Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Genere: 
Etichetta: 
Motor
Anno: 
1995
Line-Up: 

- Till Lindemann - voce
- Richard Kruspe - chitarra, seconda voce
- Paul Landers - chitarra
- Oliver Riedel - basso
- Cristoph "Doom" Schneider - batteria
- "Doktor" Christian "Flake" Lorenz - tastiera


Tracklist: 

1. Wollt ihr das Bett in Flammen sehen?
2. Der Meister
3. Weißes Fleisch
4. Asche zu Asche
5. Seemann
6. Du riechst so gut
7. Das alte Leid
8. Heirate Mich
9. Herzeleid
10. Laichzeit
11. Herzeleid

Rammstein

Herzeleid

I Rammstein sono probabilmente il gruppo tedesco più famoso di tutti i tempi stando ai dati di vendita e alle classifiche delle riviste specializzate, superando macigni storici come Kraftwerk, Einstürzende Neubauten o Scorpions. Il gruppo si forma nel 1994 a Berlino per volere del chitarrista Richard Kruspe, che contatta Paul Landers alla chitarra, Oliver Riedel al basso e Christoph Schneider alla batteria, seguiti poco dopo da Christian Lorenz alla tastiera che inizialmente era dubbioso e non se la sentiva di unirsi agli altri. Successivamente ad ogni modo fu proprio Lorenz a presentare il cantante Till Lindemann che rappresenterà la punta di diamante dei Rammstein. Il loro nome viene dalla base aerea di Ramstein, in cui nel 1988 durante un'esibizione delle freccie tricolori un aereo si schiantò causando numerose vittime e feriti fra i civili, a simboleggiare la propria identità tedesca e ricordare come monito gli orrori che gli strumenti di guerra, anche quando utilizzati in maniera pacifica, portano intrinsecamente ovunque si trovino. Aggiunsero al nome una seconda m, che può anche essere intesa come un richiamo al verbo rammen (conficcare, speronare) o all'inglese to ram (sbattere, urtare), assieme a Stein che significa pietra (e ci fa venire in mente i Rolling Stones come concetto); ci sono altre diverse interpretazioni sul nome, ma queste sono le più verosimili. L'intento della formazione era quello di sposare un piglio ballabile ad un songwriting duro e deciso, abbinandovi anche atmosfere industriali ed un certo impatto scenico che fornirà loro una notevole notorietà nei live: Lindemann dal vivo è un frontman eccezionale, grazie anche allo spettacolare utilizzo di effetti pirotecnici, come chitarre infuocate o lo stesso Till che indossa tute d'amianto (ovviamente anch'esse in fiamme), che diventeranno una sorta di marchio di fabbrica negli anni a venire. Un gusto per lo spettacolo, in parte ricordante il cabaret europeo della prima metà del XX secolo, in parte la sfarzosità estetica di nomi come Marilyn Manson, che negli anni a seguire sarà sempre più contaminato dall'humour e dall'auto-ironia, altri punti che caratterizzano il gruppo tedesco. Ma avranno la loro influenza anche le allusioni erotiche e sessuali, da sempre toccate dalle canzoni dei Rammstein.

Questo insieme di adrenalina, teatralismo di misura ed espressioni estetiche di società post-industriale seguì il suo corso negli anni fino a far crescere sempre più la popolarità dei concerti del gruppo, e facilitò abbastanza il successo che il debutto Herzeleid, realizzato subito nel 1995, riscosse in Germania. Come già detto, a svolgere un lavoro importante erano le vocals. Infatti, seppur all'inizio fosse abbastanza acida e acerba, la voce di Till sapeva ricreare un feeling infuocato (è proprio il caso di dirlo come abbiamo già capito) con il pubblico, e amplificare l'impatto delle canzoni su disco. Tralasciando le sue future evoluzioni negli ultimi album (dove troviamo un Till più votato al lirismo e all'introspezione), va innanzitutto segnalato un altro tratto distintivo che diede ai Rammstein una forte dose di personalità: il canto unicamente in tedesco. Solo pochi singoli futuri vennero tradotti e ri-registrati, ma senza riscuotere grande successo. Comunque, questo canto tedesco, unito al particolare timbro teutonico di Lindemann, finì per instaurare un grosso rapporto con i supporters connazionali e instillare un fascino tutto particolare nei fan esteri; d'altro canto con questi ultimi si assistì in alcuni casi al procedimento inverso, trovando poco digeribile e ascoltabile il canto in tedesco. La musica invece, è quell'industrial rock energico, ruvido, ma anche potente e tagliente, unito ad un'elettronica (che col tempo si assottiglierà) che tocca anche la techno e l'ebm, tanto che il tastierista inizialmente definì il progetto "Tanz Metal" (dance metal). Lo stile, sembra semplice (e in effetti lo è), e qualcuno può non apprezzare la formula, ma così facendo interpreta in modo del tutto erroneo l'obiettivo dei Rammstein che in ogni caso mantengono una certa classe per diventare punta di diamante della scena internazionale, cult band per numerosi sostenitori e (quasi) altrettanti gruppi clone sorti e spariti nel giro di pochi minuti. Uno stile insomma reso personale e particolare, ispirato principalmente da bands come Megaherz, Laibach, i KMFDM, Ministry, ma anche Nine Inch Nails, Skinny Puppy, DAF, Oomph! e, con le dovute proporzioni e la premessa delle larghe differenze fra i gruppi, i Depeche Mode, il cui ruolo di influenzatori per molti gruppi anche lontani in ogni caso è più marcato di quel che si può pensare.

Nel debutto assistiamo all'esplosiva miscela che i Rammstein riescono a ricreare: Wollt Ihr das Bett in Flammen Sehen è un incipit granitico, che getta immediatamente nel bel mezzo dello stile che i teutonici hanno saputo ricreare. Di seguito, Der Meister è frenetica soprattutto per il riff bruciante, ma si rimane ancora più colpiti dal ritmo ossessivo di Weisses Fleisch e dal suo assolo acido. Asche zu Asche ha un piglio capace di combinare headbanging e ballo, ma come già spiegato questa caratteristica può essere estesa a qualunque brano. Invece, Seemann è una ballata che ci mostra un Lindemann capace di destreggiarsi persino in linee vocali più emotive (anche se siamo ancora distanti dalle particolari interpretazioni di Reise Reise)
Du Riechst So Gut promette una ballabilità accattivante, in uno scenario notturno affascinante mentre l'allusione erotica forse è nel suo punto più evidente. Viene ora Das alte Leid che è una marcia imponente, cadenzata e inarrestabile nel suo incedere. Heirate Mich riassembla il tutto in atmosfere più cupe, garantite dal particolare appoggio delle strings di tastiera, mentre la titletrack HerzeleidLaichzeit lascia invece che a rendere il tutto più cupo siano i riff implacabili ed abrasivi e il basso tagliente. A questo punto siamo sulle diretture d'arrivo: rientra nei binari del discotecale incalzante e infine la title-band-track Rammstein reintroduce una tastiera che tinge nuovamente di oscurità l'intessitura della canzone.
Energia, impatto, ma anche orecchiabilità, l'interessante uso delle tastiere elettroniche (che poi verranno personalizzate, tuttavia perdendoci in presenza, negli album successivi) e la voce tuonante di Till danno il la alla carriera dei Rammstein. Loro sapranno fondere le diverse influenze con personalità e carisma unico, arrivando a diventare loro stessi influenzatori. L'importanza dei tedeschi verrà ribadita dallo stesso Manson che ammetterà di ascoltarli sull'iPod, dagli svedesi Deathstars che li indicheranno come punto di riferimento principale e dal coniaggio del termine Neue Deutsche Härte ("nuova durezza tedesca") in riferimento alla loro particolare corrente stilistica. Anche se in realtà esisteva già da qualche anno prima dell'avvento dei tedeschi, questo nome proprio con loro iniziò a diffondersi maggiormente.

Piccolo excursus biografico: ad ogni modo il sentiero dei Rammstein non fu tutto rose e fiori. Una delle critiche, almeno nei primi anni, che rimase maggiormente espressa sui Rammstein fu l'accusa di nazismo e incitamento alla violenza: a partire proprio da Herzeleid, che mostra il sestetto a torso nudo con un fiore sulle spalle. Tale immagine dovrebbe rappresentare, secondo l'accusa, un simbolo di "espressione della purezza ariana". Altri tasti toccati furono il video della cover Stripped dei Depeche Mode nel 1997, montato utilizzando un film della regista nazista Leni Riefenstahl, la strage alla Columbine High School del 1999 a Denver perpetuata dai ragazzi Eric Harris e Dylan Klebold, che si scoprì erano ammiratori della band tedesca, e infine il particolare timbro vocale di Lindemann: basso, cupo, dall'accento duro e deciso, che secondo alcuni ricorderebbe fin troppo la voce di Hitler. Tutto falso, per fortuna. I Rammstein stessi hanno espresso rammarico e sconforto per tutte queste accuse, mostrarono il loro cordoglio per gli omicidi in America e ribadirono di come abbiano loro stessi figli a cui trasmettere reali valori e di come nessun loro testo inciti ad ideologie naziste. Anzi, in alcuni casi sono anche in bella evidenzia indizi del contrario (per esempio nel sopracitato video di Stripped si vedono bandiere americane ad indicare il dominio anglosassone e immagini di atleti di nazionalità diverse, e in alcune canzoni future si farà addirittura accenno alla sinistra), pertanto diffidate sempre delle accuse ai Rammstein di incitamento all'ideologia nazista.

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