Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Dead
Genere: 
Etichetta: 
Malicious Records
Anno: 
1993
Line-Up: 

- Mortiis alias Haavard Elefsen - tutti gli strumenti




Tracklist: 

1. Født Til Å Herske pt.1 (27.25)

2. Født Til Å Herske pt.2 (25.24)

Mortiis

Født Til Å Herske

Født Til Å Herske è il primissimo LP a nome Mortiis, rilasciato nel 1993 e primo di una grande evoluzione concettuale stilistica che negli anni a venire caratterizzerà le uscite del folletto norvegese.
Quest'opera che conta due sole tracce per un totale di circa 60 minuti di musica è sicuramente uno dei primissimi lavori basati esclusivamente sulla tastiera, unico strumento che ci accompagna all'interno dei paesaggi sublimi e surreali che nascono durante questo ascolto.
Il genere qui proposto non è come sopra segnalato da riallacciare alla scena dark, bensì a quella black ambient o black age che al tempo ancora non era ben conosciuta.
Possiamo quindi affermare che Haavard Elefsen (unica mente di Mortiis) sia stato uno degli iniziatori di questo magico mondo sonoro che tutt'oggi vanta più interpreti.

Chi in precedenza aveva conosciuto questo istrionico e timido artista imbracciare un basso e scrivere canzoni quali I am the Black Wizards per una band quale è quella degli Emperor, probabilmente all'epoca rimase del tutto spiazzato nell'ascoltare questa gemma di sognante musica tanto rilassante quanto oscura e sepolcrale.
Quel che si sprigiona da questo ancestrale lavoro è probabilmente una sorta di concept mistico e arcano difficilmente spiegabile; in aiuto ci viene data la copertina, che tramite un castello medioevale avvolto da una misteriora foschia, cerca di introdurci in un mondo purtroppo irreale e quindi deliziosamente fiabesco.
Già, perchè è proprio una fiaba nera quella che vuole narrarci Mortiis, che note su note macina atmosfere rarefatte e di onirica derivazione, a volte contorte e confusionarie quasi volessero intorpidirci, e a volte più dirette, ripetitive e decise.

Le tastiere volano leggere sui cieli grigi di Født Til Å Herske e plumbee come gli abissi degli incubi più profondi tessono le teli di questa opera oscura che nei suoi minuti sa divorarti le forze fino renderti esanime e inconscio di quel che sta realmente accadendo.
Non ci sono testi in questo lavoro perchè l'artista ha lasciato che fosse esclusivamente la musica a parlare, seppure sul finire dell'opera ci sia una angosciosa voce parlata impossibile da decifrare e che appunto funge piu che altro da effetto sonoro in aggiunta al compito delle sole tastiere.

Probabilmente l'ascolto di quest'opus rimarrà difficile ai più in quanto bisogna essere soprattutto predisposti mentalmente ad un lavoro quale è questo, ma non nego che nella sua ipnotica realtà riuscirà a catturare moltissimi degli ascoltatori; ad onor del vero ritengo che questo disco sia uno dei migliori nella discografia Mortiis, artista molto attivo che nel corso degli anni 90 ci delizierà con moltissime perle nere di ambient.
Un lavoro oscuro e opprimente che sa raggellare pur essendo lontanissimo dai normali clikè metal e che sa risvegliare la parte più buia di noi pur essendo limpido e calmo come le fresche acque del lago in copertina...calmo e limpido come le acque ghiacciate che aspettano per abbracciarti, in un viaggio senza fine a cui non potrete opporvi, ma solo ridestarvi, quando ormai ne vorrete incredibilmente ancora.

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