Voto: 
5.7 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Etichetta: 
Locomotive Records/Frontiers
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Freya - voce
- Deimos - chitarra
- Gabriel - basso
- Berith - batteria

Tracklist: 

1. My Pain
2. Someone To Feed On
3. Another Change?
4. Illumination
5. Shadowsblack
6. Resurrect Me
7. Waiting To Die
8. Don't Wanna Listen
9. Infect Your Soul
10. Hunger
11. The Dawn
12. Hello (bonus track)

Mothernight

Mothernight

Esordio per i polacchi Mothernight, quartetto dedito a sonorità moderne, che partendo da una base industrial ed alternative metal abbracciano venature gothic, avvicinandosi in tal modo a band come Lacuna Coil da una parte e Disturbed dall'altra. Nonostante la presenza di una donna al microfono, bisogna subito precisare che la componente gotica nella loro proposta non è poi così forte ed accentuata come nel caso dei vari Lacuna Coil o Evanescence, anzi forse è proprio la voce grintosa e raschiante della singer Freya che permette al combo polacco di prender le distanze da tutte quelle band con voce femminile che attualmente si muovono in ambito rock/metal, infatti la sua interpretazione dona ai brani una maggiore tendenza all'aggressività a discapito proprio di quelle atmosfere più decadenti e gotiche.

Naturale allora che il debut self-titled dei quattro polacchi sarà un album moderno ed aggressivo, dove chitarre distorte e riff duri e moderni convivono con l'aggressività espressa dalla brava cantante e con qualche spunto maggiormente indirizzato al gothic, come nel caso di Resurrect Me, discreto esempio del loro industrial/gothic che risulta però un po' troppo statico, complici probabilmente anche linee melodiche poco avvincenti e tempi troppo lenti e cadenzati.
Benché prima prerogativa del presente lavoro sembri essere quella di trasmettere, attraverso le proprie composizioni, una certa dose di aggressività, tempi e ritmiche non sono mai particolarmente sostenute, anzi spesso sezione ritmica e riff tendono a creare un andamento sincopato e cadenzato in cui con grande abilità e versatilità si muove la vocalist, come nel caso dell'opener My Pain, in cui si assiste a continui cambi di tempo tra parti più tirate ed altre quasi sommesse, e lo stesso avviene in altri brani come Someone To Feed On, in possesso di riff di chiara derivazione panteriana che sanno parecchio di risentito, o la migliore Another Change?, ma la differenza da un brano all'altro è lievemente percettibile, tanto che andando avanti nell'ascolto molto poco rimane impresso in mente, se non una serie di riff che sembrano ripescati qua e là un po' da tutta la scena alternative metal degli ultimi tre lustri.
Spiccano notevolmente dalla piattezza generale che contraddistingue il primo lavoro di questa nuova band, Infect Your Soul, se non altro per melodie più marcate e ritmiche più vive, Waiting To Die e soprattutto la bonus track Hello, posta a chiusura dell'album, dopo la breve e strumentale The Dawn (e dopo quindici minuti di silenzio), più orientata a sonorità alternative rock e che gode di un bellissimo refrain, sempre moderna, ma molto melodica e di facile presa, sicuramente molto più originale ed interessante di tutta quella sequenza di riff che si rincorrono lungo l'intero CD.

Sicuramente da premiare l'essersi, almeno in parte, distinti sotto l'aspetto della proposta dalla tendenza attuale che si riscontra quando ci si trova di fronte a gruppi con voci femminili, ma la stessa originalità non si riscontra ancora purtroppo in fase compositiva, che oltretutto è ancora da perfezionare, risultando spesso statica e poco varia, nel complesso comunque emerge qualche spunto interessante da cui partire per l'avvenire e la deliziosa bonus track.


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