Voto: 
7.1 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Megaforce/Sci Fidelity Records
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Jacob Sproul - voce, basso
- Daniel Sproul - chitarra, seconda voce
- Nate "The Foot" Barnes - batteria

Tracklist: 

1. Showdown    
2. Cold Enough    
3. Cool Cody    
4. The Guru    
5. In The Beginning...   
6. Brain Novocaine... 
7. Declaration Of Independence...  
8. It's Simple    
9. Raise Your Hands    
10. Man On Fire    
11. Reptilian Blues   
12. Cross The Line 

Rose Hill Drive

Rose Hill Drive

I Rose Hill Drive si sono formati nel 2003 nel Colorado per volere dei fratelli Jacob, voce e basso, e Daniel Sproul, chitarra, ai quali si va ad aggiungere il loro amico Nathan Barnes alla batteria, con l'intendo di riportare in auge quell'hard rock di stampo tradizionale e settantiano, fortemente intriso di connotazioni blues e psichedeliche, quasi si voglia far rinascere quel movimento proto-metal che generò band storiche e leggendarie quali Led Zeppelin o Deep Purple. Proprio a questi mostri sacri del rock loro stessi ammettono di ispirarsi e rifarsi, così come altri giovani gruppi, si pensi agli irlandesi The Answer o ai Roadstar, infatti questo trio americano combina il loro rock ad elementi blues e psychedelic con un tocco più moderno e contiguo allo stoner ed arrangiamenti che neanche troppo velatamente sono una rivisitazione del sound proprio di alcune delle maggiori band del rock anni '70, vale a dire Led Zeppelin, Cream o Deep Purple.

Dopo varie e prestigiose esperienze live, l'ultima delle quali nel 2006 li ha visti di supporto ai The Who, arrivano adesso al loro debutto con quest'album auto-intitolato, uscito negli Stati Uniti lo scorso 2006, ed adesso reso disponibile anche in Europa grazie alla distribuzione della nostrana Frontiers.
Come già sostenuto a proposito degli Answer, è facile dati i presupposti avere ampie aspettative ed al tempo stesso diviene difficile non pensare di trovarsi di fronte ad un sound derivativo, cosa che infatti emerge puntualmente in vari punti dell'album, basti sentire i chiari echi zeppeliniani delle pur buone Man On Fire, echi in tal caso mischiati ad elementi stoner, e Cross The Line, a ciò si aggiunga poi che in molti, specie quelli più esigenti ed attenti al fattore originalità che dovrebbe possedere un prodotto musicale, possano trovare l'idea di partenza già di per sé sbagliata, preferendo, ed anche giustamente aggiungiamo, ascoltarsi per l'ennesima volta un vecchio album dei loro miti, visto anche che la qualità delle canzoni è ampiamente migliore.

Certo che non mancano pezzi che si lasceranno ascoltare con piacere, le varie Cool Cody, The Guru e Reptilian Blues infatti non sono affatto male, tuttavia l'ascolto completo di Rose Hill Drive lascia veramente poco all'ascoltatore, risultando nel complesso poco incisivo ed efficace. Una delle parti più interessanti del platter è poi rappresentata dal quartetto centrale, che inizia con l'arpeggio acustico di In The Beginning..., i puntini di sospensione del titolo lasciano intendere che ogni brano è solo una singola parte di un brano più lungo, infatti si prosegue con Brain Novocaine... e la dolce Declaration Of Indipendence..., in cui sembra un po' di sentire i Beatles, prima di concludere con It's Simple che prosegue sulla stessa scia, tra tinte psichedeliche e reminiscenze di Beatles e Simon & Garfunkel.

Rose Hill Drive è quindi un album che potrà piacere ai più nostalgici e agli amanti di quel classic rock e quell'hard rock più tradizionale e primordiale, dalle tinte blues ed un po' psichedeliche, quello che nei primi anni settanta avrebbe dato vita all'ormai prossimo movimento metal, ben eseguito e realizzato, ma nel complesso è un lavoro discreto che oltre a non proporre niente di nuovo, non può nemmeno pretendere di avvicinarsi in bellezza a quei lavori che in quegli anni avevano permesso a questo genere di sviluppare e diffondersi.


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