Voto: 
7.1 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Napalm Records/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Claus B. Gnudtzmann - voce
- Cris J.S. Frederiksen - chitarra
- Stewart Lewis - flauti/bodhran
- Michael L. Andersen - chitarra
- Niels Thogersen - batteria
- Martin Kielland-Brandt - basso


Tracklist: 

1. Gravollet (04:36)
2. Tvende Ravne (04:14)
3. Nidvisen (04:35)
4. Jotunheimsfaerden (04:03)
5. Bersaerkergang (04:42)
6. Hedens Dotre (04:13)
7. Festen (03:14)
8. Spillemandens Dase (03:40)
9. Skovens Kaelling (03:03)
10. Skonne Moer (04:21)
11. Havets Plage (02:15)

Svartsot

Ravnenes Saga

Formatisi nel 2005, i danesi Svartsot giungono all’album d’esordio solo dopo due anni di attività, proponendo una commistione di Folk e Viking Metal, sulla scia di acts che hanno ottenuto un discreto successo nel panorama estremo, quali Asmegin e Korpiklaani. Ancora una volta la Napalm Records riesce a selezionare una promettente realtà della scena Folk europea, accostandola così ai grandi “classici” del genere già riuniti sotto la prestigiosa etichetta, quali Falkenbach, Kampfar, Vintersorg, Tyr e le formazioni sopra citate.

Ravnenes Saga è un concept incentrato sulla mitologia nordica, come si può evincere dal titolo già esplicativo per gli appassionati della cultura e del folklore scandinavo: la copertina ritrae i due corvi di Odino, Hugin e Munin, che hanno il compito di volare sul mondo per ritornare ogni sera a raccontare che cosa hanno osservato durante la giornata.
In questo contesto pagano si sviluppa un disco parecchio curato sotto il profilo della registrazione/produzione, ma musicalmente fin troppo legato agli stilemi di un genere che da alcuni anni a questa parte appare abbastanza statico e privo di innovazione.
Gravollet apre il prodotto discografico presentando il convincente binomio flauto-growl, vero trademark del sestetto di Randers; melodie dal sapore pagano ed arcano si susseguono con efficacia lungo gran parte di Ravnenes Saga, trovando alcuni picchi qualitativi in tracce come Tvende Ravne, un mid-tempo scandito dagli incisivi interventi di chitarra sotto il tessuto prettamente atmosferico.
Diverse sezioni possono ricordare agli amanti del genere i fraseggi degli Asmegin dello splendido Hin Vordende Sod & So, ma le architetture di base sono quelle tipiche dei Finntroll, come testimonia la buona Jotunheimsfaerden.
Ciò che comunque sembra mancare in un lavoro avvolgente e ricco di melodia come Ravnenes Saga è una certa varietà interna, perché le tracce si assomigliano parecchio nella loro struttura e nell’interpretazione.
Si sarebbe dovuto puntare ad una maggiore diversificazione del sound a seconda delle fasi di sviluppo del platter, ma come prova di debutto Ravnenes Saga può essere ritenuto leggermente sopra la media.

In definitiva, sebbene gli Svartsot pecchino in originalità, desiderando mostrare la propria anima pagana, il full-lenght può essere considerato come un avvio interessante che prelude a capitoli futuri più elaborati e personali. Pertanto si consiglia l’ascolto non solo agli irriducibili del campo Folk/Viking, ma anche a coloro che abitualmente si accostano alle pubblicazioni targate Napalm Records, tutte contraddistinte da un affascinante quanto gelido tratto nordico, divenuto ormai uno dei punti di riferimento nel panorama Metal internazionale.

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