Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Leonardo Cammi
Genere: 
Etichetta: 
SPV Records/Audioglobe
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Phil Mogg: voce
- Andy Parker: batteria
- Pete Way: basso
- Paul Raymond: tastiera, chitarra
- Vinnie Moore: chitarra


Tracklist: 

1. Hard Being Me
2. Heavenly Body
3. Some Other Guy
4. Who's Fooling Who?
5. Black And Blue
6. Drink Too Much
7. World Cruise
8. Down By The River
9. Good Bye You
10. Rolling Man
11. Kingston Town

UFO

The Monkey Puzzle

Dal 2000 i mostri sacri dell’Hard Rock che rispondono al nome di UFO escono regolarmente allo scoperto con un cd ogni due anni dopo la lunga pausa che dal 1995 aveva visto l’uscita di un disco interlocutorio come Walk On Water.
Il nuovo The Monkey Puzzle si pone sulla scia delle ultime release, in primis con You Are Here, ma vuol riprendere maggiormente le sonorità più classiche della band.
In particolare in questo disco si fa largo uso di parti acustiche, come nella bellissima e toccante Drink Too Much, dominata dalla chitarra acustica di Vinnie Moore (il geniale solista americano) e dalla voce gracchiante ma affascinante del veterano Phil Mogg, un vero gladiatore del microfono (le foto promozionali evidenziano bene quanto sia invecchiato).
L’Hard Rock più genuino si fonde in brani come Hard Being Me e Heavenly Body con un rock’n’roll estremamente datato e in quest’ultimo pezzo citato val la pena di sottolineare l’apporto del piano di Paul Raymond, vera chiave di volta della song, così come degli inserti di armonica sempre affascinanti e d’atmosfera.

Forse con questi brani i nostri vogliono ripescare in pieno l’atmosfera di inizio carriera…e considerando che i nostri si sono formati nel 1968 capirete come mai certe soluzioni sembrano molto datate.
Forse questo momento nostalgico nasce anche dall’inserimento di una vecchia gloria come il batterista Andy Parker, presente all’inizio della carriera della band.
Altri momenti particolarmente significativi del disco sono legati ad altri brnai acustici come l’ottimo World Cruise, sempre più rock’n’roll ed a tratti un po’ sudista.
L’incredibile abilità tecnica del mostro delle sei corde Vinnie Moore si ascolta in Down By The River; nonostante i passagi iper veloci del chitarrista la matrice del brano è ancorata ad un sound cadenzato e “rocky”, in tema con lo stile retrò di tutto il platter. Di certo Moore porta un’aggiunta di tecnica e di virtuosismo che non guasta al complesso dei pezzi, ma forse certi passaggi risultano un po’ fuoriluogo in diverse tracce. Inoltre se per alcuni pezzi la formula datata riesce alla grande in altri rende le canzoni fin troppo stucchevoli e un po’ piatte.
Una delle track migliori del lotto ed anche dal gusto più recente è senz’altro Good Bye You, caratterizzata da grandi aperture melodiche e da una linea vocale istrionica e diretta, volta a colpire sin dal primo ascolto, grazie anche ad un ritornello ripetitivo e di buon impatto; a completare il pezzo va aggiunto il riffing di chitarra di Moore, affascianente e melodioso ma allo stesso tempo foriero di fraseggi che rapiscono. Peccato che la formula vincente non si ripeta per tutto l’arco del cd.
Forse non si tratta di uno dei migliori album degli UFO, ma per gli amanti della band inglese anche questo The Monkey Puzzle può riservare belle sorprese e comunque un’oretta di buona musica.

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