Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Warner Bros
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Tom Petty - voce, chitarra, armonica, tastiera (in Night Driver e Jack)
- Mike Campbell - chitarra
- Jeff Lynne - basso, tastiera, organo, chitarra ritmica, cori
 

Tracklist: 

1. Saving Grace
2. Square One
3. Flirting With Time
4. Down South
5. Jack
6. Turn This Car Around
7. Big Weekend
8. Night Driver
9. Damaged By Love
10. This Old Town
11. Ankle Deep
12. Golden Rose

Tom Petty

Highway Companion

Il cantautore americano Tom Petty si ripresenta senza gli Heartbreakers, suoi inseparabili compagni d'avventura oltre che ottimi musicisti, con Highway Companion, suo ultimo album solista, evento questo che si ripropone se non erro per la terza volta dopo Full Moon Fever e Wildflowers, nell'ormai trentennale carriera del grande singer statunitense. Deve dirsi però, che in realtà il nostro Tom non è del tutto solo, visto che si avvale della presenza di due vecchi amici e compagni come Mike Campbell, il cui apporto risulta fondamentale relativamente all'uso delle chitarre, e Jeff Lynne, in questo caso anche co-produttore, mentre gli arrangiamenti ed una produzione curata permettono di porre in primo piano la figura di Petty, relegando ad una onorevole quanto necessaria posizione di contorno i due musicisti che lo accompagnano.

L'album, pur mantenendo l'inconfondibile trade-mark pettyano, sembra un pò discostarsi dalla precedente produzione dello stesso, riducendo drasticamente la dose di Rock N' Roll e sostituendola con sonorità Blues, Folk, Southern, certo sempre presenti nei lavori degli Heartbreakers, ma in questo caso più accentuate, forse per favorire la massiccia presenza di ballate e testi introspettivi e, come di sua consuetudine, malinconici, a discapito di pezzi più tirati e rockettari. Con questo lavoro così Petty sembra avvicinarsi maggiormente ai grandi song-writer del passato, da Bob Dylan a Neil Young, ritagliandoli nella loro versione più riflessiva, nostalgica e on the road. Ed infatti, quest'album suona proprio come un viaggio on the road, ma appunto più nostalgico e malinconico, senza l'immaturità e la speranza della giovinezza.

Il Southern Rock di Saving Grace apre il CD, mostrando così il suo lato Blues, pur se trattasi di un Blues sempre posto sullo sfondo e mai in primo piano, dove invece si pone la vena più Folk e melodica del buon Tom, vena che si impossessa poi del resto del lavoro già dalla prossima e dolce ballata acustica Square One, pezzo lento e riflessivo che fà della sua linea melodica il suo punto di forza, mentre con Flirting With Time, Down South e soprattutto Turn This Car Around, risulta fin troppo evidente ascoltando le sue parti di chitarra, assistiamo ad un tuffo nel suo glorioso passato, riferendomi in particolar modo al periodo di Into The Great Wide Open. L'incerto Rock di Jack mi sembra essere uno dei punti più bassi del platter, mentre il Petty vecchia maniera si ripresenta in Big Weekend, ottima e piacevole miscela di Folk e Rock n' Roll che ha un bel refrain e bellissime parti di armonica che ricordano il Neil Young dei tempi d'oro, mentre Night Driver riprende il tema principale di questo lavoro, quello cioè della ballata on the road che puzza di asfalto e benzina, così come la successiva e stupenda Damaged By Love, ma anche This Old Town e Golden Rose mantengono queste caratteristiche, mentre in conclusione la sola Ankle Deep, sembra possedere una struttura differente, pur non tralasciando mai quella malinconia di fondo presente su tutto il platter.

Forse l'eccessiva presenza di ballate e pezzi lenti protratti per oltre quaranta minuti dopo l'iniziale Saving Grace ed interrotte solo qua e là da ritorni al passato, come l'assenza di brani di spicco che possano collocarsi una spanna sopra gli altri, rischiano di annoiare un pò l'ascoltatore, ma alla fin fine è sempre lo stesso buon Tom Petty, che ha dato vita ad un album che pur non rappresentando un tassello fondamentale della sua lunga ed importante carriera, mantiene sempre un certo valore, una sua coerenza e dignità.
 

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