Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Filippo Morini
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Panta - voce, piano, tastiere, chitarre acustiche ed elettriche, basso, batteria, percussioni, effetti

Tracklist: 

1. Sunshine In Thru The Rain
2. If You Really (want me to)
3. Certainly
4. Piece Of Heart
5. The Way It’s Meant To Be
6. Its Just For You
7. …
8. Sunshine In Thru The Rain 2
9. If You Really (want me to) 2
10. Certainly 211. Piece Of Heart 2
12. The Way It’s Meant To Be 2
13. Its Just For You 2

Panta

Coup De Foutre

Praticamente una one man band a tutti gli effetti i Panta, o meglio, Panta senza articolo dal momento che è quest’ultimo mente e braccia del progetto, polistrumentista, compositore e cantante che si avvale dell’aiuto chitarristico di Enrico Cipollini nella maggior parte dei pezzi, ma che evidentemente non intende dividere il piedistallo con nessuno.

Il Nostro propone canzoni di matrice pop attraverso strutture semplici ma efficaci, l’utilizzo di molte chitarre acustiche e tastiere che instradano una voce discretamente esibizionista e confinata tra i toni più alti del registro, senza mai scadere in irritanti falsetti ma risultando spesso troppo tirata, troppo tesa verso tonalità che a volte sembrano sfuggirle per un soffio (ma non sto dicendo che tecnicamente non canti bene, anzi).
Tuttavia la formula proposta è fresca e vivace, alcuni pezzi come Sunshine In Thru The Rain e It’s Just For You mi hanno ricordato neanche troppo vagamente gli Strokes come melodie intessute da chitarre e basso, senza contare la tipica batteria saltellante che accentua i passaggi con semplicità e precisione.
Sapori quasi “sixties” vengono richiamati da If You Really (Want Me To) , dai toni romantici e sempre spensierati, melodia questa volta costruita al piano ed allacciata a cambi armonici piacevoli e dolci, senza scadere nella banalità. Il pop come già detto regna sovrano, ed è facile trovare molto dei Beatles in canzoni come questa, adatta ad essere ricordata dopo appena un paio di ascolti.
Peccato per la voce che a mio parere risulta inadatta a questo tipo di canzoni, sembra sempre spingere troppo, disturbando la tranquillità e l’andamento naturale dei pezzi.

Gode delle stesse qualità melodiche anche Piece Of Heart, benché stavolta ci si avvicini più al rock soprattutto per quanto riguarda il contributo di chitarra e batteria, ma lo stampo rimane il medesimo: immediatezza e spensieratezza prima di tutto, suoni puliti e semplici, orecchiabilità e ritornelli che si rifanno a soluzioni di qualche decennio fa.

I testi, tutti rigorosamente cantati in un buon inglese, ruotano attorno a temi stra-classici legati inequivocabilmente all’amore ed alle sue fortune e sfortune, utilizzando tra l’altro slogan banali relegati ai ritornelli e frasi più ricercate per i versi che comunque aggiungono poco e niente a questo tema, ormai smontato ed esplorato in ogni modo da quasi ogni band o cantante sulla faccia della terra.
Una particolarità di questo cd sta nel fatto che contiene una versione alternativa di ogni pezzo, infatti al termine della tracklist ci vengono riproposte nella stessa successione le canzoni appena ascoltate ma interpretate in maniera talvolta leggermente differente, talvolta completamente diverse come nel caso di If You Really (Want Me To), solo piano e voce nella sua versione “alternativa”.

In definitiva i punti forti di questo disco sono sicuramente le valide melodie, i richiami sixties/seventies, la freschezza che avvolge ogni singolo pezzo evidenziandone immediatamente le qualità.
Purtroppo gli arrangiamenti potrebbero talvolta risultare discutibili, ma questo è sicuramente a causa del fatto che un'unica persona che divide il proprio impegno tra chitarre, basso, voce, batteria e tastiere, difficilmente potrà trasmettere lo stesso senso di organicità, di ricchezza e soprattutto di varietà di cui si può avvalere una band composta da più elementi.
Tuttavia il risultato è sicuramente notevole, anche se, assecondando esclusivamente i miei gusti personali, non riesco davvero ad apprezzare la voce ed il modo di cantare di Panta.
Lavoro discreto, che non introduce nulla di nuovo ma si lascia ascoltare con piacere e senza annoiare, orecchiabile al punto giusto e che sicuramente richiede poco impegno per essere apprezzato.

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