Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Astralwerks
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Anthony Roman - Voce, Basso
- Gerard Garone - Tastiere ed Effetti
- Greg Collins - Batteria
- Dave Milone - Chitarra
- P.J. O' Connor - Percussioni, Voce

Tracklist: 

1. Enemies Like This
2. Packing Things Up On The Scene
3. Too Much To Ask For
4. Grass Is Greener
5. Everything's In Question
6. This Is Not A Test
7. Ascension Street
8. (Always A) Target
9. All In Control
10. As Far As the Eye Can See

Radio 4

Enemies Like This

Tra l'enorme calderone di gruppi (e pseudo gruppi) della frangia indie rock contemporanea dell'ultimo decennio, ad aggiungersi ai vari Interpol, Franz Ferdinand, Editors e The Strokes, troviamo i Radio 4, ennesima espressione della grande figliata (revival) post-punk statunitense. Per loro vale lo stesso discorso che ultimamente sempre più spesso si fa riguardo le band inerenti a questa tendenza: zero sprazzi di originalità ma tanta energia, buon mood e melodie che entrano facilmente in testa. Che ormai sia questa la finalità dell'indie è cosa certa: i Radio 4 semplicemente se ne fregano e tirano dritto a furia di bassi martellanti, ritmiche frenetiche e melodie accattivanti.
Dopo la pubblicazione del precedente e buono Stealing Of A Nation, il gruppo americano torna a far parlare di se a due anni di distanza dal sopracitato lavoro, con un'altra fatica tutt'altro che disprezzabile: Enemies Like This, l'ennesimo ritorno di fiamma per l'esplosività post-punk degli anni '80.

L'album si apre splendidamente con la sua canzone migliore, l'omonima Enemies Like This, trascinante, irruenta, accattivante: sotto lo spessore ritmico del basso e della batteria si esalta infatti un giro melodico duro ed emozionante, che quasi richiama i Clash più incazzati con i suoi cori vocali e la sua potenza espressiva. Di livello inferiore è invece la successiva Packing Things Up On the Scene, più blanda e melodicamente stantia, anche se in questa canzone gli arrangiamenti strumentali rimangono su livelli discreti, sostenendo il disco ed evitandone il diretto calo fisioligico. Si prosegue su ritmi veloci e sostenuti con la terza Too Much To Ask For, decisa e d'impatto al contrario della seguente Grass Is Greener, più pacata nell'andamento ma decisamente più incisiva nel riffing, "duro" ma sempre sostenuto da una buona ispirazione melodica. Tonalità e sonorità non cambiano nemmeno con la quinta Everything's In Question ma almeno l'andamento emotivo del disco continua a non cedere, incrementando, seppur lentamente, il livello complessivo della musica proposta dai Radio 4: senza esagerazioni e senza troppa artificiosità Enemies Like This scorre infatti con disarmante facilità, scavalcando - per inventiva e forza espressiva - in un solo balzo molti altri act dello stesso genere.

Più bizzarre sono invece This Is Not A Test, ben arrangiata ma melodicamente meno incisiva, e Ascension Street, che quasi riporta in auge gli aneliti e le influenze reggae tipiche di gran parte dei complessi post-punk d'inizio '80. Dopodichè ci apprestiamo a giungere alla fine del disco con le tre conclusive (Always A) Target, All In Control e As Far As the Eye Can See, canzoni che non presentano nulla di nuovo ma che in ogni caso, nel loro piccolo, riescono a colpire l'ascoltatore con buoni refrain e riff piacevoli che con semplicità riescono a colpire ed emozionare.
Così termina un altro buon disco proveniente dai sempre crescenti orizzonti dell'indie, un genere che sta maturando a vista d'occhio nonostante le pressioni delle etichette e di un mercato musicale il cui cinismo si spera non continui a mietere vittime in quest'ambito.

Nonostante un'originalità molto ben nascosta e una ricerca sonora che di certo non farà gridare al capolavoro, Enemies Like This rimane un disco di facile comprensione, diretto, coinvolgente e senza troppe pretese. Consigliato.

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