Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Francesco Di Bartolomeo
Genere: 
Etichetta: 
Nuclear Blast/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Anette Blyckert (Olzon) - voce
- Tuomas Holopainen - tastiera
- Erno ''Emppu'' Vuorinen - chitarra
- Marco Hietala - basso, voce
- Jukka "Julius" Nevalainen - batteria


Tracklist: 

1. The Poet and the Pendulum (13:53)
2. Bye Bye Beautiful (04:14)
3. Amaranth (03:51)
4. Cadence of Her Last Breath (04:14)
5. Master Passion Greed (06:02)
6. Eva (04:24)
7. Sahara (04:25)
8. Whoever Brings the Night (05:47)
9. For the Heart I Once Had (03:55)
10. The Islander (05:05)
11. Last of the Wilds (05:40)
12. 7 Days to the Wolves (07:03)
13. Meadows of Heaven (07:10)

Nightwish

Dark Passion Play

Il 2007 è un anno sicuramente fondamentale per i Nightwish, una delle band più discusse e amate del panorama Metal e non da circa dieci anni a questa parte. E se i Nightwish sono già fonte di discussioni, questo Dark Passion Play lo sarà ancora di più poiché primo album con la nuova cantante Anette Olzon, dopo il licenziamento di Tarja Turunen al termine del tour mondiale in supporto a Once, il precedente album dei finnici.

L'unico motivo per cui questa nuova fatica dei Nightwish verrà tanto chiacchierata è sicuramente per la nuova voce, completamente opposta a quella della glaciale Tarja Turunen, ma oltre questo fattore la proposta musicale è rimasta esattamente quella di qualche anno fa, migliorata sotto certi aspetti. Una scelta alquanto insolita da parte dei Nightwish è quella di aprire un full lenght con una suite, The Poet And The Pendulum, divisa in ben 5 parti, che rendono questo pezzo il più completo mai composto dal leader Tuomas Holopainen, superando in lunghezza anche la celeberrima Ghost Love Score. Dalle prime note si rivela un asso vincente di questo Dark Passion Play: delle voci bianche introducono la sfuriata di tastiere e chitarre, che molto ricordano i tempi passati di Oceanborn, sfociando poi nella prima strofa, comandata egregiamente dalla voce seducente di Anette. Il ritornello è molto melodico, veloce, epico e carico di pathos, che riesce a colpire e a trasportarci nell'atmosfera magica della suite, che presenta anche un inserto Thrash Metal e orchestre potentissime, accompagnatrici della rabbiosa voce del secondo vocalist e bassista, Marco Hietala. La conclusione del brano è invece affidata ad Anette, che canta con dolcezza l'intermezzo Mother And Father, una semiballad che è capace di arrivare dritta al cuore con i suoi ritmi trattenuti. Sicuramente uno dei migliori pezzi di questo album (e probabilmente della loro intera discografia), che dal vivo sarà senza dubbio un must.
Un altro fattore a favore di questo nuovo full lenght del combo finnico, è sicuramente l'estrema varietà dei pezzi al suo interno, che variano da brani estremi a brani dall'appeal celtico. E' proprio il caso di Bye Bye Beautiful (terzo singolo estratto da Dark Passion Play), che in tutto e per tutto ricorda la famosa Wish I Had An Angel. In confronto a sua 'sorella maggiore', questa canzone ha dalla sua la voce di Anette, che si presta molto di più in confronto a quella di Tarja, per questa tipologia di brani. In realtà Bye Bye Beautiful ha anche un significato più profondo: si tratta di una canzone dedicata a Tarja Turunen e a tutta la faccenda riguardo al suo licenziamento, infatti la presenza di Marco Hietala nel refrain è dovuta solo ed esclusivamente al testo, in quanto originariamente essa doveva essere cantata interamente da Anette Olzon.
Il duo Amaranth e Cadence Of Her Last Breath è sicuramente il più ruffiano del lotto: Amaranth ricorda gli ABBA, per via di quel ritornello molto orecchiabile e anni '80, mentre la seconda presenta delle chitarre molto americanizzate, accompagnate da una massiccia quantità di orchestrazioni, e un Anette assolutamente protagonista. Un altro brano di spicco è la violentissima Master Passion Greed, che vede l'assenza della frontwoman Anette Olzon, la quale lascia tutto nelle mani di Marco Hietala: riff spigolosissimi e batteria velocissima in perfetto stile Pantera, orchestrazioni oscure tipiche dei nuovi Dimmu Borgir, rendono questo brano un concentrato di rabbia e uno dei meglio riusciti del combo. La dolce Eva purtroppo non brilla di luce propria e svolge il ruolo di filler, di stacco dalla rabbia della precedente, nonostante si tratti di una buona ballad che mostra le grandi capacità della singer, accompagnata come di consueto da orchestrazioni leggiadre e sognanti.
Con Sahara si sogna un po' il passato, le atmosfere magiche che ci hanno fatto amare il periodo Nightwish di Angels Fall First e Oceanborn: riff pesanti, atmosfere arabeggianti, cori gotici, orchestre maestose e tastiere che la fanno da padrone, il tutto in supporto della voce di Anette, che qui è più varia che mai. Probabilmente uno dei brani che più è in grado di conquistare l'ascoltatore.
Whoever Brings The Night è l'unico pezzo composto da Emppu Vuorinen, chitarrista dei Nightwish. Questo brano ricorda l'appeal cattivo di Romanticide, da Once, con la semplice differenza che la voce della singer è velata, filtrata e oscura nelle strofe, che esplode successivamente nel refrain, un concentrato di melodia e potenza. E' un brano singolare, che ricorda molto le colonne sonore di Tim Burton. Il brano più leggero e catchy di Dark Passion Play è For The Heart I Once Had, pezzo in cui la voce di Anette viene messa in risalto ancora una volta, questa volta con toni più dolci e delicati in confronto alle precedenti canzoni. Questo pezzo non svolge altro che il ruolo di filler, anche se nel complesso si tratta di un episodio piacevole.

La parte finale di Dark Passion Play è senza dubbio quella che vale di più. La combo The Islander/Last Of The Wilds è la migliore del lotto: si tratta di due perle di rara bellezza, di cui la prima è stata composta da Marco Hietala, che per questa occasione non nasconde la sua passione per i Jethro Tull; Un temporale e una chitarra acustica accennata introducono la fantastica The Islander, ai quali poi si uniscono le lead vocals di Marco. In accompagnamento sono stati utilizzati anche strumenti di origine celtica, come Bòdrham e Tin Whistle. Last Of The Wilds si unisce a Moondance nella lista delle instrumental composte dai Nightwish, infatti qui sono assenti ogni tipo di vocals. Come la precedente, questa canzone ha un appeal palesemente celtico, dove i Tin Whistle sono messi in primo piano, accompagnati da tastiere, chitarre e batteria. Davvero un grandissimo pezzo, che insieme a The Islander dimostra la grande versatilità dei Nightwish come musicisti.
7 Days To The Wolves è l'ennesima conferma. La potente matrice Metal di questo pezzo, la rende una delle meglio riuscite dell'album. I riff potenti, le orchestrazioni e i violini dirompenti accompagnano la soave voce di Anette nelle strofe e quella energica di Hietala nel ritornello, davvero ben riuscito e trascinante.
Il brano di chiusura non poteva essere più azzeccato di com'è: Meadows Of Heaven è un brano celestiale, sognante e paradisiaco, in cui Anette mostra tutta la sua estensione vocale e viene accompagnata da un coro gospel. Flauti e violini sono messi in primo piano, e il tutto rende questo brano davvero unico nel suo genere.

In conclusione questo Dark Passion Play è davvero un progresso notevole in confronto al precedente Once: qualcuno provi ad immaginarsi queste nuove canzoni come suonerebbero cantate da Tarja. Nel 2004 era già stato premeditato tutto, i Nightwish volevano cambiare e la separazione con la loro cantante storica era necessaria. Oggi il combo finlandese è rinato con nuova energia, come una fenice, e Dark Passion Play è la dimostrazione dell'ottimo lavoro svolto dal gruppo. Questo album può anche non essere Metal nella sua generalità, ma è innegabile la grande abilità da musicisti di questi ragazzi, che superata la bufera mediatica di qualche anno fa, ora meritano davvero di godersi questo successo, che sicuramente arriverà grazie a questo discone intitolato Dark Passion Play...

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente