Voto: 
6.9 / 10
Autore: 
Sergio Galici
Genere: 
Etichetta: 
My Kingdom Music/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Alessandro Cammilletti - voce
- Alessio Mancini - chitarra
- Fabio Bruselles - tastiera
- Flavio Scipione - batteria
- Patrizio Serangeli - basso
- Michele Armani - chitarra

Tracklist: 

1. Floating Deserts
2. Just One Word
3. In Alarm
4. Drop
5. Drown In a Whirl (outro instrumental)
6. A New Landscape
7. Chemical Frustration
8. All my Discord
9. Hysterical Mistake
10. Insidious Line

Sun of Weakness, The

Trompe L'Oeil

Ultimamente la Capitale è diventata sede di un notevole numero di band emergenti, soprattutto nell'ambito Gothic/Doom, dove spiccano gruppi come i Novembre o i Klimt 1918, noti non solo in Italia, ma anche in buona parte dell'Europa, soprattutto per il loro sound triste e malinconico e per la loro versatilità musicale, barcollante dallo stampo Doom anni '90 a quello New Wave (come nel caso dei Novembre) e addirittura anche a quello Neofolk.
Nel 2003 nasce il progetto The Sun Of Weakness originariamente incentrato su un sound puramente d'impronta Death Metal, fondati dall'attuale batterista Flavio Scipione.
La band subirà una notevole svolta con l'aggiunta del tastierista Fabio Bruselles, e dei due chitarristi Alessandro Mancinio e Michele Armani, abbandonando così la priorità alle sonorità Metal per incentrarsi soprattutto su quelle sopracitate, riuscendoci in maniera abbastanza originale, anche se è percepibile un forte riallaccio ai gruppi che li hanno fortemente influenzati, quali gli stessi Novembre, gli Opeth, gli Anthema e i Katatonia.

Dopo aver pubblicato due Demo e un Mini CD, nel 2007 esce il cd Trompe L'Oeil, un titolo che richiama già un atmosferica più barocca e decadente, un vero e proprio distacco da quelle che erano le origini Death Metal della prima line-up.
Il Trompe L'Oeil è una tecnica pittorica che ha come fine quello di "ingannare l'occhio", ovvero di rappresentare figure come se avessero una propria profondità: i The Sun Of Weakness non potevano scegliere un titolo migliore per il loro album, una continua "Illusione Sonora" marcata dalla tristezza intrinseca in se, suonata da musicisti provenienti da esperienze musicali estreme e molto tecniche.
Non vi saranno infatti ripetizioni di alcun tipo all'interno delle canzoni, in qualsiasi linea (tranne che per quella vocale): già nella prima traccia Floating Deserts è possibile notare una linea di batteria molto variegata e molti controtempi carichi di groove, che accompagnano un testo molto vicino alle tematiche Doom Metal, di base puramente introspettiva e malinconica.
Accordi pieni e carichi di tristezza mescolati ad una tastiera che ricorda molto quella dei Katatonia dei primi periodi, sono gli ingredienti fondamentali del brano Just One Word, che ci trascina ancora più in profondità nell'atmosfera in cui ci si era lanciati sin dalla prima traccia.
Sono invece presenti in canzoni come In Alarm, Drop e Hysterical Mistake molti elementi neo-progressive, che vedono un largo uso del digitale (molto apprezzato da Giuseppe Orlando dei Novembre, che si è prestato di mixare l'intero cd).
Le parti più atmosferiche e trascinanti dell'album sono sicuramente quelle presenti in Chemical Frustation e Insidious Line, dove chitarre pulite effettate con il Chorus regnano sovrane insieme a un Alessandro Cammilletti che ci accompagna con la sua voce che rassomiglia molto a quello di qualcuno commosso di gioia all'interno dei suoi sentimenti più profondi.
Il brano più Gothic dell'album è sicuramente All My Discord, una ballad che vede principalmente in primo piano un larghissimo uso delle tastiere, soprattutto di pianoforti e violini, lasciando così in secondo piano gli altri strumenti, che compensano questo vuoto con un armonico accompagnamento vocale.

In conclusione, benché le influenze dei gruppi sopracitati siano fortemente presenti nel cd, si prospetta un progetto che ci porterà sicuramente altri ottimi lavori, una volta che il loro sound sarà perfettamente unificato.

 

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