Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Etichetta: 
Numero Uno
Anno: 
1974
Line-Up: 

- Franco Mussida - voce, chitarra
- Franz Di Cioccio - batteria, percussioni, voce
- Mauro Pagani - flauto, violino, voce
- Jan Patrick Djivas - basso, voce
- Flavio Premoli - tastiera, voce


Tracklist: 


1. L'Isola di Niente (10:42)
2. Is My Face On Straight (06:38)
3. La Luna Nuova (06:21)
4. Dolcissima Maria (04:01)
5. Via Lumiere (07:21)

Premiata Forneria Marconi

L'Isola Di Niente

Successivo alla parentesi di Photos Of Ghosts, album-raccolta che aveva rivisitato attraverso nuove registrazioni i brani dei primi due capitoli discografici, proiettandoli verso il mercato estero, L’Isola Di Niente rappresenta il platter che continua la scia intrapresa con la cosiddetta “svolta americana” della Premiata Forneria Marconi.

A differenza dei predecessori, infatti, L’Isola Di Niente costituisce il primo disco pubblicato sia per la scena musicale italiana, sia per il cospicuo mercato inglese/americano, sempre più interessato a scoprire le realtà della Penisola in quello che è stato il periodo di massimo splendore per i timbri progressivi.
Il merito del successo riscosso da L’Isola Di Niente è anche da attribuire alla registrazione effettuata a Londra, più all’avanguardia e professionale di quelle che negli anni Settanta potevano essere realizzate in Italia, e all’ingresso nella band di Patrick Djivas, eclettico bassista già attivo a fianco degli Area di Demetrio Stratos.
 


Nei cinque pezzi che caratterizzano il full-length, l’approccio adottato dalla Premiata Forneria Marconi si allontana dalle raffinatezze mediterranee esibite su Storia Di Un Minuto e Per Un Amico, conformandosi maggiormente ai canoni del genere inglese; a questo proposito si può sottolineare l’inusuale avvio dell’album con la title-track L’Isola Di Niente, in cui l’introduzione risulta incorporata nella suite stessa, in pieno stile Genesis. Le atmosfere plasmate nei dieci lunghi, ma non eccessivi, minuti dell’opener corrono quindi parallelamente alla sensibilità degli ormai celebri Foxtrot/Selling England By The Pound, opere recenti per l’epoca, ma già divenute colonne portanti di un movimento Progressive in piena espansione.

Is My Face On Straight persevera su questo peculiare tratto, facendo apparire la Premiata Forneria Marconi come un act inglese che sa unire l’eleganza degli Yes alla spontaneità dei Jethro Tull: immancabili i fiati di Mauro Pagani, che colorano con cromatismi folcloristici un brano in costante trasformazione e squisitamente settantiano.
La forza di un lavoro come L’Isola Di Niente è raffigurata da La Nuova Luna, capace di tradurre l’inconfondibile sound di Peter Gabriel in un bizzarro e frivolo gusto italiano, dove folclore e preziosismi barocchi si intrecciano con efficacia.
E se Dolcissima Maria può far rammentare le cadenze meditative e la delicatezza timbrica dei Camel più eterei e posati, collocandosi come intermezzo di rottura nei confronti del reale andamento del disco, la finale Via Lumiere si sviluppa in un crescendo di emozioni, toccando tutti i lidi del Progressive: dallo sperimentalismo sonoro dell’iniziale monologo di basso fino alle vorticose strutture memori dei migliori King Crimson, dalle apparenti improvvisazioni agli avvolgenti sezioni di organi, prende corpo un episodio complesso, che sa chiudere la versione italiana di L’Isola Di Niente con notevole maestria.

L’edizione anglosassone, denominata The World Became The World, può contare invece anche sull’apporto dell’immortale Impressioni Di Settembre, interpretata in lingua inglese.



In definitiva, sebbene i meandri toccati dalla metafisica di Storia Di Un Minuto siano irraggiungibili, L’Isola Di Niente ritrae comunque una ottima prova da parte di una formazione che ha saputo esportare il “made in Italy” nel vasto mondo del Progressive Rock; di certo si deve riconoscere che gran parte delle realtà italiane con il trascorrere degli anni si sono gradualmente conformate agli stilemi britannici, ma il singolare caso della Premiata Forneria Marconi rimane un simbolo indelebile di come una piccola scena sia riuscita a guadagnarsi l’attenzione del panorama internazionale.

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