Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Roberto Vitale
Genere: 
Etichetta: 
Go Down Records
Anno: 
2009
Line-Up: 

- Lu Silver -  voce, chitarra elettrica ed acustica
- Eddy Current - chitarra, Dobr, Arpo Odissey, vocr
- Mark Oak - basso, voce in Out The Cries Rain
- Danny Savanas - batteria, percussioni


Tracklist: 

1. Intro
2. Long way home
3. Listen to the rock
4. Out the rain cries
5. We got a problem
6. Goodbye angel
7. Sweet lady
8. Let me be your man
9. Dancing with the monster
10. We are boozers
11. Lonely man
12. Are you ready (Grand Funk Railroad cover)
13. Too late

Small Jackets

Cheap Tequila

Gli anni Settanta stanno prepotentemente riguadagnando terreno rispetto ai mitici (forse troppo) Sessanta. Un decennio che vide la musica uscire da tentazioni lisergiche per concentrarsi maggiormente sulla propria anima e su una maggiore sostanza. Ecco che allora il blues fortemente induritosi anni prima, fa da musa ispiratrice a band che con il tempo diverranno straordinariamente popolari, alcune a cavallo tra i due decenni (Led Zeppelin), altre (AC/DC) che domineranno il decennio successivo.
Una musica ruvida che però affascina, che spinge il rock verso quello che è da sempre il suo territorio naturale, la strada, il divertimento, le donne. Il nuovo millennio sta vedendo rifiorire queste sonorità grazie ad un buon numero di bands, preparatissime tecnicamente ed in grado di proporre grande musica. La soddisfazione in questo caso è doppia visto che gli Small Jackets sono italianissimi (per la precisione romagnoli, di Cesena), e giungono alla loro terza fatica discografica, forti di un contratto con la Go Down Records, che sicuramente, almeno si spera, darà loro quella visibilità che il gruppo merita.
Il gruppo si forma nel 2000 su iniziativa del batterista Danny Savanas e del cantante Lu Silver, entrambi in qualche maniera avevano precedenti esperienze musicali, infatti Danny era un conosciuto session man ed aveva lavorato con Paul Chain, mentre Silvar proveniva da una garage band (Three Hairie Fairies)
Dopo il singolo "Tell me baby" nel marzo 2004 il gruppo pubblica il primo album "Play at high level", disco che riceve ottime recensioni e che permette alla band di andare in tour con bands del calibro di Motorhead, Hardcore Superstars, Hellacopters. Due anni dopo esce "Walking the boogie" che anche in questo caso suscita ottime impressioni da parte della stampa specializzata e che vedono sia  il cantante che il chitarrista degli Hellacopters partecipare all'incisione del brano "Forever night".
Ed eccoci finalmente al nuovo album, registrato presso i rinomati "Music A Matic studios" di Gotheborg (Svezia). Cheap Tequila si presenta come un concentrato dinamitardo di puro rock'n'roll settantiano dove si rincorrono disparate influenze che vanno dai già citati Ac/Dc e Led Zeppelin, in un sound impregnato di blues fino al midollo. Tuttavia il gruppo ha la grande capacità di mescolare sapientemente queste derivazioni per creare un sound sufficientemente personale, grazie anche all'esperienza acquisita con i lavori precedenti. Brani quindi di grande impatto come "Long way home" che paga sicuramente dazio ai fratelli Young, ma che allo stesso tempo fa saltare immediatamente dalla sedia, ci fanno subito comprendere di che pasta sono fatti gli Small Jackets. Listen To The Rock primo singolo estratto dall'album ricorda vagamente certe sonorità Inglesi riferibili ai Quireboys, ma il problema non è andare a cercare a cosa assomiglia questo o quel brano, ma di assimilare la voglia di divertimento che il gruppo trasmette.
In We Got A Problem troviamo come ospite Walter Lafty dei Silvertide, il brano ha un incedere cadenzato che colpisce al primo impatto, ma che gli Small Jackets ci sanno fare lo dimostrano in Let Me Be Your Man, dove a farla da padrone è il funky, cosa che potrebbe fare storcere il naso ai puristi, tuttavia se si ascolta il brano non si può non rimanere piacevolmente sorpresi dall'arrangiamento dello stesso, dagli interventi di tastiere e synth oltre che dal notevole solo chitarristico". In "Cheap Tequila" il gruppo omaggia i Grand Funk Railroad con una versione di Are You Ready inclusa originariamente in "On time" del 1969.
Goodbye Angel è il momento di pausa per un disco che corre veloce, mentre Lonely Man si addentra in territori più americani, con il suo incedere tra Country, Blues e Southern.
Sulla tecnica dei ragazzi, c'è poco da dire, che il gruppo sia migliorato rispetto alle prove precedenti è sicuramente evidente, merito anche di Chips K, che ha prodotto in maniera egregia il disco facendolo suonare moderno al punto giusto, ma dando quel tocco retrò,necessario per un prodotto che guarda, come più volte detto, agli anni 70 come riferimento musicale.

Il disco è naturalmente consigliatissimo, testimonianza del livello sempre più alto che le produzioni italiane stanno assumendo in questi ultimi tempi, un disco che unisce sapienza musicale e divertimento allo stato puro. Il gruppo quest'estate è in tour per una serie di concerti che interessano l'area compresa tra l'Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto, una straordinaria occasione per vedere all'opera una band che sicuramente saprà scrivere in futuro altre pagine di grande musica, altro che Tequila di basso lignaggio.

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