Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
A. Giulio Magliulo
Genere: 
Etichetta: 
Labotron
Anno: 
2014
Line-Up: 

Mirco Mariani

Marcello Monduzzi

Domenico Caliri

Nicola Manzan

Enzo Cimino

Marco Bovi

Luca Ferrario Fani

Roberto Greggi

Tracklist: 

1. Shaloma Locomotiva (Mirco Mariani)

2. La rosa bianca (Sergio Endrigo/José Martí)

3. Baciami tanto/Besame Mucho (Consuelo Velasquez)

4. Ciao mare (Raoul Casadei)

5. Il tango delle capinere (Cesare Andrea Bixio/Cherubini Bixio)

6. Sassi (Gino Paoli)

7. Romagna mia (Secondo Casadei)

8. La Paloma Azul (brano trad. messicano/testo originale di Mirco Mariani)

9. Io vorrei non vorrei ma se vuoi (Lucio Battisti/Mogol)

10. Io che amo solo te (Sergio Endrigo)

Saluti Da Saturno

Shaloma Locomotiva

Lo scorso anno Dancing Polonia è stato uno degli album italiani più interessanti.

Saluti Da Saturno, al secolo Mirco Mariani ritorna con un disco molto particolare, Shaloma Locomotiva che ad un ascolto superficiale potrebbe anche essere oggetto di molte critiche.

La prima potrebbe essere quella di revivalismo nostalgico poichè Shaloma Locomotiva è un album di cover in qualche modo tradizionali, se si escludono i primi cinquantatrè secondi.

La seconda – forse peggiore della prima – suggerirebbe che il nostro utilizzi queste canzoni in chiave propagandistica allo scopo di far entrare il suo nome 'di forza' nelle preferenze nazionalpopolari, indie o meno che siano.

L'ultima sarebbe la scarsa originalità, poiché di questo tipo di operazioni ne son state fatte così tante e da esecutori così diversi (da Battiato a Diodato per fare i primi due nomi che mi sovvengono) che ormai le guardiamo con occhio disincantato.

A me ora l'arduo compito di smontare queste possibilità e comincio rubando addirittura le parole di Mahler: “La tradizione non è il culto delle ceneri ma la custodia del fuoco”.

Proviamo allora a chiederci perché per fare un disco così invece di utilizzare una strumentazione comoda si è andati al Labotron (Laboratorio Bologna Mellotron), uno spazio in cui si privilegiano strumenti inusuali per il nostro tempo quali optigan e glassarmonica, ondioline e celesta, armonio e philicorda.

Se provassimo a riascoltare Dancing Polonia subito dopo Shaloma Locomotiva ci accorgeremmo che Mirco è perfettamente in tema e sul pezzo, e certi suoni e certe ispirazioni sono evidentemente nel suo DNA.

E poi revivalismo nostalgico in quella Baciami Tanto che al di là delle reminescenze caposseliane (Vinicio, amico e maestro, sarà esplicitamente ringraziato più avanti con La Paloma Azul) presenta la chitarra di Marcello Monduzzi che crede di essere Marc Ribot in un disco di Tom Waits? O gli archi di Nicola 'Bologna Violenta' Manzan in Sassi di Gini Paoli? Suvvia..

No, non serve Shaloma Locomotiva per spingere di diritto Saluti Da Saturno lassù dove merita, per quello c'è Dancing Polonia, questo è semmai un regalo che Mirco fa innanzitutto a sé stesso (e che dedica a Carlo Mazzacurati) concedendosi anche il suo momento di incontro tanto con gli 'Endrigo' che con i 'Casadei' e ad noi un così sentito e appassionato ripasso transgenerazionale non farà certo male.

E poi Romagna Mia è venuta meglio a lui che ai CCCP, sappiatelo.

 

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