Voto: 
5.5 / 10
Autore: 
Emanuele Pavia
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2010
Line-Up: 

- Simone Guidi - Voce, Chitarra
- Salvatore Argiolas - Chitarra
- Manlio Perugin -: Basso
- Eugenio Frasca - Batteria

Tracklist: 


1. Il Limite
2. La Luce di Ieri
3. Fiori e Dinamite

Solenoidi

Tungsteno

I Solenoidi, band rock romana nata nel 2008, dopo due anni di gavetta è pronta ad esordire con la sua prima fatica in studio, la demo Tungsteno, che ha la funzione di biglietto da visita per la band in attesa di un full-length.

La musica dei Solenoidi è la sintesi di tutte le diversi correnti e influenze dei singoli musicisti: infatti, a momenti che si rifanno al cantautorato o al pop-rock (soprattutto per quanto concerne la voce di Simone Guidi), si alternano altri che invece devono la propria ispirazione a band blues-rock anni '60 quali i Cream o i primi Led Zeppelin, per arrivare pure a fraseggi di chitarra che strizzano l'occhio alle pazzie di Tom Morello, o a basi ritmiche quasi funk. Nonostante tutte queste influenze si mostrino amalgamate in un mix coeso e omogeneo, senza risultare troppo forzato nel suo tentativo di mettere insieme i vari caratteri della loro musica, questo lavoro non si può dire totalmente riuscito, a causa di una certa fiacchezza in certi momenti e a certe idee sviluppate non adeguatamente.

Tungsteno si apre quindi con quello che probabilmente è il brano meno riuscito di tutto il disco, ovvero Il Limite, che dopo una breve intro orecchiabile (in cui la voce ricorda addirittura quella di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro) esplode in un pezzo più energico di stampo blues/hard rock, che ricorda i pilastri del genere sia nel riffing che nella sezione solista (seppur di tanto in tanto emergano le influenze stilistiche del chitarrista Tom Morello); ciò però non basta a renderlo un brano degno di nota, e scorre via dalle orecchie dell'ascoltatore senza colpire nel segno. La qualità della proposta cresce quindi con La Luce di Ieri, che alterna il lato melodico della loro musica con quello più esplosivo ed energico, con chitarre che oscillano tra Rage Against the Machine e Led Zeppelin. Il lavoro raggiunge il suo apice con nella chiusura, con la godibile Fiori e Dinamite: l'introduzione di basso tradisce un'influenza funk, mentre le chitarre alternano naturalmente le tinte ora blues-rock, ora cross-over, ora addirittura quasi psichedeliche, del sound della band, supportate per tutta la durata del brano da una convincente base ritmica.

Questa demo regala pochi minuti di piacevole ascolto senza troppe pretese, ma parecchie volte si ha la sensazione che nel lavoro dei Solenoidi manchi qualcosa per rendere la loro proposta interessante a tutti gli effetti; Tungsteno non è un brutto disco, ma non convince appieno seppur fornisca delle buone premesse per sviluppare il loro sound adeguatamente in vista del prossimo full-length.

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