei membri degli Yes riesce ad conservare viva l’attenzione degli ascoltatori per tutta la durata dei lunghi pezzi.
Inutile descrivere le tre canzoni, in quanto le parole non possono sostituire il piacere di un approccio ragionato verso il disco; l’unica menzione può essere quella storica, cioè dell’importanza che Close to the Edge ha assunto con il trascorrere del tempo, diventando simbolo indelebile della tradizione Progressive, oggi non più radicata così profondamente come in passato.

Ispirati dal Blues e dalla musica classica, i cinque musicisti intrapresero un percorso unico nelle proposte dei Settanta e, proprio per questo, i tre brani scritti per il prodotto migliore della carriera della band, rimangono anche il ricordo di una generazione che si è vista catapultata prima nella dimensione psichedelica dei Sessanta e successivamente nel nuovo Rock presentato nelle sue innumerevoli sfaccettature. E gli Yes, con l’uscita di Close to the Edge, aggiunsero il loro nome all’elenco dei gruppi fondamentali per comprendere il Rock, poiché il futuro dipenderà dal loro operato, un futuro influenzato dalla bellezza del song-writing ed estasiato da alcune trovate stilistiche di notevole fattura. Massima figura del Progressive mondiale.

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