Voto: 
7.2 / 10
Autore: 
Roberto Boasso
Genere: 
Etichetta: 
Schwarzdorn Productions
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Nidhogg - voce
- Noirgrim -
chitarre
- Essiah - basso
- Cyclotron -
batteria


Tracklist: 

1. Marraskuun
Kahdeksas
2. Henkisesti
Sairas
3. Kolmen
Minuutin Armopala
4.
Huoranpenikat Ja Huijarikuninkaat
5. Vitutuksen
Viitoittama Vuosikymmen
6. Korpimetsän
Perkele
7. Vasaroin Ja
Taltoin
8. Musta Tie
Tyhjyyteen
9. Amputoitu
Yhteiskunta

Uhrilehto

Ihmisvihan Eliitti

Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare osservando logo e copertina del disco, quello adottato dagli Uhrilehto non è un black metal canonico. O, perlomeno, non lo è in senso stretto. Le influenze sono più di quelle che sembrano, la tecnica anche; Ihmisvihan Eliitti rappresenta dunque un ulteriore, forse definitiva, maturazione per un gruppo ormai giunto al quarto full length, a cui si aggiungono diversi demo.

Ciò che probabilmente colpirà di più di Ihmisvihan Eliitti sarà la sua eccezionale varietà. A usufruire di questa caratteristica saranno principalmente il riffing, a tratti gelidamente black metal, in altri debitore di svariati stili, tra i quali spesso figura il death metal (ma anche generi che hanno poco da spartire col metal; la band stessa, difatti, definisce il proprio stile come un connubio tra black melodico, death e rock), e le ritmiche, raramente impostate su ordinari blast beats. Sebbene però questa molteplicità di pregi possa far ipotizzare che il disco sia addirittura ottimo, non sempre gli Uhrilehto si dimostrano perfettamente in grado di gestire al meglio le varie situazioni, e più volte ci si scoprirà ad ascoltare pezzi banali o melodie eccessivamente caotiche. Tuttavia, questa categoria costituisce soltanto una minoranza nella totalità delle composizioni, e pertanto il giudizio conclusivo che si avrà sul lavoro sarà più che soddisfacente.

Discretamente interessante è poi la prova del vocalist, Nidhogg (peraltro unico elemento rimasto nella band dalla sua nascita, avvenuta nel ’96, in Finlandia), il quale si diletta in un ruvido screaming come in un duro growl, senza disdegnare, ogni tanto, qualche performance in clean, e passando per alcune parti che si potrebbero definire “urlate”.
Una breve durata delle tracce, che solo in due casi oltrepassano i cinque minuti, fa sì che venga più facilmente la voglia di riascoltarli; Ihmisvihan Eliitti trae perciò vantaggio da questo fatto, anche se la sua reale estensione non è poi così limitata, in quanto supera abbondantemente i quaranta minuti. Va però notato che ben quattordici di questi sono racchiusi nella traccia conclusiva (la particolare, e buona, Amputoitu Yhteiskunta).
Anche sotto l’aspetto concernente la qualità sonora, il disco impressiona piacevolmente; i suoni sono potenti, e questo senza comprometterne la chiarezza (quanto poi questo sia un difetto, è piuttosto personale).

Ihmisvihan Eliitti è dunque un disco dal buon impatto, ben equilibrato tra la violenza tipica del metal estremo e tra certe influenze spesso sorprendenti in quanto a ricercatezza. Non è esente da difetti, certo. Ma quei pregi che ci sono, bastano senz’altro a farne un prodotto meritevole di almeno un ascolto.

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