Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Southern Lord
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Greg Anderson – Chitarra
- Stephen O'Malley – Chitarra
- Attila Csihar – Voce
- Oren Ambarchi – Suoni, Chitarra, Editing
- Sin Nanna – Batteria, Voce

Tracklist: 


1. Pazuzu I (22:33)
2. Pazuzu II (20:11)

Pentemple

O))) Presents...

Ensemble più o meno improvvisato alla vigilia di un tour australiano di Sunn O))) e Boris, i Pentemple che potete ascoltare su questo album sono un quintetto comprendente i personaggi più trendy del momento della scena Drone e Black Metal: ai due chitarristi Greg Anderson e Stephen O'Malley (titolari del progetto Sunn), difatti, si affiancano il mago del taglia-e-cuci elettronico Oren Ambarchi (qui come chitarrista supplementare, ma con un occhio di riguardo al mixing ed editing dei suoni), il vocalist ungherese Attila Csihar (storico membro dei norvegesi Mayhem) ed infine il batterista australiano Sin Nanna, unico responsabile del chiacchierato progetto Lo-Fi Black Metal Striborg.

L'8 Maggio 2007 a Melbourne, ovvero la sera precedente ad un concerto già preventivato della tournèe 'ufficiale' coi Boris, si presentò l'occasione propizia per O'Malley per concretizzare la tanto ricercata collabrazione 'parallela' con Sin Nanna: ne viene fuori un album, “O))) Presents...” appunto, che mostra un suono di base vicinissimo -e non poteva essere altrimenti- a quello presente sul celebrato “Black One”: ossia un'unione tra Drone e Black Metal in un'unica atmosfera, oscura e gelida, terrificante ed ombrosa, con ronzanti chitarre ultra-ribassate a formare la vibrante colonna vertebrale del sound.
Se è vero che la dimensione live fa perdere un po' di concisione e perfezione alle due chitarre, è anche vero che essa introduce gustose novità: innanzitutto un approccio vocale, da parte di Csihar e Sin Nanna, assolutamente malato e non convenzionalmente Black Metal, un canto pluri-effettato e stracolmo di delay, per certi versi vicino a quello dei primissimi Current 93, fra risa demoniache, strilli incontrollabili e rantoli d'agonia; in secondo luogo, la presenza di Ambarchi, con il suo sintetizzatore analogico e/o la chitarra supplementare, garantisce l'arricchimento del background sonoro con misteriosi suoni e loops; infine, ed è questa forse la caratteristica più perculiare del lavoro, la presenza di un live-drummer (evento più unico che raro, in un concerto dei Sunn) rende possibile l'esistenza di diversi nuovi scenari: le staffilate ora tribali, ora totalmente caotiche e casuali (reminiscenti, alla lontana, alcune soluzioni dei primi Abruptum), ora rapidissime e lanciate in pieno stile Black Metal, regalano un'intensità clamorosa ed aggiungono nerbo, violenza ed imprevedibilità (entrambi i 'brani' sono stati più o meno improvvisati sul momento) al già tremendo show di droni, echi, distorsioni ed urla: l'improvvisazione del tutto è però anche il punto debole del disco, che pare sovente privo di una direzione musicale seria ed in preda alla confusione, sensazione amplificata dall'imperfetta resa sonora, che dal vivo è per forza di cose meno precisa che in studio.

Ad ogni modo, l'effetto è sicuramente positivo nonché decisamente curioso anche (o, forse, soprattutto) per chi già apprezza i Sunn O))): un live-album come prevedibile malatissimo, rumoroso e angosciante, ma con la spinta in più derivante dall'aggiunta di un ospite che cambia le carte in tavola grazie al suo drumming furioso e dissennato, perfetto complemento alle torture vocali di Csihar e a quelle strumentali di Anderson, O'Malley e Ambarchi. Consigliato ai sempre più numerosi amanti (e curiosi) del duo americano, con corsia preferenziale per chi ha dalla sua anche un background Black Metal.

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