Voto: 
7.7 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Frohike Records
Anno: 
2009
Line-Up: 

- Daniele - Basso
- Giacomo - Chitarra
- Francesco - Batteria
- Michael - Chitarra
- Marco - Chitarra

Tracklist: 

1. The Last Glimpse of Hope in My Eyes
2.
3. Your Words Are Meaningless
4. The Compromise Between Acceptance of Reality and Will of Change

Up There: The Clouds

Ep

E' in un sottile cofanetto digipack curato rigorosamente a mano e lavorato artigianalmente che si nasconde una delle ultime e più affascinanti perle dell'undergound rock sperimentale nostrano. Loro portano il nome di Up There: The Clouds e vengono da Rimini; l'etichetta che ne cura gli interessi è invece la Frohike Records, che l'anno passato ci aveva già regalato lo splendido ritorno dei milanesi Three Step To The Ocean e che adesso, essendo tra le case indipendenti più attive e peculiari del nostro paese, pare definitivamente pronta al grande salto qualitativo. Pur rimanendo una realtà relegata all'underground, la Frohike può infatti vantare nel proprio roster alcune tra le migliori band rock alternative del nostro panorama, e gli appena citati Up There: The Clouds ne sono un'ulteriore testimonianza. Dediti ad un post-rock dalle tinte dichiaratamente emotive e dall'avvolgente atmosfera, i giovani riminesi del genere originario compiono una sottile e penetrante snaturazione, intricandone le trame discorsive e spezzandone l'atmosfera seppur rimanendo fedeli ai continui sbalzi cromatici e all'impostazione strumentale del nuovo post-rock più distorto del 2000.
Il risultato è concentrato in un breve Ep senza titolo, proprio perchè parole 'ufficiali' per descriverne le sembianze non sarebbero servite: bastano i titoli delle canzoni e la poesia racchiusa nella musica per scovarne i significati e le suggestioni più recondite.

L'Ep colpisce sin dall'inizio e in poco più di venti minuti lascia completamente basiti di fronte ad una così emozionante esperienza sonora: The Last Glimpse of Hope in My Eyes richiama immediatamente il cuore più shoegaze del progetto, adagiando su un'irrequieta base ritmica sognanti ululati chitarristici che vanno a dipingere un'atmosfera accogliente ma al contempo ombrosa. La produzione piuttosto artigianale - senza però sconfinare nel lo fi - arricchisce il colore underground e la densità atmosferica della canzone, rendendo spessi e ancor più evocativi tutti gli infinitesimali particolari che ne compongono l'ossatura espressiva; a questo aspetto tutt'altro che trascurabile se ne aggiungono altri allo stesso modo fondamentali: innanzitutto la varietà compositiva degli Up There: The Clouds nel tessere le proprie trame discorsive (gli arrangiamenti, pur nella loro semplicità, sono efficaci ed estremamente suggestivi), in secondo luogo la loro incredibile capacità evocativa e la commovente vis melodica dalla quale fuoriesce come un fiume in piena l'intera atmosfera dell'Ep. Ad esprimere questo fantastico concentrato di emozioni laceranti e colori eterei sono le restanti due tracce (senza contare la breve pausa ambientale, anch'essa senza titolo) che chiudono il lavoro: dapprima la caspianiana Your Words Are Meaningless e il suo (piuttosto prevedibile) crescendo atmosferico (culminante però in un finale semplicemente da brivido), poi il capolavoro conclusivo The Compromise Between Acceptance of Reality and Will of Change che, nella sua straziante sospensione tra black metal etereo e post-rock (e qui si sente la lezione dei vari Alcest, Amesoeurs, Fen etc..) dà il colpo di grazia all'ascoltatore e lo fa letteralmente cadere ai suoi piedi, addormentato in un'emozionante poesia recitata dal vento.

Meglio di così, forse, gli Up There: The Clouds non potevano fare: affascinante nei suoi peculiari contrasti strumentali, decadente e quasi 'oscuro' nello spleen che ne pervade gli struggenti affreschi melodici, il loro ultimo lavoro non fa altro che confermarli come nome di punta dello scenario rock sperimentale italiano e allo stesso tempo continua a lanciare sempre più in alto un'etichetta indipendente, matura e originale come la Frohike Records. A questo punto, dopo una prova del genere, è d'obbligo per noi leccarci i baffi nell'attesa di un full-lenght ed è altrettanto d'obbligo per gli Up There: The Clouds e la Frohike 'muoversi' per far sì che tutto questo accada in breve tempo. Complimenti.


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