Voto: 
8.3 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Island Records
Anno: 
1980
Line-Up: 

- Bono - voce
- The Edge - chitarra
- Adam Clayton - basso
- Larry Mullen - batteria


Tracklist: 

1. I Will Follow (03:38)
2. Twilight (04:42)
3. An Cat Dubh (04:47)
4. Into The Heart (03:27)
5. Out Of Control (04:14)
6. Stories For Boys (03:02)
7. The Ocean (01:35)
8. A Day Without Me (03:13)
9. Another Time, Another Place (04:33)
10. The Electric Co. (04:47)
11. Shadows And Tall Trees (04:36)

U2

Boy

1979: il buon successo di Three, unito a diverse apparizioni televisive, permette agli U2 di farsi conoscere in patria. A causa di un mancato finanziamento la band decide poi di pagare di propria tasca la trasferta in Inghilterra, dove, nel dicembre dello stesso anno, si esibisce per la prima volta al di fuori dei confini irlandesi. La vittoria in diverse competizioni nazionali per giovani band e l’uscita del singolo Another Day assicurano agli U2 un vantaggioso contratto discografico con la Island Records di Chris Blackwell. Dopo la pubblicazione di un altro singolo, 11 O’ Clock Tick Tock, e una ventina di date dal vivo in giro per il Regno Unito viene inciso finalmente il primo full length del complesso di Dublino: Boy.

Prima traccia e primo grande classico. Ascoltando Boy oggi è impossibile non riconoscere le melodie di I Will Follow, che tutt’ora rimane la canzone più suonata dal vivo durante gli show degli U2. Accordi semplici ma coinvolgenti, accompagnati da una sezione ritmica portante, fanno da cornice ad un giovane Bono dietro al microfono. La voce del singer irlandese appare ancora lontana da quella degli anni d’oro, tuttavia i miglioramenti rispetto a quanto ascoltato su Three ci sono, pure evidenti. I Will Follow, cui video resta fortemente impresso nella memoria per via della sua natura New Wave, è dedicata alla memoria delle madri di Bono e Larry, scomparse rispettivamente sei e due anni prima. Bono, The Edge, Adam e Larry sono tutti poco più che teenager all’epoca e le liriche dei pezzi contenuti nell’album sono di conseguenza incentrate sui dubbi, i problemi e le paure del delicato periodo di vita che stanno attraversando. La copertina diventerà con il passare del tempo una delle più celebri nella storia del Rock. Il bambino raffigurato rappresenta alla perfezione gli U2 del 1980: innocenti e privi di esperienza, ma con le idee chiare nella mente. Twilight è proprio il termine con cui la band identifica l’età adolescenziale, quella in cui non ci si sente più bambini ma non si è ancora uomini. Bono è sicuramente il protagonista assoluto dell’intero disco. Egli viene messo sempre in primo piano senza però mai offuscare eccessivamente The Edge e gli altri, i quali, al contrario, garantiscono in ogni momento un sostegno vitale alla voce del cantante.

An Cat Dubh
, pezzo dal titolo in gaelico, parla invece di una donna, paragonata ad una gatta nera, che è riuscita con le sue fusa a stregare Bono. L’incedere lento ed ondulato, dettato dalla chitarra di The Edge e dal basso di Adam, fa confluire poi An Cat Dubh nel seguente brano, Into The Heart. Le sonorità malinconiche della song si rivelano emozionanti e veramente toccanti. Le linee vocali di Bono conferiscono ulteriore tragicità ad una canzone davvero eccezionale. Il finale drammatico vede il basso pulsare quasi come fosse un cuore, cuore che alla fine smette però di battere. I due pezzi già inclusi all’interno di Three, ovvero Out Of Control e Stories For Boys, sono stati registrati con alcune piccole modifiche che li rendono leggermente più maturi rispetto alle versioni del mini. Out Of Control venne scritta dal vocalist della band la mattina del suo diciottesimo compleanno e tratta ancora una volta della giovinezza, di quando risulta assai difficile controllare emozioni e sentimenti. Grazie ai vari concerti a cui hanno partecipato nei mesi precedenti alle sessioni di registrazione, gli U2 dimostrano di aver perfettamente rodato la coppia di song e infondono così maggior sicurezza nella loro esecuzione. La brevissima The Ocean riprende i toni pacati ed infelici di Into The Heart mentre la successiva A Day Without Me è dedicata al mitico Ian Curtis, voce dei Joy Division, morto suicida giovanissimo. Vale davvero la pena continuare a tirare avanti o tanto vale farla finita immediatamente? E’ questa in essenza la domanda che viene posta nel testo. A Day Without Me, con le sue melodie intense ed i suoi cori coinvolgenti, rappresenta sicuramente uno dei punti salienti di Boy, quasi alla pari di I Will Follow, Into The Heart e Out Of Control. Il grandissimo Ian da lassù avrà certamente gradito il tributo e la sua leggendaria figura continuerà per sempre a vivere in questa canzone.

Compatta traccia romantica è Another Time, Another Place, la quale però non riesce a bissare il clamore suscitato dal pezzo antecedente. The Electric Co. denuncia le violenze subite da un caro amico della band che è stato sottoposto alla terribile pratica dell’elettroshock. The Edge si scatena per tutti e quattro i minuti abbondanti della composizione, dimostrando in tal modo il suo attaccamento alla stessa. Si tratta senza dubbio dell’ennesimo capitolo allettante dell’opera, l’unico dove forse i tre strumentisti riescono a spiccare sull’intrattenibile Bono. E’ una ballad a chiudere l’esordio su LP degli U2. Shadows And Tall Trees si ispira al romanzo di William Golding, vincitore nel 1983 del premio Nobel per la letteratura, Il Signore Delle Mosche. Il racconto narra di un gruppo di ragazzi inglesi, che, in seguito ad un incidente aereo, rimane abbandonato su un’isola deserta trasformandosi, man mano che trascorre il tempo, in una spietata e selvaggia tribù dedita a riti raccapriccianti. La canzone venne registrata una prima volta nel 1978 per la Cbs e viene riproposta qui in una versione assai diversa, vivace in misura minore e pertanto più ricercata. Shadows And Tall Trees è il pezzo meno diretto del platter e per poterla apprezzare in tutto il suo fascino occorre più di qualche semplice ascolto. A tratti sembra di essere realmente trasportati in terre lontane, distanti dal caos del mondo industrializzato e dalla società moderna. Si conclude così un lavoro destinato a far parlare di sé, tanto da essere considerato dalla stampa del tempo il miglior debutto dai tempi di Horses di Patti Smith.

Boy non è un album maturo, anzi, è tutt’altro. A volte però sono proprio la naturalezza e l’impulsività, qualità tipiche della gioventù, a rendere uniche le proprie azioni ed i propri traguardi. Boy è speciale esattamente per questo motivo. Oltretutto al suo interno sono contenute canzoni splendide e cariche di passione e grinta. Gli U2 iniziano al meglio la loro carriera e la loro avventura con la Island Records, la quale porterà al combo di Dublino tanta fortuna ed altrettanto profitto economico. Boy rimane in tutti i casi una tappa obbligata per chiunque si consideri fan del gruppo irlandese e dell’intera musica Rock.


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