Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Scape Records
Anno: 
2003
Line-Up: 

- Triosk & Jan Jelinek - Composizione
- Ben Waples - Basso
- Laurence Pike - Vibrafono, Batteria
- Adrian Kumples - Pianoforte

Tracklist: 

1. Mis-leader
2. On The Lake
3. Track Number 2
4. Munmorah
5. Theme From Trioskinek
6. Vibes, Pulse
7. Neckless
8. Distant Shore

Triosk Meets Jan Jelinek

1+3+1

Quando artisti del calibro dei Triosk e Jan Jelinek si incontrano e fondono le loro arti, ciò che ne verrà fuori sicuramente non sarà un qualcosa di comune o di "normale". Chi conosce infatti i due elementi in questione sa che si tratta di figure peculiari e dall'affascinante repertorio musicale: i primi, i Triosk, ricercati musicisti jazz, fini sperimentatore da una parte e poeti dall'altra; il secondo, Jan Jelinek (famoso soprattutto per la sua perla La Nouvelle Pauvrete), avantgardista dell'elettronica contemporanea, mente visionaria e anarchica. Insomma, una musica equilibratamente sospesa tra la scioglievolezza del jazz e le atmosfere dell'elettronica e chi non ci crede troverà in 1+3+1 la perfetta conferma delle abilità compositive di questo duo d'autore. Il disco in questione mostra infatti i due grandi aspetti che lungo il corso della sua durata si incontrano e si scontrano in continuazione, da una parte i raffinati componimenti jazzistici dei Triosk, dall'altra i contorni elettronici genialmente gestiti da Jelinek: il suono primitivo e la sua evoluzione in una danza sonora dall'incontraddistinguibile unicità.

Basta soltanto l'opener Mis-Leader a catapultarci in questo gioco di luci e riflessi in cui pianoforti e contrabassi recitano un incredibile spettacolo pirotecnico, con i synth e gli effetti di Jelinek ancora a fare, per poco, da spettatori. Basta infatti un momento che l'universo elettronico del musicista francese comincia ad avvolgere tra le sue braccia la pacatezza jazz delle creazioni Trioskiane: è On The Lake, il capolavoro del disco, un brano dall'impressionante fluidità, frammento in cui questi due mondi prendono le stesse sembianze e corrono liberamente inseguendosi e intrecciandosi. Con Track Number 2 il discorso non cambia, a fare da padroni ci sono come al solito contrabbassi possenti, effetti atmosferici e pianoforti danzanti, e se Munmorah è un canto slegato e tipicamente free con i suoi scorrevoli cromatismi, allora tocca a Theme From Trioskinek prendere le sembianze del brano più tecnico e complesso. La quinta traccia dell'album si contraddistingue infatti per i suoi pirotecnici intrecci strumentali e i suoi andamenti altalenanti, un brano sperimentale e complesso, simile ad un'anima che si contorce alla ricerca della sua stessa uscita. Vibes, Pulse sembra poi un incantesimo che sboccia con la naturalezza di un fiore, prima espandendo lentamente il suo profumo per crescere infine in un ballo di suoni e colori che, una volta terimanti, riprendono immediatamente forma con i ritmi veloci e le cornici impazzite di Neckless, prima che Distant Shore dia fine allo spettacolo con la sua atmosfera d'abbandono esistenziale, ritagliata in uno spazio diafano e dall'incalcolabile diametro, un sonno eterno che lieve si avvicina ai nostri occhi per addormentarci nella sua culla.

1+3+1 è però un'opera che con i suoi elevati riferimenti artistici difficilmente potrà piacere a palati normali poco abituati sia alle sonorità jazz sia a quelle elettroniche perchè, in qualche modo, stiamo parlando della fusione di due tra i generi più "intellettuali" della musica moderna, e per questo l'ascolto del disco non risulterà di grande facilità d'assimilazione. Chi invece questi stili li mastica abitualmente troverà nel fiore seminato da Triosk e Jan Jelinek una vastità di emozioni ed atmosfere unica. Potrà stufare per i suoi pochi cambiamenti (che non vuol dire essere ripetitivi) e per le sue dinamiche a volte fin troppo prevedibili, ma 1+3+1 rimane uno degli esperimenti sonori più eleganti e piacevoli di quest'ultima decade di musica sperimentale: una lezione di raffinatezza compositiva che al panorama avantgarde del 2000 non guasterebbe di certo ascoltare e assorbire.

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