Voto: 
7.2 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
No Colours Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Hravn Decmeister - voce e chitarra
- Beuwolf - basso
- Throllv Väeshiin - batteria


Tracklist: 

1. Freezing Inferno (08:47)
2. At The Mighty Halls They'll Walk (06:14)
3. Ride The Storm (07:28)
4. A Frozen World Unknown (07:40)
5. Hordes Of Rime (07:28)

Rimfrost

A Frozen World Unknown

Fra le tante scoperte della No Colours, abilissima nel mettere sotto contratto giovani e promettenti complessi sconosciuti, ci sono i Rimfrost, originari di Hagfors (Svezia). La band si forma nell’estate del 2002 per volere di Hravn e Throllv, rispettivamente chitarrista - cantante e batterista. Come spesso accade, il progetto nasce quasi per scherzo, ma poi, con il passare del tempo, diventa una cosa seria. Nonostante le difficoltà nel trovare un degno bassista (in tre anni ne cambiano addirittura quattro), i Rimfrost incidono due demo, uno intitolato Unredeemd Demons ed uscito nel 2003, l’altro rilasciato nel 2005 con il nome di Winds Of Hostility. Il primo lavoro della band ad essere prodotto dalla No Colours Records è però A Journey To A Greater End..., EP di tre tracce pubblicato nel novembre del 2005. Ad un anno di distanza da quel disco viene invece dato alle stampe A Frozen World Unknown, full lenght d’esordio del complesso scandinavo.

L’album contiene solamente cinque tracce, ma la sua durata si aggira comunque intorno ai quaranta minuti, un tempo più che sufficiente quando si tratta di Black Metal. L’incipit del disco è dato dalla tenebrosa voce di Hravn, protagonista di un breve quanto inquietante monologo. Poi via alle danze (macabre) con il ritmo cadenzato e doomeggiante di Freezing Inferno, brano che successivamente accelera fino a diventare un vero e proprio ordigno esplosivo. Le chitarre sono taglienti ed i riff provengono indubbiamente dalla tradizione Thrash, a cui si mescola anche una discreta dose di Death. Il potente mix non stupisce più di tanto, ma i numerosi cambi ritmici e le impennate improvvise conferiscono al disco un’indole tutt’altro che fiacca. Proprio così: dopo una miriade di prodotti scontati e ripetitivi, ecco spuntare in ambito Black una band capace di dire il fatto suo in materia.

Lo screaming di Hravn ricorda per certi aspetti il buon vecchio Abbath. Il singer svedese si lancia comunque, durante alcuni passaggi, in un growling estremamente gutturale, con risultato tutto sommato discreti. Ciò si verifica in At The Mighty Halls They'll Walk, canzone che offre nella sua parte centrale un ottimo stacco dalle tinte drammatiche. Ride The Storm, da parte sua, presenta un esaltante scambio di battute fra chitarra e sezione ritmica, il quale finisce poi per caratterizzare l’intero pezzo. A Frozen World Unknown non si distacca troppo dai capitoli precedenti, se non fosse per un drumming ancor più furioso del solito. Throllv, dietro le pelli, mette in mostra grande classe ed una preparazione tecnica nettamente al di sopra delle aspettative, rivelandosi alla lunga un musicista veramente abile. La conclusiva Hordes Of Rime, seppur con violenza inaudita, accenna a sprazzi Progressive nella frazione di mezzo, componente questa che, in futuro, potrebbe risultare vincente ai fini di portare i Rimfrost alla notorietà.

Finalmente si ha a che fare con un album Black Metal come si deve: tagliente, potente, incisivo. Ottima è inoltre la produzione, pulita quanto basta per mettere in risalto i suoni del disco. Al loro primo full lenght, i Rimfrost hanno già dimostrato di sapersela cavare, riuscendo a cogliere dal passato gli elementi giusti e a rivederli con personalità. Bravi!

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