L'Italia, oltre ad essere famosa per la Pizza, i canali di Venezia e la Mafia, dovrebbe esserlo anche per la meravigliosa scena musicale che ospita, scena che, purtroppo, neanche noi Italiani conosciamo a fondo.
La colpa più grande è sicuramente la mancanza di interesse da parte degli investitori di lanciare band emergenti nel mondo dei media, ma il nocciolo del problema effettivo non poggia le sue radici su questo.
Essere bolognesi o essere milanesi significa avere più possibilità di farsi notare, ma ciò non vale per tutte le scene appartenenti alle città meno cosmopolite, soprattutto quelle nelle isole.
Uno degli esempi più calzanti è quello della città di Cagliari, città musicalmente attiva in maniera impressionante (e i Rippers ne sono la prova effettiva), che ha visto negli ultimi anni la crescita di molte band che purtroppo non sono riuscite ad ottenere il successo che meritavano.
Caso a parte, è quello dei SikitikiS, band sarda che ha avuto la fortuna di essere notata durante la sua prima esibizione dai Subsonica, con cui hanno subito legato e ai quali devono il successo che sono riusciti a raggiungere.
Il nome SikitikiS non ha, come si può pensare da una prima impressione, alcune origine sarda: è semplicemente l'unione della parola inglese Sick (malato) e Tiki, divinità polinesiana simboleggiante l'umanità e la fertilità.
La band nasce nel 2000 a Cagliari, dalla fusione di musicisti con ampie esperienze musicali, che scopriranno subito di avere in comune una passione per il cinema poliziesco anni '60 e '70.
Questo influenzerà molto la loro evoluzione musicale, che vedrà la sua prima importante tappa con l'uscita del loro disco Fuga Dal Deserto (2005) e il tour insieme ai Subsonica.

Nel 2007 il gruppo lavora ad un nuovo album intitolato B, che uscirà a breve, preceduto dall'EP Rosso Sangue, scaricabile gratuitamente dal loro sito ufficiale.
Composto da quattro complesse tracce, Rosso Sangue si addentra in maniera ancora più profonda nell'ambito musicale che concerne i musicisti della band: vengono così sorvolate quelle che erano le basi fondamentali del Sound del disco precedente, fortemente influenzati da artisti come Ennio Morricone e Lydia Lunch.
Le atmosfere si fanno più cupe e macabre, le tastiere diventano più complesse, quasi a raggiungere un impronta Progressive e l'uso dell'elettronica e delle percussioni si vanno fondendo sempre più, donando così colore ed espressività alle canzoni stesse.
Il fatto che soltanto una delle canzoni dell'EP è cantata (Rosso Sangue), ne è la dimostrazione pratica: benchè l'utilizzo degli strumenti d'accompagnamento alla voce sia abbastanza simile alle riff del cd Fuga dal Deserto, è subito percepibile una presenza maggiore della parte strumentale che fa da protagonista in più punti della stessa canzone, per poi esserlo completamente in tutto il resto dell'EP.
Il richiamo all'alternative che può essere percepito in Rosso Sangue viene completamente tralasciato con il susseguirsi delle tracce seguenti: Indagine su un Cittadino al di sopra di ogni Sospetto ricorda addirittura alcune suite degli Emerson Lake & Palmer, accompagnate da cori tribali che richiamano lo stile dei Magma.
Tuttavia ritorna invece, in una versione completamente rivisitata, l'atmosfera poliziesca, nella traccia A Ciascuno Il Suo (famoso romanzo del siciliano Leonardo Sciacia, noto soprattutto per aver scritto racconti polizieschi e gialli) che comunque mantiene sempre al di sopra di tutto delle tastiere macabre e con un Sound ricco e variegato.
Traccia finale dell'EP è La Classe Operaia va in Paradiso, un miscuglio di Sperimentazione e Noise che ci annuncia un cd "Al di sopra di ogni Sospetto".