Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Marco Lorenzi
Genere: 
Etichetta: 
Rep Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Andre - voce, chitarra
- Paul - basso
- Nicklass - chitarra, voce
- Matth - batteria, voce

Tracklist: 

1.  The Sense Of Indifference (04:46)
2.  Gliders (04:35)
3.  Same Sick Defiance (05:12)
4.  End Of Distance (02:43)
5.  Climbing Up Microwaves (02:47)
6.  Like An Instinct (03:43)
7.  The Spiral's Confusion (03:44)
8.  Between Your Insolence (04:07)
9.  Myself's Limits (04:05)
10.  She Can't Find You Anymore (03:04)
11.  Sleep Without The Answers (07:20)
12.  Tomorrow Never Comes (04:50)

Sundae Milk

After a Plain Sweetness

I Sundae Milk sono una delle realtà meglio rappresentative della scena Emo Rock del nostro paese. Una realtà, a torto, poco considerata. After a Plain Sweetness è il secondo lavoro in studio per la band parmense. Un disco denso di atmosfere rarefatte e sul filone Emocore della corrente che potremmo collocare dalla metà degli anni '90 in poi. Un suono colmo di chitarre tra arpeggi e distorsioni che costiuscono la base portante dei nostrani Sundae Milk. L'emotività di questo full-lenght va assaporata passo dopo passo, ascolto dopo ascolto, con una concentrazione necessaria all'assimilazione di ogni singolo passaggio.

Le melodie sono la parte pregnante di questo lavoro del quartetto emiliano. Costruite attorno ad una linea di arrangiamenti semplice semplice, si connotano per la grande immediatezza con la quale si pongono nell'insieme del lavoro. Immediatezza ed umiltà, verrebbe da dire, perché in questi casi e in un ambito settoriale come il tante volte bistrattato Emo Rock contemporaneo non è facile "inventare" qualcosa di genuino e che, soprattutto, non suoni come qualcosa di già sentito.
Non neghiamo che i Sundae Milk facciano ricordare qualche cosa di vagamente early 90s, ma sono paragoni fin troppo scontati quelli che legano il nome della band a qualche mostro sacro (Further Seems Forever, Taking Back Sunday?) seppur con le dovute proporzioni. Si, perché il suono dei Sundae Milk è peculiare, in quanto capace di denotarsi per una certa lentezza nell'incedere, seppur accentuando linee di chitarra pesanti e voce spesso tagliente ed aggressiva.

Gli elementi per rimanere piacevolmente colpiti da After a Plain Sweetness ci sono tutti. A cominciare dall'incipit del disco, la strumentale The Sense Of Indifference. La traccia si muove, da rumori di fondo iniziali, in una dimensione parallela creata ad arti dalla sapiente commistione di chitarre e sezione ritmica, con l'apporto di un basso che diventa contrappunto essenziale all'impianto congegnato dalla band.
Sorprende l'irresistibile dolcezza di End Of Distance, intrecciata comunque in toni che non la rendono una vera ballata. Poi spiccano piccoli capolavori di bellezza e schiettezza musicale quali She Can't Find Your Answers e Sleep Without You Anymore, nel filone conclusivo, quando diventa fondamentale l'echeggiare delle voci di background sullo sfondo.
Prima di queste, il ritmo incalzante e le chitarre aggressive di Between Your Insolence a conferma dell'animo inquieto dei Sundae Milk.

Il quartetto di Parma supera l'esame a pieni voti, con un disco capace di porsi senza mezzi termini tra le migliori prove di un genere musicale, l'Emo Rock, sempre più appannaggio di modaioli e frangette a tutto volto e senza più una adeguata connotazione da un punto di vista prettamente musicale. I Sundae Milk riescono nell'intento di costruire un qualcosa di importante con pochi ingredienti. Lo fanno con ottimi spunti e quel senso di malinconia e velata tristezza che alla fine dei conti fa da collante essenziale in un disco Emo che si rispetti.
Buoni propositi per il futuro sono sul piatto; di questo possiamo essere certi.


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