Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Andrea Sacchi
Genere: 
Etichetta: 
AFM Records/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 


- Freddy Persson - Voce
- Lennart Specht - Chitarra
- Jake Fredèn - Chitarra
- Thomas Antonsson - Basso
- Esko Salow - Batteria


Tracklist: 


1. Welcome To Living
2. Wall Of Anger
3. Until The End
4. Demon Voices
5. MDCC a.d. pt.I
6. MDCC s.d. pt.II
7. P.I.R.
8. No Trace Of Madness
9. Not Only Women Bleed
10. Death By My Side
11. The Untouchables

Nostradameus

Pathway

A giudizio di chi scrive, gli svedesi Nostradameus sono da sempre una band “ai limiti”, un combo senza infamia e senza lode che non ha fatto altro che cavalcare l’onda del momento, passando dal power melodico dei primi album (peraltro stroncati dalla critica di settore) alle sonorità compatte e virate verso il thrash dell’ultimo e discreto Hellbound.
Outsiders tenaci ma mai sotto la luce dei riflettori, i Nostradameus mostrano finalmente degli spunti vincenti nel nuovo Pathway, un lavoro ancora più aggressivo rispetto al suo predecessore dove si avverte un maggiore ricorso ai canoni stilistici del power/thrash americano, con una serie di song arrembanti e tutto sommato, piacevoli. E pensare che il disco inizia decisamente male: una intro anonima e poi Wall Of Anger, una power song talmente scontata e carica di cliché (riff monocordi e doppia cassa) da farci giusto alzare un sopracciglio. Una produzione un po’secca parrebbe danneggiare ulteriormente il tutto, ma per fortuna è soltanto un’impressione.

A partire da Demon Voices la band ingrana finalmente la quarta e pur senza uscire troppo dal seminato, ci offre una serie di canzoni coinvolgenti, grintose e rese con un buon bagaglio esecutivo. I refrain sono spesso corali e mnemonici, i riff tessuti da Lennart Specht e Jake Fredèn lasciano il segno, mente il vocalist Freddy Persson mostra una certa versatilità, modulando la sua voce a seconda delle esigenze dei brani e offrendo persino dei cammei in growl nelle parti più telluriche. Spazio all’arrembante suite MDCC a.d. che, divisa in due parti, mostra un’anima intimista e una ben più compatta, alle veloci No Trace Of Madness e Death By My Side e ancora la ballad Not Only Women Bleed, davvero intensa e arricchita da ottimi passaggi di pianoforte.

Senza far gridare al miracolo i Nostradameus sembrano aver imboccato la via giusta. Speriamo che Pathway sia il preludio alla vera “big-thing” della band, che sarebbe realmente meritata alla luce dell’impegno profuso dal five-piece nordeuropeo in quasi dieci anni di attività.

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