Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Etichetta: 
Rodriguez Lopez Production
Anno: 
2009
Line-Up: 

- Omar Rodriguez-Lopez - Chitarra, Basso, Tastiere, Piano
- Ximena Sarinana Rivera - Voce, Testi
- Marcel Rodriguez-Lopez - Synth, Piano
- Deantoni Parks - Batteria
- Oscar Perez - Batteria

Tracklist: 

1. Locomocion Capilar
2. Las Flores Con Limón
3. Colmillo Castrado
4. Un Buitre Amable Me Pico
5. Poincaré
6. Los Tentáculos de la Libélula
7. Miel Del Ojo
8. Lorentz
9. Vasco Da Gama

Omar Rodriguez-Lopez

Solar Gambling

Che si tratti di album, ep, collaborazioni o produzioni, Omar Rodriguez-Lopez appare ogni anno - e con una frequenza a dir poco spaventosa - con la sua roboante carovana di sperimentazione e di deliri compositivi. Che fosse un artista prolifico era cosa nota a tutti, ma che fosse in grado di pubblicare nello stesso anno sei full-lenght col suo progetto solista (a cui vanno ad aggiungersi Octahedron coi Mars Volta e la collaborazione su Negativa degli Hour of the Monarchy) era davvero fuori dalla portata di qualsiasi immaginazione. Dopo Megaritual e Despair (prodotti a Gennaio), Cryptomnesia (a Maggio, sotto il monicker El Grupo Nuevo de Omar Rodriguez-Lopez), Los Sueños de un Higado e Xenophanes (a Settembre), ecco che Solar Gambling fa il suo trionfale ingresso per coronare un anno di attività semplicemente sensazionale, sebbene in qualche caso (Cryptomnesia in primis) da esaltare sia più la sua produttività che la bellezza dei lavori composti.

Come ogni buon disco firmato Omar Rodriguez-Lopez, definire e recintare stilisticamente Solar Gambling appare ovviamente difficile e controproducente: solito urticante mix di fusion, visioni psichedeliche, sperimentazione elettronica, art rock e jazz, l'ultimo full-lenght del compositore ex-At The Drive-In si presenta con sembianze non troppo diverse da quelle che contraddistinguevano i tratti principali dei predecessori, contraendosi costantemente in sfavillanti pastiches strumentali e dipingendo atmosfere ora più sotterranee e inquiete (la fantasmagorica trance ambientale di Colmillo Castrado, l'oscurità melodica della fantastica Las Flores Con Limón) ora più freak e oniriche (il dinamismo di Locomocion Capilar richiama palesemente il prog rock più spinto).

Un'esplosione di colori che però sembra quasi più spenta rispetto a quella che fioriva dalle composizioni - per esempio - di un Apocalypse Inside of an Orange: in effetti Rodriguez-Lopez in Solar Gambling limita vistosamente le esplosioni strumentali più free e confusionarie, preferendovi un sound più 'intimo' e studiato, scevro dei grandi cromatismi del passato ma sicuramente più attento sotto il profilo emotivo. Episodi come Los Tentáculos De La Libélula e Poincaré colpiscono infatti per la dolcezza di cui sono pervasi, la prima malinconica e cosparsa di fascinose cornici effettistiche, la seconda più scarna ma comunque in grado di emozionare grazie al buon feeling tra il supporto pianistico e le fantasie vocali di Ximena Sarinana Rivera (tra l'altro autrice dei testi). Stesso discorso vale anche per Lorentz che, seppur essendo molto meno incisiva delle sopracitate, sottolinea il volto più pacato e riflessivo di Rodriguez-Lopez che però - e ci mancherebbe altro - non disdegna mai momenti di assoluto straniamento freak, richiamando con la psichedelia impazzita di Un Buitre Amable Me Pico e la più straniante atmosfera distorta di Miel Del Ojo le costruzioni più ardimentose e cromaticamente ricche dei precedenti lavori. Peccato che l'album si spenga nelle decisive battute finali con quello che, a conti fatti, risulta essere l'episodio meno convincente di tutto il disco, quella Vasco Da Gama che si ostina in sound e melodie patinate che steccano abbastanza vistosamente con l'atmosfera dei precedenti brani, smarrendo in un colpo sia l'estasi anarchica dei deliri art rock sia il tono sommesso delle 'introspezioni' lopeziane.

Solar Gambling appare quindi come un disco vario, affascinante nei suoi esperimenti più oscuri e insoliti ma d'altra parte meno incisivo per quanto riguarda gli arrangiamenti e la verve melodica nelle atmosfere tipicamente prog-fusion, proprio quelle che per anni hanno fatto splendere il sound di Omar Rodriguez-Lopez e che in questo disco, paradossalmente, risultano essere le parti meno incisive e interessanti. In definitiva, sebbene con una buona dose di autocompiacimento, Solar Gambling ci dà l'ennesimo ritratto di un artista scalmanato ed egocentrico ma sempre in buono stato e, alla fine, è solo questo che importa.
 

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