Voto: 
6.8 / 10
Autore: 
Stefano Magrassi
Genere: 
Etichetta: 
SPV Records/Audioglobe
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Derrick Green - Voce
- Andreas Kisser - Chitarra
- Paulo Jr. - Basso
- Igor Cavalera - Batteria


Tracklist: 

Disc 1:
1. Intro
2. Apes of God
3. Slave new world
4. Propaganda
5. Attitude
6. Choke
7. Innerself / Beneath the remains
8. Escape to the void
9. Mindwar
10. Troops of doom
11. Necromancer

Disc 2:
1. Sepulnation
2. Refuse / Resist
3. Territory
4. Black steel in the hour of chaos
5. Bullet the blue sky
6. Reza
7. Biotech is Godzilla
8. Arise / Dead embrionic cells
9. Come back alive
10. Roots bloody roots

Sepultura

Live in São Paulo

Sinceramente e con qualche difficoltà si comprende il senso e l'utilità di far uscire un altro live a distanza di soli 3 anni dal precedente Under a Pale Grey Sky. Ovviamente si tratta di due lavori ben diversi tra loro: infatti questo Live In Sao Paulo non è che una semplice registrazione dal vivo, registrato nella città natale del gruppo Brasiliano nell'aprile del 2005 e con la formazione classica del dopo-Cavalera. Come è logico i più maligni considereranno questo album semplicemente una mossa commerciale di questi "nuovi" Sepultura forse più interessati ai vestiti e ai tempi tribali che alla musica grezza e potente che li aveva caratterizzati tra la fine degli anni 80 e l'inizio dei 90. Invece i fan più fedeli saranno felici di questa specie di raccolta, che mette insieme canzoni sia dall'ultimo Roorback che dal primissimo Morbid Visions.

In ogni caso la si pensi, comunque, recensire un album dal vivo rimane una delle cose più difficili da fare, soprattutto se si tratta di una band che divide così tanto sia critica che pubblico. E' inutile fare una semplice enumerazione delle tracce contenute nei due cd, poichè, nel bene o nel male, sono tutte canzoni famose che hanno fatto la storia recente e passata del gruppo. Anzi è quasi piacevole notare che dal vivo i Nostri peschino dal loro repertorio vecchi pezzi come Necromancer e Troops Of Doom. Inoltre è da far notare la presenza come guest star in queste due tracce di Jairo Guedz, ex chitarrista degli stessi Sepultura, e di Alex Colesne dei Krisiun.

Ovviamente i lati positivi non mancano. Infatti si può notare come la band sia in forma anche se ha passato qualche anno in sordina, senza far parlare di se, e sopratutto non può passare inosservata la buona produzione generale, con dei suoni abbastanza puliti e mai troppo confusi. Rimane sicuramente sopra la media la prova di Igor Cavalera, vero e proprio leader ed elemento portante del quartetto fin dalla dipartita del fratello: la sua batteria sempre precisa e potente, riesce a dare quel qualcosa in più anche alle canzoni povere degli ultimi anni, velocizzando a volte in maniera impressionante i pezzi più vecchi. La sua doppia cassa riempe l'aria, fino a coprire tutto il resto, ma in maniera talmente perfetta da non lasciare spazio a rimproveri o lamentele.

Ma è logico che vi sia anche l'altra faccia della medaglia, rappresentata in primis dal cantato di Derrick Green: a dir la verità non ha mai convinto molto e in questo live ne dimostra il perchè. Non che sia completamente incapace di far uscire dalla sua gola una qualsiasi nota, anzi la sua voce è potente e ben preparata, ma assolutamente distante dal suono sepultura. Poco graffiante e troppo morbida, in grosse difficoltà sui pezzi che furono di Max Cavalera e poco convincente anche con quelli più nuovi. Una voce probabilmente più adatta alle sonorità statunitensi metal-core, che a quelle ruvide del combo brasiliano. Altra nota negativa la scelta di alcune canzoni: è vero che in un live che rappresenti anche una raccolta devono essere presenti praticamente tutti gli album della band, ma è anche vero che se si ha scritto un disco abbastanza penoso come Against (ricordiamolo: registrato e pubblicato in tempi record per fronteggiare l'uscita in contemporanea del primo disco dei Soulfly di Max Cavalera; risultanto: due obrobri), non è così necessario inserire due tracce del lavoro in questione.

Al di là dei giudizi musicali, c'è però da dire che questo Live In Sao Paulo ha un valore particolare: infatti rappresenta un "antipasto" al nuovo e atteso disco dei Sepultura (Dante XXI, previsto per il febbraio 2006) e un modo attraverso cui la band vuole affermare la propria vitalità, dimostrare che è ancora capace di mietere vittime durante i propri show. In più acquisisce un ruolo di antagonismo col passato: dopo aver pubblicato l'ultimo grande concerto con Max Cavalera ecco l'uscita del live dei Sepultura "nuovo corso".

Peccato che questo lavoro soddisfi solo a metà. Per i fan che ancora rimpiangono il buon vecchio Max e il grande perido di Arise, a volte il disco diventa quasi fastidioso e non regge assolutamente il confronto col passato; per i fedelissimi, invece, quelli che hanno apprezzato in una qualche maniera il cambiamento di stile e l'apertura modernista (forse troppo) della band, si gusteranno un viaggio tra vecchie glorie e nuove promesse. Sufficienza raggiunta per la buona produzione e la proposta di qualche pezzo da antiquariato, ma un acquisto veramente poco consigliato se non a chi deve per forza e con qualunque mezzo avere tutta la discografia del gruppo brasiliano.


NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente