Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Etichetta: 
Lion Music/Frontiers
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Joop Wolters - chitarra, basso, tastiere, batteria

Guests:
- Alex Argento - tastiere in Dropout
- Virgil Donati - batteria in Tied Knots
- Patrick Eijdems - batteria in Heartline
- Mike Roeloefs - tastiere in Dropout e Cardiac

Tracklist: 

1. Broke
2. American Dance
3. Anthem
4. Cardiac
5. Dropout
6. Harmonic
7. Divide & Conquer
8. Kindering Spirits
9. Heartline
10. Tied Knots
11. Bleed
12. Tjabala
13. Fried Call
14. When Little Angels
15. Sceptic Desire
16. Aragon

Joop Wolters

Out of Order

Il virtuoso chitarrista olandese Joop Wolters giunge con Out Of Order al suo terzo album solista e lo fa con un approccio variegato, che ripercorre i diversi stili e generi, dal progressive alla fusion fino a tuffarsi in soluzioni hard n' heavy e in sonorità spagnoleggianti e simil-tango, e con un'impronta melodica ben marcata che permette al guitar-hero dei Paesi Bassi di mantenere alta la soglia d'attenzione dell'ascoltatore, invogliandolo all'ascolto anziché annoiarlo con le solite dimostrazioni di alta caratura tecnica, che per inciso non mancano neanche nel presente lavoro, ma che proprio grazie alle suddette caratteristiche non finiscono per essere esclusivamente fini a sé stesse.

Gran parte dei brani sono di breve e media durata, tutti compresi tra i due ed i quattro minuti circa, eccetto le più lunghe Dropout e Divide & Conquer, le uniche a superare i sei minuti e quelle in cui maggiormente si nota quell'impostazione tipicamente progressive.
Come già detto tuttavia, il vero punto di forza di Out Of Order è la varietà, si va infatti dall'heavy dell'opener Broke alla melodica Anthem, uno dei pezzi più belli e sognanti del lotto che ricorda vagamente l'Eddie Van Halen strumentale, dalla fusion di Cardiac o Bleed al flamenco di Harmonic, dal progressive di Tied Knots, in cui vi è la partecipazione del grande Virgil Donati dietro le pelli, alla calda e spagnoleggiante Tjabala.
Altri momenti salienti sono poi la bellissima Kindering Spirits, dove ancora una volta è la bella linea melodica del brano a far la differenza, oppure Heartline, un altro pezzo che suona parecchio hard n' heavy, come anche American Dance, mentre in chiusura e quasi a contorno sono posti altri melodici pezzi come When Little Angels o Aragon, intervallati da brani più particolari come la frenetica Sceptic Desire o la simil-jazz Fried Call.

Unico inconveniente in questo agglomerato di sonorità è la possibilità di perdersi e non seguire più un filo conduttore, ma nel complesso Out Of Order conserva il merito di farsi ascoltare senza annoiare e regalando anche qualche attimo di immenso piacere, tutte cose non da poco.

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