Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Etichetta: 
Angular Rec. Co./Domino Rec.
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Jack Barnett - voce, chitarra, computer, programmazione
- George Barnett - batteria, percussioni, nastri
- Thomas Hein - basso, samplings, voci di sottofondo, percussioni
- Sophie Sleigh-Johnson - tastiera, sintetizzatori

Tracklist: 


1. ..ce I Will Say This Twice
2. Numerology (aka Numbers)
3. Colours
4. Swords of Truth
5. Doppelgänger
6. C. 16th +-
7. En Papier
8. Infinity Ytinifni
9. Elvis
10. 4 Pounds
11. MKK3
12. 4
13. Navigate-Colours
14. H
15. Costume
16. I Will Say This Twi...

These New Puritans

Beat Pyramid

Gli inglesi These New Puritans, nativi di Southend-on-Sea, salgono alla ribalta della scena pop/rock alternativa d'oltremanica supportati da un concetto sicuramente ambizioso: rendere sperimentale il convenzionale, e convenzionale lo sperimentale. Lo si può intuire già risalendo alle origini del loro nome, che proviene da New Puritan, canzone d'annata dei Fall che recita proprio "the conventional is now experimental | the experimental is now conventional". Forse è un progetto ancora più che ambizioso, visto che i TNPS sono tutti giovanissimi (la loro età media infatti è di 19 anni!) e sono già sugli altari della cronaca. Adocchiati dalla critica inglese nel corso del 2007 e visti come una promessa interessante, il loro album di debutto, Beat Pyramid, esce nel 2008 proponendo un dischetto electro-rock davvero catchy: una intrigante miscela di pop/rock pungente ma melodico, attitudine personale e fuori dagli schemi di stampo post-punk ed una forte connotazione elettronica, che spazia tra refrain di stampo IDM, indietronica, new-rave, in maniera simile ad altre formazioni del panorama britannico ma ritagliandosi una propria vena personale scanzonata, d'impatto, ma capace anche di momenti più riflessivi e di alternare pezzi diretti ed orecchiabili ad altri maggiormente destrutturati, psichedelici o atmosferici. Significativo riguardo ciò che gli inglesi non neghino le proprie influenze, come quando ad esempio il leader Jack Barnett in un'intervista affermò che il Wu Tang Clan è stato molto influente per lui, invece di affermare con presunzione di essere già un qualcosa di unico e sconvolgente come molte altre formazioni fanno. Indice di umiltà, che, assieme al più solito spiegare di come comunque essi non pensino molto alle "influenze", lascia intravedere che i TNPS forse sono di già ben più maturi di quanto la loro giovane età lascerebbe supporre.

Saltiamo l'intro, che è scherzosamente connessa all'outro, e passiamo direttamente a Numerology: batteria elastica ma solida, chitarra leggera ma corrosiva, synth cupi di contorno, voce decisa ed un pizzico sfrontata ed un ritornello morbido e quasi onirico... un pezzo molto orecchiabile che ci presenta fin da subito il songwriting semplice ma efficace del gruppo, attento anche e soprattutto al lato melodico. Da questo punto di vista l'accattivante Colours è anch più efficace, con i suoi ritornelli (relativamente) frenetici ed incalzanti, mentre Swords of Truth ha tinte più cupe ed avvolgenti, più atmosferiche del precedente brano, ma rimanendo sempre ugualmente melodica e diretta. Dopo la breve (appena un minuto e mezzo) parentesi strumentale, a metà fra Aphex Twin e quasi i Radiohead, di Doppelgaenger e la di poco più lunga C. 16th + - con il suo piglio martellante, quasi funky grazie anche al basso in bella evidenzia, si prosegue con la densa ed al tempo stesso abrasiva En Papier, rimescolamento generale delle carte mostrate in tavola fino ad ora fra la vena catchy del gruppo, la salda sezione ritmica e l'avvolgente effettistica elettronica di contorno. Infinity Ytinifni è un brano inquietante, soprattutto grazie alla batteria distaccata ed ossessiva che sostiene i cupi sintetizzatori e la giovanile ed un pizzico sfrontata voce di Barnett.
Elvis è un brano molto più tranquillito e scanzonato, davvero orecchiabile in pieno fra sonorità indie e ballabilità dance, pur mantenendo un retrogusto malinconico nelle atmosfere. riprende l'ossessività di Infinity, sfruttando l'elettronica acida e le chitarre pungenti per generare una vaga sensazione di alienazione che si nasconde dietro le note. La storia dietro al brano è curiosa, visto che il primo EP dei TNP costava proprio quattro Sterline. La breve M443 orbita attorno al suo riff di basso cupo e tagliente, mentre intorno si coniugano giri melodici molto gustosi, purtroppo in secondo piano. Saltando i soli sette secondi di 4 (una registrazione trascurabile) si giunge alle sognanti e dolci distese atmosferiche che introducono Navigate-Colours, che presto però diventa una hit pop/rock/elettro semi-malinconica ed evocativa, forse il pezzo maggiormente riuscito di tutto il full-lenght assieme alla successiva canzone: non stiamo parlando di H che è un'altra registrazione, di nemmeno trenta secondi, ma del brano successivo ancora. Passiamo quindi direttamente a Costume, lenta e mesta marcia finale che sembra quasi comunicare con il suo mood il dispiacere del gruppo per il fatto che ormai la "festa" sia finita... e forse sottintesamente si invita a ricominciare da capo lasciandosi trascinare dall'impatto e dall'energia dei pezzi più diretti e ballabili, per poi rilassarsi con quelli maggiormente meditati.

Un lavoro veramente notevole per esser stato composto da dei ragazzi appena maggiorenni, capace di attirare l'attenzione di ben due etichette indipendenti disposte ad associarsi per supportare i These New Puritans. Teniamoli d'occhio in futuro perché hanno tutte le carte in regola per migliorare ancora di più una volta cresciuti e maturati definitivamente; e se negli anni 2000 il britpop nella sua vecchia connotazione non c'è più da tempo, il trip hop si può considerare morto, l'indie stramaledettamente saturo e le varie scene fra rock ed elettronica piuttosto fumose come condizione, sono gruppi come questo che forse contribuiranno in un futuro prossimo a rinvigorire il panorama musicale britannico dopo l'attenzione ricevuta negli anni '90 e calata nel periodo successivo. Confidiamo in loro e speriamo che non tradiranno le aspettative per quello che è in genere considerato la prova più difficile (e che in questo caso lo è ancora di più per dei ragazzi tanto giovani), e cioè il secondo album: la verifica dei conti per scoprire se il talento dei TNPS è davvero concreto o se gli inglesi finiranno nell'oceano delle "next big things".

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