Voto: 
7.7 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Etichetta: 
Hairy Spider Legs
Anno: 
2012
Line-Up: 

Kathleen Baird - Voce, strumenti

Taralie Peterson - Voce, strumenti

Tracklist: 

1. Before Dawn
2. Smoke
3. Ancient Drains
4. Winter Song
5. Ours Is Not The Only Society
6. Revella

Spires that in the Sunset Rise

Ancient Patience Wills It Again part II

Seconda uscita del 2012 per le Spires that in the Sunset Rise... e secondo centro.

Ridotte ad un duo dopo l'abbandono (nel 2009) di Georgia Vallas, le rimanenti Spires si ripresentano al loro pubblico a quattro anni di distanza dal validissimo “Curse the Traced Bird” con un doppio-disco le cui metà vengono pubblicate a distanza di pochi mesi l'una dall'altra (metà Aprile per “Ancient Patience Wills It Again”, fine Ottobre per la qui recensita seconda parte). Entrambi i dischi escono solo in vinile (e in mp3 - niente edizione in cd) per la Hairy Spider Legs, e presentano ovviamente una grande quantità di tratti comuni, dall'atmosfera evocata allo stile della copertina, dalla strumentazione alla qualità della proposta.

Taralie Peterson e Kathleen Baird confermano insomma in questo secondo episodio la nuova direzione presa dalle “Spires 2012”: rispetto ai loro dischi passati c'è meno percussività, meno dissonanze, meno sentore di selvatico, meno bassa-fedeltà. Spazio invece per un approccio più minimale e drone-oriented, con harmonium o violoncelli a costruire le ambientazioni su cui si muovono le voci spettrali e delicate (e ora molto meno inquietanti) di Tar e Kathleen. La registrazione è di ottima qualità e permette di apprezzare il quieto evolversi delle composizioni delle Spires.

Insomma, da territori vicini ai Comus (numi tutelari, ad esempio, del primo splendido disco omonimo) ci siamo spostati su lidi più consoni ad una Nico, sia a livello strumentale che vocale.

Il brano disponibile in ascolto promozionale è anche uno degli highlights di questo “Ancient Patience Wills It Again part II”: si tratta della soave “Winter Song”, tintinnante lullaby perfettamente adatta alla stagione cui è dedicata, un brano che appare l'ideale versione atmosferica e affogata in ondate Drone delle più delicate Prog Folk bands dell'Inghilterra settantiana (Mellow Candle, Midwinter e compagnia - meravigliosamente - cantante).
Altri momenti d'eccellenza sono posti in apertura e chiusura di disco con le lunghe ed oniriche “Before Dawn” e “Revella”, mentre a metà disco c'è spazio anche per qualche deviazione dalla via maestra: l'esempio più lampante è dato dalla terza traccia “Ancient Drains”, che riannoda i fili con il passato più disturbante e angosciante delle Spires, per merito di evoluzioni vocali più sperimentali e di uno stuolo di percussioni in moto perpetuo. La seconda “Smoke” è un altro centro, vicina a “Winter Song” per idee musicali, ma arricchita da un'interpretazione vocale più intensa e secca (molto vicina a quella della già citata Nico).

Consigliato sia a chi si fosse perso la prima parte di “Ancient Patience Wills It Again” (rimanendo fermo alle “vecchie” Spires), sia a chi quel disco di pochi mesi fa l'ha invece amato, questo “part II” è album di grande qualità e straordinario impatto atmosferico, capace di trasportare con facilità nei mondi magici e mistici evocati dalle Spires that in the Sunset Rise.
Cambiano le collaboratrici in formazione, cambiano le etichette per cui pubblicano, cambia anche la musica proposta (dai baccanali impazziti dei primi dischi a questa incarnazione più spirituale e intimista), l'unica cosa a non cambiare è la sicurezza che le Spires non sbagliano un disco.

 

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