Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Matthias Stepancich
Genere: 
Etichetta: 
TVT Records/Nothing Records
Anno: 
1992
Line-Up: 

Trent Reznor - Programming, arrangiamenti, tastiere, produzione, testi, voce

Guests:
Flood - Produzione
Martin Atkins - Batteria
Richard Patrick - Chitarre
Chris Vrenna - Batteria, programming, beats

Tracklist: 

1. Pinion – 1:02
2. Wish – 3:46
3. Last – 4:44
4. Help Me I Am In Hell – 1:55
5. Happiness In Slavery – 5:21
6. Gave Up – 4:08
98. Physical – 5:29
99. Suck – 5:07

Nine Inch Nails

Broken

La battaglia contro la TVT Records viene risolta con l'intervento del presidente della Interscope, che prende sotto la propria ala Trent Reznor; l'artista inizialmente rifiuta tale passaggio (che fa sembrare il suo progetto una merce di scambio fra etichette discografiche), poi accetta a patto di mantenere la sua neonata Nothing Records, etichetta indipendente fondata da Trent e dal suo manager John Malm Jr. per assicurarsi libertà artistica totale. Proprio sotto alla Nothing Records, durante gli anni della battaglia legale, Reznor aveva registrato svariati pezzi in gran segreto, e per suggellare il passaggio di label trova ottima l'idea di pubblicare ufficialmente in due EP (Broken e Fixed) il suddetto materiale.

Broken suona furioso, principalmente per via delle frustrazioni accumulate durante il litigio con la TVT e la conseguente disillusione verso l'industria musicale, ma anche per la preoccupazione che il passaggio ad una major possa etichettarlo come "sellout"; timoroso di perdere una parte dei fan, invece di commercializzarsi rende il proprio sound molto più tagliente e cruento (tra l'altro contemporaneamente alla svolta speed-metal dei Ministry con Psalm 69, e al debutto degli industrial-metal Fear Factory con Soul of a New Machine). Questo tuttavia gli guadagna non solo un altro successo di pubblico e critica, ma perfino la vittoria di due Grammy (cosa che Trent commenterà con "Died. Said fist fuck and won a Grammy").
Le tracce di Broken scodellano ancora una volta rabbia, insoddisfazione e infelicità esistenziali; musicalmente sono molto più heavy e distorte, anche se pezzi come Gave Up incorporano persino il Mellotron (per la precisione un vecchio MKIV utilizzato in passato da John Lennon) in una sorta di impasto "thirwelliano", mentre le memorabili Wish e Happiness in Slavery sono costruite su inquietanti e assordanti beat elettronici contaminati da campionamenti di chitarra elettrica digitalmente distorta all'inverosimile.

Il clip promozionale di Wish (con Trent in abiti glam-fetish che suona in una prigione disumana colma di disperati) viene messo in onda, mentre quello di Happiness in Slavery (in cui l'artista Bob Flanagan viene torturato e ucciso da una macchina infernale) è subito bannato da MTV; stessa sorte tocca al video di Gave Up, per cui verrà girata una seconda versione (registrata dal vivo assieme a Richard Patrick e ad un giovane Marilyn Manson).
I video di Pinion e Help Me I Am in Hell, girati in previsione di un film poi abortito, verranno invece inclusi in Closure, uscito nel 1997 come VHS e nel 2004 come DVD, che raccoglie una grande quantità di live e video della band).

Physical è una cover degli Adam & the Ants, e Suck è stata scritta assieme al gruppo industrial-rock Pigface; sulle prime edizioni di Broken queste due tracce erano incluse in un mini-CD allegato, ma, dal momento molti negozianti vendevano le due release separatamente, Reznor ha voluto ripubblicare Broken in un formato unico con due tracce nascoste (Physical come traccia 98 e Suck come traccia 99).

Broken viene subito seguìto dal meno memorabile EP Fixed, consistente in 6 tracce di remix dei pezzi del primo EP.
 

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