Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Artist Service/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Matthias Schenk - voce
- Johannes Löhr - chitarra
- Oliver Thiergärtner - tastiere
- Steven Wussow - basso
- Achim Thiergärtner - batteria

Tracklist: 

1. Eternal Life
2. Things Like That
3. Music
4. U Feel
5. The Rain
6. Ocean
7. Castaway
8. Again
9. Hunting High And Low
10. Fading Memory
11. New Attraction
12. Anybody Out There?
13. I Wanna Live
14. Farewell (To The Champion)

Shylock

Devotion

Tra le varie rock band tedesche di nuova generazione questi Shylock sembrano quelli che più subiscono l'influenza dei leggendari connazionali Scorpions, anche se non mancano per loro termini di paragone più attuali, sempre ascrivibili nell'ambito dell'hard rock melodico di matrice europea, riscontrabili quindi nei vari Gotthard, Shakra, Jaded Heart, Bonfire ed in misura minore nel melodic hard scandinavo, allo stato attuale delle cose sicuramente il più florido, ricco e promettente.
Devotion rappresenta per loro il quarto album, che segue all'esordio omonimo del 1999, a Pyronized del 2001 ed al precedente Welcome To Illusion del 2004, non riuscendo mai ad ottenere ampia notorietà fuori dai patri confini, passando per diverse label e per diversi cambi di formazione, tanto da ripresentarsi oggi con tre soli reduci della release del 2004, cioè il singer Matthias Schenk, il bassista Steven Wussow ed il chitarrista Hannes Löhr, unica chitarra rimasta dopo l'uscita di Stefan Appel, mentre i fratelli Oli ed Achim Thiergärtner si posizionano rispettivamente alle tastiere e alla batteria.
C'è da dire che Welcome To Illusion aveva fatto ben sperare, sfornando ben quindici brani di melodic hard, alcuni dei quali davvero convincenti, mostrando un sound accattivante, melodico e dal buon tiro, cosa che purtroppo si ripete solo in parte in quest'ultimo Devotion, in quanto le canzoni non sempre funzionano, non riuscendo quindi a mantenere lo stesso livello del suo predecessore, pur assestandosi sempre a livelli più che dignitosi ed accettabili.

Tra le canzoni che più sembrano riprendere lo stile degli Scorpions si possono di sicuro citare l'opener Eternal Life, specie nelle parti vocali e nei cori, e Anybody Out There?, ed in tal caso basterebbe già il titolo, benché il classico sound della più grande band tedesca fa ancora capolino nelle linee melodiche e nei refrain. Particolarmente convincente a tal proposito risulta la performance di Schenk, come positiva è la prova del resto del gruppo, che fa affidamento sul guitar-work solido di Löhr e su una sezione ritmica robusta e ben calibrata, mentre a non mantenersi sempre su alti standard è il songwriting, cosa che provoca la presenza di qualche brano poco avvincente, è questo il caso di Music, pezzo bruttino che presenta riffoni pesanti e duri e linee melodiche che non sono certo il massimo, ma alla fin dei conti risulta l'unico brano davvero da scartare. Inoltre c'è la presenza di qualche brano non cattivo ma neanche particolarmente esaltante, specie nella parte centrale del disco, come la scialba Castaway o la più heavy Rain, ma si tratta sempre di episodi piuttosto isolati. Infatti il resto sembra ben funzionare, brani come Things Like That, molto vicina a certe cose dei Gotthard, o I Wanna Live, più elettrica ma sempre melodica ed in possesso di cori e melodie di sicura presa, o ancora Ocean, più delicata ed AOR-oriented, caratterizzata da una buona quanto propizia presenza di synth, hanno tutte la capacità di coinvolgere l'ascoltatore fin dal primo impatto.
Emergono poi alcuni brani dotati di una buona dose di ruffianeria ed immediatezza, in possesso di melodie e refrain particolarmente vincenti ed accattivanti, ciò avviene con U Feel, potenziale singolo scala classifiche, con le due ballad Again e New Attraction, entrambe capaci di coniugare l'aspetto più nostalgico con quello più gioioso e solare dell'hard melodico, ed ancora con la bellissima bonus track Farewell (To The Champion), dedicata all'ex calciatore dello Stoccarda e della nazionale tedesca Thomas Haessler, noto anche in Italia per aver giocato con le maglie della Juventus e della Roma.

Devotion quindi, pur non riuscendo a riproporre gli Shylock sugli stessi livelli del precedente Welcome To Illusion, rispetto al quale comunque si colloca appena un gradino sotto, serve a confermare il giovane act tedesco come una delle più belle promesse dell'hard rock continentale. A tal punto c'è solo da sperare che la promessa venga mantenuta.


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