Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Marco Lorenzi
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione/Kick Agency
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Ivo - voce, chitarra
- b140 - chitarra, voce
- Big Mick - basso, voce
- Little Mick - batteria


Tracklist: 

1. Breaking My Crutches (02:19)
2. Better Than Tomorrow (03:44)
3. Summertime (03:40)
4. How Is It Going to End (04:42)
5. M.E. (02:37)

Wot

Wot

Sono italiani, ma alle sonorità della nostra penisola non somigliano affatto. Non accade spesso di ascoltare una band nostrana dal nome un tantino stravagante e di accorgersi che la loro musica vale quanto quella cui magari si ispira, dall'altra parte della Manica. E ben venga, santo cielo, viste le recenti espressioni musicali della nostra tanto decantata Italia, capaci soltanto di sfiorare il... ridicolo.
Sono musica per davvero, i Wot, quartetto catanese con base operativa a Milano, usciti in quest'annata con l'omonimo EP. "Wot", come la pronuncia della parola inglese "What", magari con un bel punto di domanda a fianco. "Che cosa?", appunto.
Descriverli non è cosa semplice, soprattutto se non li si è mai sentiti nominare. Eppure, per prendere contatto con questo oggetto misterioso è sufficiente inserire il loro ultimo EP nel lettore. Pronti, via e già ci accorgiamo di trovarci di fronte ad un prodotto qualitativamente elevato, che si avvicina a correnti musicali internazionali, come anticipato, strizzando l'occhio a band navigate come i Franz Ferdinand meno passati nelle radio. Non senza, aggiungiamo noi, contaminazioni di Rock ‘n Roll incalzante e dalle ritmiche coinvolgenti come quello che fece la storia di correnti sonore tipiche degli ormai lontani anni '80.

L'inizio? E' forse la parte migliore. Breaking My Crutches trascina, riempie la stanza con una partenza di chitarra e batteria a fare da sfondo alla voce distorta. Ci si rende conto all'istante di quanto questi ragazzi catanesi ci sappiano fare. Questo miscuglio di sonorità crea un bel connubio con una spruzzata di stile tricolore che non manca, se non altro nell'interpretazione dei pezzi in sè.
Ammaliante e scanzonata è Better Than Tomorrow, il cui ritmo si estende tra riff di chitarra distorta e arpeggi elettrici in secondo piano. C'è varietà, insomma, e lo si evince passo dopo passo. Chissà cosa devono essere dal vivo, questi Wot. Ci piacerebbe vederli in una esibizione live, lo ammettiamo, perché la struttura compositiva e le peculiarità dei cinque pezzi di questo EP sembrano coniate a bella posta per far saltare assieme qualche centinaio di persone in un club coi fiocchi.

Summertime scorre tra ritmi dell'ultimo Punk americano, mentre ci si avvia ad una prematura conclusione. C'è How Is It Going to End, pezzo più ragionato e forse meno melodico delle tracce precedenti, ma che al meglio interpreta la filosofia musicale dei Wot. E l'etichetta "Indie Rock" questa volta ci sembra davvero azzeccata. Ma la loro, pur in una dimensione scanzonata e fatta di riff veloci e pungenti, è musica raffinata. Per un orecchio abituato ad ascolti di un certo calibro sarà certamente una sorpresa, quella dei Wot.
In chiusura, M.E. si consuma tra arpeggi distorti e assoli improvvisi, trasportandoci in meno di tre minuti di nuovo all'inizio. Vanno riascoltati, questi Wot, e riascoltati ancora. Conclusione prematura, dicevamo. Proprio così, perché cinque pezzi stuzzicano l'appetito; come dire, servirebbe qualcos'altro. Il loro è un lavoro che merita applausi, in conclusione. Se consideriamo che i margini di miglioramento sono ancora piuttosto ampi, poi, capiamo che in futuro ci sarà da divertirsi ancora. Almeno, è quello che speriamo.


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