Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Scarlet Records
Anno: 
2010
Line-Up: 

- Nicola Accurso - voce
- Dario Casabona - basso, batteria
- S.B. Reder - chitarra


Tracklist: 

1. A.T- IV (01:57) 
2. Psycho Limbs Cut Apart (02:57) 
3. Spiritual Cancer (01:45) 
4. Disfigurhead (04:53) 
5. Ward Of Genocide (03:30) 
6. Deviata Sevitia (03:16) 
7. Isolution (04:11) 
8. Electric Shock (01:33) 
9. Absent (04:12) 
10. Executionerves (03:26) 
11. Mind K (07:02)

Schizo

Hallucination Cramps

A tre anni di distanza dal precedente Cicatriz Black, album che tra l’altro ha marcato il ritorno ufficiale sulle scene del gruppo dopo quel mitico Main Frame Collapse del 1989, gli Schizo ritornano per assalirci di violenza con questo nuovo Hallucination Cramps, ovvero classico miscuglio feroce di thrash e proto-grind tanto caro ai nostri Catanesi. Capitanati dall’ormai solo reduce della vecchia formazione, il chitarrista S.B. Reder, i nostri musicisti si armano pesantemente per questo ritorno terremotante e i trentotto minuti a loro disposizione fanno il loro compito: stordirci, divertirci ed esaltarci.

Gli Schizo non sono sinonimo di “mutazione” o “concessione”. Nulla è cambiato nello stile da quel lontano 1989; si sono solo affinati come musicisti e la produzione è migliorata. Tutto qui. Il nuovo lavoro annovera canzoni quasi sempre corte, veloci, taglienti come lame con pochissime variazioni dal punto di vista stilistico e pochissimi fronzoli. Dopo una breve introduzione ecco che la foga thrash raggiunge l’apice in una già esemplare Psycho Limbs Cut Apart: riffs ruvidi si susseguono senza sosta sostenuti da una serie di blast beats da alternare ai classici up tempo. La voce di Nicola è perfetta per un genere che mischia sapientemente elementi thrash, hardcore e proto-grind, risultando sempre cattiva e acida. Dopo il ritornello orecchiabilissimo di Spiritual Cancer, montato su di una struttura al cardiopalma, ecco che la più strutturata e prettamente thrash Disfigurhead fa la sua comparsa senza che la velocità e la furia di esecuzione vengano meno. Questa canzone mostra solamente alcune sezioni in mid-tempo in più con le tanto care linee oscure delle chitarre; cosa che nella altre mancava, puntando tutto sulla mera velocità di esecuzione, supportata comunque da un ottimo songwriting.

Ward Of Genocide
continua ed amplifica alcune delle succitate partiture oscure tipiche del gruppo e lo fa alla grande pur non lasciandosi alle spalle alcune ferali ripartenze sotto forma di blast beats a spezzare il ritmo. Deviata Sevitia si ributta a capo chino della più spietata velocità di esecuzione con alcuni intermezzi che prendono a piene mani dall’hardcore meno irruente al fine di donare il giusto peso al ritornello. Isolution mostra una struttura più variegata grazie alla sua maggiore durata con spunti veramente interessanti come la sezione solista della chitarra o i down tempo pregni di un feeling veramente macabro. Con Electro Shock si ritorna sui binari decisamente improntati sul grindcore pur conservando il taglio thrash nelle chitarre, mentre Absent viaggia quasi completamente su tempi medi per sfociare sporadicamente in brevi accelerate. Ci avviciniamo alla fine del disco con Executionerves che mostra uno strano intreccio di riffs più intricati supportati dai veloci tempi di batteria al fine di creare un contrasto interessante. La finale Mind K punta sulla ricercatezza delle atmosfere dal tocco macabro e dissacrante, coadiuvate da repentini rallentamenti e cambi di tempo. Semplicemente fantastico l’intreccio vocale nel finale ad introdurre dopo pochi secondi una sorta di traccia fantasma che termina l’album con una bella dose di malvagità.

Concludendo non si può fare altro che tessere ancora una volta le lodi di una band che non si è mai lasciata andare, nonostante i tanti ed agognati anni di attività ed è riuscita a conservare sempre uno status di “cult band” nel tempo, a differenza di altri nomi che complici alcuni fallimenti hanno rovinato il loro passato. Passato che invece rivive glorioso coi grandi Schizo: quindi onore a loro!

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