Voto: 
6.2 / 10
Autore: 
Marco Lorenzi
Genere: 
Etichetta: 
Coach House Records
Anno: 
2000
Line-Up: 

- Andrew McMahon - voce, piano
- Josh Partington - chitarra
- Clutch - basso
- Brian Ireland - batteria


Tracklist: 

1. Straw Dog (03:31)
2. Mulligan Goes to War (03:38)
3. Drunk Girl (04:12)
4. Plucked (04:40)
5. When It Goes Down (05:51)
6. Babies Of The 80's (03:29)
7. Cavanaugh Park (04:12)
8. If I Die (04:15)
9. Ben Franklin's Kite (04:18)
10. Inside The Pocket (02:59)
11. Hidden track: "Konstantine (Live) (10:30)

Something Corporate

Ready... Break

Ready... Break è il disco d'esordio dei Something Corporate, band originaria di Orange County, capitanata da Andrew McMahon, voce e pianoforte. E' la sua presenza a rendere peculiare questa formazione americana cresciuta a pane e Punk Rock di scuola californiana. Il pianoforte ne rappresenta il valore aggiunto, caratterizzando in maniera sostanziale il suono della band.
Sono nati quasi per caso, i Something Corporate. Si conobbero, come spesso accade, durante gli anni della scuola superiore, tra feste, chitarre elettriche accordate male e tanta voglia di fare musica per divertire e divertirsi un po'. Capita anche, un po' meno spesso a dire il vero, che strada facendo quello che era un gioco ed una fonte di divertimento, diventi un vero e proprio mestiere. E' il caso di questo quartetto che con Ready... Break ha posato la prima pietra discografica per gli anni a venire.

I Something Corporate sono ancora acerbi e lo si evince spesso e volentieri, tra tanti spunti lasciati a metà e strumenti dal suono poco convinto, in questo disco. L'inizio è sotto ogni aspettativa, con una doppietta in avvio che onestamente definiamo brutta e fuori luogo. L'aspetto melodico non è curato, anche se le attenuanti sulla giovane età sono presto servite.
Per poter finalmente strizzare l'occhio è necessario arrivare alla quinta traccia, con la ballata When It Goes Down, divenuta nel tempo autentico cavallo di battaglia della band di McMahon. Non male la successiva Babies Of The 80's, con un accenno in levare nella parte finale che dimostra la comunque indiscussa capacità artistica di McMahon al pianoforte.
Something Corporate vivono in una dimensione emozionale, in cui il pianoforte non abbandona mai la scena, con un supporto di chitarre e sezione ritmica non sempre efficace. Sono frequenti gli intermezzi semi-acustici, in cui la voce McMahon sale in cattedra e prova a prendere per mano la band per scuotere l'ambiente. Ecco il turno, quindi di Cavanaugh Park, il momento di maggiore intensità emotiva dell'intero Ready... Break, con la successiva If I Die, altra gemma della discografia della band. E' la chitarra di Josh Partington, in quest'ultimo caso, a prendere il controllo, con distorsioni e flessioni che non si sentono molto spesso in questo disco.

Quindi, la parte conclusiva, con l'acustica Ben Franklin's Kite, e i titoli di coda su Inside The Pocket, prima della sorpresa Konstantine, registrata dal vivo.
Ha un sapore agrodolce, in definitiva, Ready... Break. Si tratta di un disco che parte obiettivamente male, per risollevare l'atmosfera nella parte finale, ma senza lasciare il segno. Un esordio così così, insomma, che comunque strappa una sufficienza comunque di buona prospettiva. Idee valide, seppur non sempre sfruttate a dovere, ce ne sono.


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