Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Enrico Pe
Genere: 
Etichetta: 
Epic
Anno: 
1993
Line-Up: 

- Eddie Vedder - voce, chitarra

- Stone Gossard - chitarra, voce

- Jeff Ament - basso, voce

- Mike McCready - chitarra

- Dave Abruzzese - batteria




Tracklist: 

1. Go

2. Animal

3. Daughter

4. Glorified G

5. Dissident

6. W.M.A.

7. Blood

8. Rearviewmirror

9. Rats

10. Elderly Woman Behind The Counter In A Small Town

11. Leash

12. Indifference

Pearl Jam

Vs

Due anni dopo la pubblicazione, Ten ritorna in cima alle classifiche. La trepidazione per il nuovo lavoro dei Pearl Jam è davvero grande. Tutti vogliono (o si aspettano) che il successore di Ten ricalchi fedelmente le tracce del predecessore. Molti credono (o sperano) in un fiasco allucinante per sbarazzarsi del gruppo. Pochi non hanno la minima idea di quello che il gruppo possa sfornare. Quelli che si aspettano una fotocopia di Ten si sbagliano, anzi, Vs si può dire sia diametralmente l’opposto: suoni più asciutti, musiche più cattive, testi politicamente e socialmente più interessati, e una rabbia di fondo che si percepisce dalla prima traccia. Questa rabbia è dovuta al fatto che durante uno splendido concerto di tre ore tenuto in Svezia il gruppo è stato derubato di effetti personali, strumentazione e, soprattutto di un libretto nel quale Eddie Vedder annotava pensieri e idee per nuove canzoni. I Pearl Jam interrompono il tour mentre Eddie si concede una vacanza con la sua ragazza per riordinare le idee. Il suo ritorno è incerto. Quelli che sperano in una sua dipartita si sbagliano, infatti torna più forte e risoluto di prima con una manciata di canzoni che rappresentano il fondamento di questo Vs.

La veloce Go è un’esplosione di rabbia sparata nelle orecchie dell’ascoltatore, dove l’aggressività viene resa splendidamente dai versi criptici di Vedder. Il cieco furore in Animal è più controllato, quasi un grido soffocato nel quale sembra che i Pearl Jam stiano tentando di non esplodere un’altra volta. Una canzone che viene cantata a squarcia gola ad ogni loro concerto è Daughter, pezzo semi acustico che sembra ricalcare il tema di Alive ripreso da un punto di vista femminile. E’ interessante il finale quasi psichedelico che permette loro, nelle esibizioni live, di improvvisare cover varie sulla melodia di fondo. Glorified G è la prima canzone presentata da Vedder al gruppo per questo nuovo album: è una denuncia nei confronti delle armi, delle leggi che ne regolano la vendita e una scimmiottata verso quegli americani che “si sentono virili solo quando armati”. Musicalmente è una delle migliori dell’album e il riff “singhiozzato” che si ripete a sprazzi nella canzone è davvero geniale. Il livello già alto di questo disco viene esaltato ulteriormente dalla splendida Dissident: il racconto di una donna che si assume il peso di dare ospitalità ad un dissidente politico, ma, non riuscendo a sopportare il fardello, denuncia il fatto alle autorità, vivendo per il resto della vita del rimorso per quello che ha fatto.

La politica torna a farsi sentire senza intermediazioni in W.M.A. (White Male American N.d.A.), una canzone basata principalmente sul basso di Ament e sul ritmo tribale sfornato da Abruzzese. Se Go era un’esplosione di rabbia, Blood è senza dubbio un omicidio in piena regola, con riff che si avvicinano molto al metal mantenendo un certo feeling punk, con una voce al vetriolo di un Eddie al limite del mal di gola. In Blood c’è anche una critica “nascosta” verso i media quando Vedder dice: “Painted Ed big, turned Ed into one of his enemy”. Il riff più famoso dei Pearl Jam è quello di Jeremy, ma quello di Rearviewmirror si trova subito dopo: una canzone al fulmicotone, di sicuro tra le migliori realizzate da Stone e compagni.
Il basso di Jeff torna a spadroneggiare in Rats con un mood quasi malvagio, come la “filastrocca” che sta malignamente sussurrando il cantante. Il titolo più lungo nella discografia dei Pearl Jam è Elderly Woman Behind The Counter In A Small Town, pezzo malinconico dai toni semi acustici à la Daughter, altra grande Perla del disco. Tra le poche canzoni “Grunge” scritte dai nostri troviamo Leash che, paragonata a tanta bellezza presente su questo lavoro, sbiadisce un po’, soprattutto perché seguita da una Indifference da sogno, una culla per i pensieri di chi si imbatte in questo brano, e uno dei testi più evocativi del lotto.

L’uscita di questo disco è stata posticipata, non per evitare la sfida diretta con In Utero dei Nirvana, ma per evitare le possibili speculazioni da parte dei giornalisti e le liti con gli stessi, ma soprattutto con il leader dei Nirvana, il quale ha sempre sminuito i Pearl Jam definendoli un gruppo creato a tavolino per fare successo. Vs comunque è superiore al suo rivale, almeno per quanto riguarda i suoni del disco, ed è un passo avanti rispetto a Ten, una virata che consente ai Pearl Jam di mostrare tutta la loro classe.
Un 85 per il cambiamento stilistico, le composizioni, la produzione e la copertina. Valutato meno del precedente perché Ten rappresentava la “novità” anche se, a tratti, questo secondo capitolo è nettamente migliore.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente