Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Matteo Mainardi
Genere: 
Etichetta: 
Locomotive Records/Frontiers
Anno: 
2006
Line-Up: 

Davy Vain

Tracklist: 

1. Push me over
2. Fly again
3. Yellow
4. Electric
5. Come on now
6. New York
7. Sugar shack
8. Trinity
9. In from out of nowhere
10. Not your space man
11. Capsule

Davy Vain

In From Out of Nowhere

"Cosa non darei per sentire un pò di buon Hard Rock, magari con qualche sfumatura moderna ad arricchire il tutto?". Se questa domanda ve la siete posta parecchie volte, allora In From Out Of Nowhere è il disco che fa per voi. Non basta tanto per capirlo, bisogna solo ascoltare la prima traccia Push Me Over e vi accorgerete presto che i vostri desideri si stanno per realizzare. Sì, perchè la potenza che chitarre, batteria e voce riescono a sprigionare in questo brano è davvero notevole. Per non parlare poi del timbro particolare e ricercato che solo Davy Vain riesce a modulare e che, ormai, è un marchio di fabbrica riconosciuto in tutto il mondo. Il disco in questione, però, non trasmette solo rabbia e potenza ma presenta anche canzoni più tranquille e consoni ad ambienti meno scalmanati. Stiamo parlando, ad esempio, di tracce come Fly Again in cui la sensazione del volare viene espressa in modo diretto ed efficace, da sonorità lievi ed appena accennate che, unite alla soave freschezza dell'ugola di Vain, fanno letteralmente sognare l'ascoltatore. Immaginatevi, quindi, un insieme di tutto questo dove non si riesce mai ad annoiarsi, cosa che ultimamente è più unica che rara, soprattutto se parliamo di dischi che presentano tracce che ruotano intorno ai quattro/cinque minuti.

Altro esempio di ballad è Electric in cui si può percepire quanto duro sia stato l'arrangiamento. Tutto fila in modo talmente liscio che viene mascherata a perfezione la scaletta di successione di ogni singolo pezzo che compone un brano. Abbiamo così un'intro pulita ed efficcace, ritornello, assolo eseguito in modo lineare e senza sbavature e poi si riprende tutto dall'inizio. Un gran bel pezzo che dovrebbe far impallidire tanti "artisti" che tali si definiscono. Con Come On Now, ascoltiamo le innumerevoli influenze che hanno partecipato a creare l'estro artistico di Davy Vain. Prime fra tutte sono le sonorità funky che, qui, sono la parte portante del pezzo anche se si è scelto di non marcarle troppo ma di utilizzarle in modo lieve accennandole leggermente. Ovviamente non poteva mancare qualcosa più marcatamente acustico, in modo da trasmettere quelle sensazioni on the road che solo una chitarra acustica riesce a dare con quelle sue sonorità corpose ma allo stesso tempo stridenti. Tutto questo viene evocato da New York dove si lascia più spazio alla melodia nel suo senso più generale, piuttosto che concentrarsi sui particolari. In questo modo si ha la possibilità di respirare a pieni polmoni, preoccupandosi solo di lasciarsi trasportare dalle nostre sensazioni. Per quanto riguarda l'aspetto più scalmanato e trascinante che l'hard rock può avere, bisogna sottolineare il brano Not Your Space dove si ascolta anche un buon uso del pedale che dona sempre quel tocco vintage che una chitarra, in questo contesto, dovrebbe avere. Non possiamo dire, però che questo sia un brano centrato sulla potenza: piuttosto si può affermare che l'obiettivo sia quello di darci una sana ventata di suoni rockeggianti anni '70.

Abbiamo quindi un album che, per ricercatezza e forse "arretratezza" musicale, non può essere apprezzato da tutti, soprattutto da coloro che preferiscono qualcosa più incline alla potenza che alla perfezione melodica e stilistica. Rimane comunque il fatto che In From Out Of Nowhere, è un disco che rimette un pò a posto le idee su ciò che riguarda l'appellativo "hard rock" riportandoci alle radici di tale nome, ricordandoci che tutto incominciò da lì.

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