Voto: 
9.5 / 10
Autore: 
Stefano Magrassi
Etichetta: 
Roadrunner Records
Anno: 
1991
Line-Up: 

- Max Cavalera - Voce e chitarra
- Andreas Kisser - Chitarra
- Paulo Jr. - Basso
- Igor Cavalera - Batteria

Tracklist: 

1. Arise (03:18)
2. Dead Embryonic Cells (04:52)
3. Desperate Cry (06:41)
4. Murder (03:27)
5. Subtraction (04:48)
6. Altered State (06:34)
7. Under Siege (Regnum Irae)(04:54)
8. Meaningless Movements (04:40)
9. Infected Voice (03:19)

Sepultura

Arise

In un momento di completo sbandamento della band carioca più famosa ed importante in ambito metal, è quasi doveroso ritornare al passato, gustandosi uno dei più grandi capolavori del Thrash-Death. E' un bisogno sentito, perchè dopo lo split da parte dell'ultima icona dei Sepultura (Igor Cavalera) e l'uscita di album poco convincenti, la voglia di riscoprire un classico intramontabile come Arise si fa sempre più impellente.

L'album uscì nel lontano 1991 e fu il primo che l'allora band dei fratelli Cavalera registrò non in Brasile, nella nativa San Paolo, ma bensì in Florida, che proprio in quel periodo stava vivendo il boom dell'old -school death metal e i primi vagiti del brutal est coast. Il tutto sotto l'ala protettrice della Roadrunner Records (non ci dimenticheremo mai di sottolineare l'importanza di questa etichetta per quanto riguarda la musica estrema), ma soprattutto del vero e proprio guru del Death Metal, ovvero il signor Scott Burns (fu lui a produrre altrettanti capolavori come i primi lavori di Obituary, Deicide, Malevolent Creation e via dicendo).

Il lavoro di Burns si fa subito sentire: le differenze di suono e produzione rispetto al precedente Beneath The Remains sono abissali. Inoltre la band sotto il suo "influsso" si allontana ulteriormente dal Thrash vero e proprio di matrice europea, per invece sposare la causa di sonorità più estreme, pesanti e veloci. Chi già li conosceva non rimase però deluso, poichè i Sepultura mantennero gli stessi elementi che li contraddistinguevano e che li avevano fatti emergere dal grande calderone brasiliano di metà anni '80: quindi una certa semplicità nei riff, aggressività e una predilizione per le tematiche sociali e politiche.

Con queste premesse ed una maggiore maturità da parte del gruppo, non stupisce che molti dei classici e delle canzoni più acllamate dei Sepultura arrivino da questo disco. L'ascolto rappresenta una sorta di viaggio disperato e oscuro, lacerante e violento. Partendo da Arise, vero e proprio inno, canzone veloce e brutale, perfetta nei suoi riff azzeccati e diretti, passando per Dead Embryonic Cell, altro cavallo di battaglia devastante, per arrivare ad altre song come Desperate Cry o Murder, thrasheggianti, soffocanti e taglienti. Vi è anche spazio per l'elemento tribale che da questo disco in avanti sarà sempre più ricorrente: basta sentire alcuni intermezzi di Igor e l'introduzione di Altered State. Il tutto magistralmente condotto dalla voce sporca e profonda di Max, mai più così in forma come su questo album.

Come al solito, inoltre, i testi e le tematiche sono particolarmente curati: la rovinosa caduta del genere umano sempre più condotto verso l'autodistruzione, un mondo dove il vivere si trasforma in un inferno sulla terra, la guerra degli uomini contro loro stessi per futili motivi, lo sfruttamento dei più deboli. Non stupisce quindi che il disco sia ammantato da un'atmosfera pesante ed opprimente, ben in linea col pensiero che vi è dietro alle tracce che lo compongono. E non stupisce anche che gli stessi Sepultura da anni promuovano concerti e festival per aiutare gli abitanti delle favelas e l'uscita da parte del loro paese da uno stato di degrato sociale sempre più imperante.

Arise è così un album a tutto tondo, dove musica e testi si incontrano in un mix incredibile, con una produzione di altissimo livello. Un vero e proprio capolavoro, un classico imperdibile e trascinante, nonchè uno dei migliori esempi di Thrash-Death, perfetto sotto ogni punto di vista e senza la più piccola macchia, lontano anni luce dagli ultimi e discutibili lavori della band e comunque mai più eguagliato neanche dal suo più vicino successore, Chaos A.D. Per concludere, è giusto ricordare che nei negozi è possibile acquistare la versione rimasterizzata contenente alcune interessanti bonus-tracks, come la cover di Orgasmatron dei Motorhead. Un'ottima occasione per fare proprio un disco immancabile in ogni collezione degna di questo nome.
 

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