Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Etichetta: 
Geffen
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Thurston Moore - chitarra, voce
- Lee Ranaldo - chitarra, voce, organo
- Kim Gordon - basso, chitarra, voce
- Steve Shelley - batteria

Tracklist: 


1. Reena (03:47)
2. Incinerate (04:55)
3. Do You Believe in Rapture? (03:11)
4. Sleepin Around (03:42)
5. What a Waste (03:33)
6. Jams Run Free (03:52)
7. Rats (04:24)
8. Turquoise Boy (06:14)
9. Lights Out (03:32)
10. The Neutral (04:09)
11. Pink Steam (06:57)
12. Or (03:31)

Sonic Youth

Rather Ripped

Ventitre anni sono trascorsi da quel primo cieco Confusion Is Sex e i Sonic Youth hanno subito un percorso evolutivo tremendamente profondo, che li ha portati a sviluppare delle composizioni via via più lontane dal cupo Noise delle origini, abbracciando prima meandri più alternativi e successivamente più orecchiabili e Pop-oriented. Sonic Nurse nel 2004 aveva rappresentato un capitolo inaspettato, che aveva spiazzato tutti gli ascoltatori per la sua direzione lontana dal normale corso evolutivo affrontato dalla band: in un 2006 ormai inoltrato, viene pubblicato Rather Ripped, album che completa i vincoli contrattuali con la celebre Geffen Records.
Thurston Moore, prima dell’uscita di Rather Ripped, lo descriveva come un album estremamente influenzato dal Rock settantiano (Blue Oyster Cult su tutti), ricco di ballate e di canzoni semplici ed immediate: quest’improvvisa apertura verso un genere talmente incompatibile con la sfera Noise della formazione newyorchese ha scosso tutti i fans nella caotica attesa della release.

Fortunatamente Rather Ripped non si è rivelato un disco banale nei suoi elementi strutturali e strettamente compositivi: sebbene i Sonic Youth abbandonino le distorsioni e le tenebrose scelte del glorioso passato, si ritrova una band capace di sperimentare, forse per la prima volta, canzoni sì dotate di una struttura lineare e diretta, ma allo stesso tempo capaci di coinvolgere l’ascoltatore con il loro mood Pop-Rock. Il quartetto americano è tornato alle “vecchie abitudini” (parole dello stesso Moore) poiché Kim è impegnata a suonare il basso e a cantare cinque pezzi, Thurtson ne canta sei e Lee uno solo, ma il risultato effettivo si distanzia completamente da tutta la produzione precedente.
Basti ascoltare l’opener Reena per comprendere la svolta della band: struttura canonica, chitarre che si intrecciano e portano avanti la composizione in una leggera cavalcata verso il finale e non compare nessun feedback marcato che possa connettersi ad un passato presumibilmente dimenticato.
E’ fresco in tutte le sue tracce questo Rather Ripped, benché sia difficile immaginarsi il progresso Pop-Rock di un gruppo così perso a manifestare il proprio malessere per tutta la lunghezza degli anni Ottanta: Incenerate non solo rappresenta il capitolo migliore, ben sostenuto dalle melodiche chitarre, ma il secondo di serie di dodici episodi in cui si alternano passaggi più lenti e sommessi ad altri più spontanei e tipici del Rock tradizionale. Il punto di forza dei Sonic Youth rimangono però ancora una volta i testi delle canzoni, sempre legati ad un’interiorità contorta, che culmina in un finale dove Noise e Rock si equilibrano efficacemente con Or: “What comes first? The music or the words?” lascia inconcluso l’album e permette all’ascoltatore di meditare su ciò che è stato e ciò che è del combo statunitense. Questo appena percettibile alone confuso e malinconico si manifesta in altre sezioni del disco, quali Jams Run Free o Rats, sospese in un vuoto complessivo che risulta affascinante ed accessibile. Da segnalare anche la ballata Do You Believe in Rapture?, introspettiva ed incapace di aprire le proprie sonorità.

Un ricomparsa molto convincente quella dei Sonic Youth che, pur variando il proprio registro stilistico, conservano un sound personale e propongono tante buone soluzioni che piaceranno ad un pubblico maggiore rispetto a quello Noise precedente. Forse gli storici fans della band storceranno il naso davanti a Rather Ripped, ma è giusto comunque premiare l’operato di una formazione che si è dimostrata aperta mentalmente e al passo coi tempi.

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