Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Marco Lorenzi
Genere: 
Etichetta: 
Balck Candy
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Marco Giusti - voce, chitarra, pianoforte
- Martino Mugnai - batteria
- Guglielmo - chitarra, voce
- Emanuele Braca - basso


Tracklist: 

1. Flies Will Be Bees (03:21)
2. Bionic (03:33)
3. .New Plans (03:38)
4. Falling Stars Know Where To Fall (04:28)
5. The Kingdom Of Mrs.Cloud (04:08)
6. The Bridge (04:14)
7. Brand New Bad Days (06:00)
8. The Love Song Makers (05:30)
9. . (02:47)
10. Moon Won't Wake Tonight (09:34)

Velvet Score

Scarecrows

Compagni d'etichetta della compagine fiorentina dei May I Refuse, ecco a voi i Velvet Score, Indie band il cui secondo disco, dopo l'esordio con Youth, prende il nome di Scarecrows. Le somiglianze con gli amici e conterranei sopra citati (protagonisti anch'essi della prima metà del 2007) ci sono e si notano qua e là, ma l'animo dei Velvet Score è leggermente diverso, perché imperniato su un viaggio in altalena tra innesti di Post-Rock, momenti meno incisivi e più delicati in chiave Indie Pop, con tutta una serie di sottigliezze che conferisce al quartetto di Sesto Fiorentino altri riconoscimenti dopo l'aprezzato predecessore.

Non è facile cimentarsi nell'analisi di Scarecrows. I Velvet Score si fanno guidare dalle chitarre elettriche, che dettano ritmi e incalzare dei tre quarti d'ora di musica del disco. Lo fanno mentre dialogano con il pianoforte, elemento che alla lunga diventa imprescindibile; il loro suono si espande tra una sezione ritmica definita e pulita ed una voce che risente soltanto di un leggero difetto di pronuncia, perché anche i Velvet Score cantano in inglese.
I richiami a sonorità di maggior spicco e di consolidata tradizione (Sonic Youth, Mogwai e Giardini di Mirò, tanto per citarne alcuni) ci sono e sono ben visibili. Sta ai Velvet Score (a partire dall'eccellente Flies Will Be Bees, in accoppiata con Bionic) il compito, in cui a dire il vero riescono senza pecche, di costruire un suono che possa rappresentare una logica continuazione al viaggio iniziato nel 2004 con Youth.

I momenti degni di considerazione, in Scarecrows, sono comunque molteplici. Ci sono le cavalcate acide delle chitarre in Falling Stars Know Where To Fall, oppure momenti più tipicamente Pop con il pianoforte di .New Plans, oppure l'anima semi-acustica di The Bridge.
Un quadro variegato, insomma, in cui la band fiorentina si è dimostrata capace nell'affinare arrangiamenti accattivanti e coinvolgenti, riuscendo contemporaneamente nell'obiettivo di dare un seguito organico e privo di sbavature al già promettente Youth.
Chiude il quadro Moon Won't Wake Tonight, di sconvolgente bellezza, tra innesti di pianoforte e suoni elettronici che creano disegni alla Muse o Radiohead con la voce, in grande spolvero, di Marco Giusti. Perla conclusiva di un disco ben congegnato, per una band che merita di essere tenuta in considerazione in chiave futura. Un plauso, infine, va alla Black Candy Records, che sta cullando piccoli gioielli di musica in un paese, il nostro, in cui non è così frequente imbattersi in realtà come quella dei Velvet Score.


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