Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Andrea Rubini
Genere: 
Etichetta: 
Universal
Anno: 
2003
Line-Up: 

- Lauri Ylönen – voce
- Aki Hakala – batteria
- Pauli Rantasalmi – chitarra
- Eero Heinonen – basso


Tracklist: 

1. First Day Of My Life
2. In The Shadows
3. Still Standing
4. In My Life
5. Time To Burn
6. Guilty
7. Not Like The Other Girls
8. The One I Love
9. Back In The Picture
10. Funeral Song

Rasmus, The

Dead Letters

Nel 2003 sono quattro giovani ragazzi finlandesi che hanno invaso le classifiche di mezza Europa con la hit In The Shadows e il relativa album Dead Letters. Notizia che chiunque sa e ricorda. Ma facciamo un passo indietro, e ricreiamo brevemente la storia della band; formatasi infatti anni prima, nel 1994 per essere esatti, con il nome Rasmus, la band era fautrice di un Punk Rock intriso di elementi Pop, un sound che diede in breve tempo fama e notorietá al combo su tutto il suolo finnico. Dopo un paio di album e hit, la piú famosa F-F-Falling, camice aperte e jeans stretti, Lauri e soci decidono di riversare le proprie energie in un suono piú cupo e gotico, senza peró abbandonare la vena pop che tanto ha fruttato in precedenza. Compaiono corvi, i capelli biondi si tingono di nero, cosí come i vestiti, e diventano The Rasmus (per i soliti cavilli contrattuali).
Esce quindi Dead Letters, che non ha subito la fama che succederá in seguito, ma l’ Universal vede una miniera d’oro nel giovane combo e decide un nuovo videoclip per il singolo In The Shadows (nell’originale i membri della band sono dei ladri). É fatta, la canzone entra nella programmazione di MTV e la band vola in classifica ovunque, tra cui al primo posto nella chart inglese. Nello specifico, dall’album vengono estrapolati ulteriori quattro singoli e due video, un vero fenomeno pop-goth.

Dunque, la vera hit é preceduta dal secondo singolo estrapolato dal disco, First Day Of My Life, brano malinconico nelle strofe e dalla fresca ripresa nel chorus, grazie ad una buona combinazione basso-chitarra. Quindi In The Shadows, brano molto catchy, ritmato, sintetico, con una venatura dark data piú dal nuovo video e dal testo che dale note, un vero singolo, anche se personalmente non sintetizza l’intero album. Il trend del combo non cambia, metriche fisse e testi che si amalgamano bene coi riff, creando questa sensazione di nostalgia costante, grazie anche alle doti canore di Lauri, che rende tutto molto personale. Dopo dunque un terzetto di canzoni dove solo In My Life si stacca un pó per vivacitá, giungiamo a Guilty, ultimo singolo pubblicato: la canzone é molto energica e frizzante, che si stacca piú dalle altre, con giri molto calibrati che la rendono di facile scorrevolezza e apprezzabilitá. Le ulteriori note interessanti di questo album sono le due conclusive Back In The Picture e Funeral Song; la prima energica richiama molto le caratteristiche di Guilty e delle altre songs “veloci”, la seconda, e ultimo singolo, molto lenta e arpeggiata definisce i canoni delle canzoni malinconiche. Ci si trova in pratica di fronte ad un duetto che sintetizza completamente la struttura e la tematica del disco.

Anche i The Rasmus hanno contribuito ad avvicinare gente al rock, grazie ad un sound orecchiabile e memorizzabile, riuscendo ad amalgamare rock, pop e gothic e creando un buon compromesso tra gli stili: si potrebbero considerare come la band intermedia tra il sound degli HIM e quello dei Savage Garden. É il classico cd alternativo e di intrattenimento, non un acquisto obbligato, ma certo non soldi buttati.

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