Voto: 
6.0 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Etichetta: 
Lion Music/Frontiers
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Alberto Rigoni - basso
- Lorenzo Nizzolini - tastiere
- Enrico Buttol - batteria
- Marco Torchia - batteria
- Tommy Ermolli - chitarra
- Daniele Gottardo - chitarra
- Irene Ermolli - voce (nella traccia 5)
- Daniele "Kenny" Conte - voce (nella traccia 7)

Tracklist: 

1. The Factory
2. Trying To Forget
3. Glory Of Life
4. SMS
5. BASSex
6. One Moment Before
7. Roller Coaster
8. Desert Break
9. Jammin' On Vocal Drums
10. Sweet Tears

Alberto Rigoni

Something Different

Esordio solista per il bassista nostrano Alberto Rigoni, nato a Montebelluna nel 1981 e già messosi in mostra con i Twinspirits di Daniele Liverani, band che si è fatta apprezzare in ambito progressive metal con il debut album The Music That Will Heal The World del 2006.
Per la realizzazione di Something Different, il trevigiano si serve della collaborazione di vari artisti tra i quali si possono citare Lorenzo Nizzolini alle keys, Daniele Giordano e Tommy Ermolli, quest'ultimo suo compagno proprio nei Twinspirits, alla chitarra, anche se è lo stesso Rigoni in prima persona ad occuparsi della composizione e degli arrangiamenti di tutte le tracce. Il sound è sempre teso alla ricerca del giusto connubio tra sperimentazione e melodia, utilizzando peraltro approcci e stili variegati e differenti, in un continuo susseguirsi e convivere di suggestioni jazz/fusion, ambient, funk, rock ed ovviamente progressive.
In opere di tal genere si corre spesso il rischio però di cedere all'esibizionismo tecnico a scapito proprio della fruibilità del prodotto musicale in sé, ma fortunatamente in tal caso ciò che maggiormente emerge è l'intenzione dell'autore di ricercare nuove soluzioni senza perdere di vista l'aspetto melodico, permettendo così all'opera di risultare parecchio accessibile ed a tratti anche emozionale. Non sarà un caso infatti se i brani che più spiccano fin dai primi ascolti siano le bellissime Glory Of Life, One Moment Before e la delicatissima closer Sweet Tears, tutte pervase da melodie quasi sussurrate ma di gran classe ed efficacia.
Per il resto Rigoni, tra alti e bassi, preferisce divagare e transitare tra stili e soluzioni differenti, non lesinando comunque sperimentazioni, è il caso in particolare di Desert Break e di Jammin' On Vocal Drums, e lanciandosi in momenti più ispirati e seducenti, come avviene in particolare con BASSex, una delle due tracce cantate, in cui si sprigiona tutta la carica di sensualità delle sinuose linee melodiche e soprattutto della voce di Irene Ermolli. Si passa poi dalle sonorità un po' fusion ed un po' progressive dell'opener The Factory all'ambient di Trying To Forget o al jazz/fusion di SMS, evitando quasi di mantenersi entro precisi confini di stili o generi. L'adeguato spazio per il suo basso Rigoni se lo ritaglia un po' su tutto il disco, ma forse un ruolo particolarmente decisivo lo gioca in Roller Coaster, sicuramente il pezzo più duro e pesante del disco, ancora una volta caratterizzato da una precisa essenza anarchica, oltre che dalla voce quasi meccanica di Daniele Conti.
Tuttavia Something Different, nonostante non manchi a tratti di coinvolgere l'ascoltatore, rimane pur sempre un lavoro indirizzato e consigliato ad una ristretta fetta di pubblico, più avvezza ed attenta a virtuosismi tecnici e sperimentazioni, mentre difficilmente potrà rivestire motivi di particolare interesse per tutti gli altri.
 

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