Voto: 
5.0 / 10
Autore: 
Emanuele Pavia
Etichetta: 
Underground Operations
Anno: 
2011
Line-Up: 

- Rody Walker - Voce
- Luke Hoskin - Chitarra
- Tim Millar - Chitarra
- Arif Mirabdolbaghi - Basso
- Moe Carlson - Batteria

Guests:
- Jadea Kelly - Voce (traccia 2)
- Chris Hannah - Voce (traccia 10)

Tracklist: 


1. C'est la vie
2. Hair-Trigger
3. Tandem
4. Moonlight
5. Tapestry
6. Dunsel
7. The Reign of Unending Terror
8. Termites
9. Tongue-Splitter
10. Sex Tapes

Protest the Hero

Scurrilous

I Protest the Hero sono una band canadese (proveniente dall'Ontario), attiva dal 1999, che ha riscosso un certo successo tra gli afecionados del panorama metal nello scorso decennio: con i primi due full-length (Kezia del 2005 e Fortress del 2008), infatti, hanno suscitato un certo interesse tra un pubblico abbastanza eterogeneo, grazie a un personale metalcore ultratecnico (simile a quello dei Between the Buried and Me, seppur privo di gran parte delle influenze esterne all'ambito metal) che è stato capace di affascinare sia i fan del recente panorama estremo, sempre tecnicamente più sofisticato, sia i fan del metalcore e del post-hardcore più emotivo.
Dopo la pubblicazione di un CD/DVD live nel 2009, intitolato Gallop Meets the Earth, i Protest the Hero ritornano sulla scena con il loro terzo album in studio: Scurrilous.

Lo stile del gruppo rimane sempre quello dinamico, veloce e adrenalinico che ha fatto la fortuna dei primi due dischi, seppur alcune delle componenti più hardcore siano molto meno presenti, in favore di un'interpretazione più propriamente progressive, aspetto ben riscontrabile non solo nelle scelte strumentali - che perdono molto delle influenze di Dillinger Escape Plan in favore delle raffinatezze pompose di Dream Theater e Psychotic Waltz -, ma anche nelle scelte vocali del cantante Rody Walker, molto meno melodrammatiche e più "heavy metal" in senso stretto (a conferma di ciò si può notare la quasi totale assenza di growl e scream, sostituiti da vocalizzi e acuti più tradizionali). Questo però non significa solo una proposta maggiormente vicina ai gusti della componente più "progressiva" del loro fanbase, ma nella fattispecie indica anche un inaridimento dei contenuti della loro musica, a causa dell'eccessiva autoindulgenza presente negli arrangiamenti di tutto Scurrilous.

L'opener C'est la vie mostra subito un progressive metal diretto quanto elaborato dal punto di vista tecnico: la sezione strumentale è fortemente debitrice degli Psychotic Waltz, mentre Walker si destreggia tra fraseggi ora alla Buddy Lackey e ora alla Freddie Mercury, esibendo alcune delle scelte vocali più azzardate dagli esordi dei Protest the Hero; la successiva Hair-Trigger si rivela invece meno frenetica, e sottolinea maggiormente il dinamismo versatile del gruppo, alternando sfuriate dirette a breakdown più melodici, vedendo anche la partecipazione della cantautrice folk Jadea Kelly, collaboratrice dei Protest the Hero già dai tempi di Kezia. Tandem e Moonlight non proseguono su binari molto diversi (seppur il secondo presenti alcuni dei riff più interessanti di Scurrilous), mentre in Tapestry si ha un vero e proprio punto d'incontro tra la violenza hardcore delle precedenti release (con tanto di scream e growl) e il nuovo sentiero progressivo. Purtroppo, ciò che di interessante avevano da dire i Protest the Hero in questo Scurrilous è già concluso, perché la successiva Dunsel è un capitolo all'insegna dell'autoindulgenza tecnica (quasi 5 indigesti minuti di continui cambi di tempo e melodie), mentre The Reign of Unending Terror risulta ulteriormente meno ispirata sempre per via di eccessivi barocchismi, e Termites ostenta una pomposità degli arrangiamenti tale da riportare alla mente anche certi gruppi power/progressive quali Symphony X. A chiudere l'album sono poste quindi Tongue-Splitter (che recupera alcune delle soluzioni più aggressive di C'est la vie, ma sempre proseguendo sulla scia dei pezzi immediatamente precedenti) e Sex Tapes (che si distingue per uno dei più eclatanti scimmiottamenti dei Queen presenti nel disco, sia in ambito vocale che nel tessuto sonoro), che confermano definitivamente l'allontanamento dei Protest the Hero dallo stile, sicuramente più interessante, di Fortress e Kezia.

Scurrilous è in sostanza un netto passo indietro rispetto agli standard qualitativi dei primi due album, che riduce decisamente l'originalità precedente e accentua i già molto presenti difetti, primo fra tutti l'eccessiva ridondanza tecnica che rende gran parte della musica di questo album inutilmente arzigogolata e fine a se stessa (difetto che risalta ulteriormente all'ascolto appunto per via dell'epurazione degli elementi  hardcore dalla proposta dei Protest the Hero). Questo lavoro si inserisce perciò a pieno titolo nel mare di dischi metal (non solo estremo) che basano tutto il proprio appeal su cambi di tempo improponibili e capacità strumentali fuori dal comune, senza badare ad alcun tipo di contenuto; ma probabilmente, visto il fanbase che si ritrova tale scena ultimamente, potrà comunque essere facilmente apprezzato da gran parte degli estimatori del genere, che spesso risultano (purtroppo) disinteressati a ogni tipo di carica innovativa.

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