Voto: 
6.8 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Etichetta: 
Parlophone/Capitol
Anno: 
1994
Line-Up: 

- Thom Yorke - vocals, guitars, keys
- Colin Greenwood - bass guitar
- Jonny Greenwood - guitars, keys
- Ed O'Brien - guitars
- Phil Selway - drums, percussions

Tracklist: 

   1. My Iron Lung - 4:36
   2. The Trickster - 4:40
   3. Lewis (Mistreated) - 3:19
   4. Punchdrunk Lovesick Singalong - 4:40
   5. Permanent Daylight - 2:48
   6. Lozenge of Love - 2:16
   7. You Never Wash Up After Yourself - 1:44
   8. Creep (Acoustic) - 4:19

Radiohead

my iron lung

Successivamente alla pubblicazione di Pablo Honey i Radiohead rilasciano un EP mediocre, The Itch, e poi un singolo di nome My Iron Lung, contenente la canzone omonima e alcune b-sides dalle sessioni per il futuro The Bends, in due versioni, una "rossa" e una "blu" (a seconda della copertina) ciascuna contenenti differenti inediti - che sarebbero poi stati accorpati in un EP definitivo qualche tempo dopo, inizialmente solo per il mercato australiano.
Dietro al singolo c'è un mini-concept relativo all'altro singolo dei Radiohead, Creep, divenuto popolare e redditizio al punto che lo stesso gruppo lo descrive come il proprio "polmone d'acciaio" (da cui il titolo) per via degli introiti che stava garantendo, ma al tempo stesso la hit era all'epoca detestata dal gruppo perché non vedeva di buon occhio la commercializzazione e soprattutto non sopportava che il resto della loro musica venisse ignorato in favore del singolo di successo (esemplificativo il testo che recita: "this is our new song, just like the last one a total waste of time, my iron lung").
La maturazione del gruppo rispetto all'esordio è percepibile, ma non ancora a definitiva compiutezza, permanendo in una sorta di limbo intermedio fra l'impeto giovanile del primo disco e il mood più introverso e il songwriting più compatto del secondo lavoro.

Si comincia in entrambe le versioni con il singolo omonimo (poi presente in The Bends), fra bassi pulsanti, schitarrate aggressive, distensioni melodiche e riverberi distorti; tuttavia le ritmiche e soprattutto il ritornello ricordano troppo i Nirvana di Heart-Shaped Box.
Nella Blue edition si prosegue con gli echi new wave di The Trickster, con richiami a Smiths e Josef K, che poi vengono filtrati con una vena più americaneggiante e rimandi a R.E.M. e Nirvana nella successiva Lewis (Mistreated) che anticipa anche parti del testo della futura Just. Lewis contiene anche alcuni degli attacchi di chitarra più accattivanti del disco, soprattutto nella coda finale della traccia, ma nel complesso non suona particolarmente ispiriata od originale assieme alla canzone precedente, nonostante un songwriting ben definito e godibile.
Il capolavoro dell'EP è quindi probabilmente Punchdrunk Lovesick Singalong, cupa e introversa, mandata avanti da atmosfere vicine ai Beatles più cupi abbinate ad arpeggi rilassanti ed effetti sonori alienanti, fino al climax sonoro finale in cui si fondono distorsioni quasi noisy e hammond retrò.

Nella Red edition si prosegue invece con un omaggio ai Sonic Youth nella bella e malinconica Permanent Daylight, con un chorus noise pop innestato su di melodie più meditate e sognanti.
Lozenge of Love è una ballata acustica piacevole anche se un po' piattina, così come You Never Wash up After Yourself che è pure più monotona e soporifera.

Nell'edizione "full" derivata dall'unione di quella "rossa" con quella "blu" è stata aggiunta poi una versione acustica di Creep, interessante e godibile, seppur minata da una censura nel ritornello (quando dice "you're so fuckin' special" si sente invece "you're so very special", anche se il tono con cui Yorke pronuncia il very sembra quasi mostrare con ironia la scarsa stima del cantante verso la scelta imposta dalla label).

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